Il futuro dell'IoT nelle assicurazioni
Il vero potenziale dell'IoT per l'assicurazione non è ancora noto.
L'unico tema unificante, indipendentemente dalle linee offerte, è un'opportunità.
Ciò che è chiaro è che i dati disponibili tramite IoT rappresentano una fonte significativa
di conoscenza che potrebbero modellare il modo in cui gli assicuratori comprendono il rischio.
Attraverso la comprensione si potrebbe arrivare ad esempio a pricing model innovativi, servizio clienti ottimizzato e nuove linee di attività che affrontano i rischi finora monchi.
I dati sono la chiave.
Le aziende che sono meglio equipaggiate per lavorare con i dati avranno un vantaggio competitivo enorme per quello che prospetta il mercato dell’Iot. Questo vantaggio potrebbe essere allettante (abbastanza) da tirare in competizione dall'esterno dello spazio assicurativo player differenti, per esempio Amazon, Google & Facebook, che già iniziano a puntare i piedi in questo mercato.(per approfondimento vedere -->:”https://www.01net.it/amazon-mercato-assicurativo/ Amazon fa un passo verso il mercato assicurativo La notizia di pochi giorni fa è che Amazon ha messo un piede nel mercato assicurativo: sta collaborando con Berkshire Hathaway e con JPMorgan Chase, la più grande banca americana, per affrontare l'impennata dei costi sanitari”)
Le aziende tecnologiche hanno un ruolo importante nello spazio di dati e analisi, ma non hanno la conoscenza della materia assicurativa, immaginiamo ad esempio tutta la normativa dettata dal Codice delle Assicurazioni, dagli Sla, dalle prescrizioni e dai tempi tecnici per definire un sinistro sotto la vigilanza dettata da Ivass.
La concorrenza aumenterà e gli assicuratori dovranno fare affidamento sulle conoscenze del settore e sui nuovi set di dati, per abbinare aziende come già menzionate: es Google o Walmart che hanno milioni di consumatori ed altrettante milioni di loro informazioni quotidianamente.
Il successo futuro per gli assicuratori starà nell'adattarsi ai dati che l’IoT potrà fornire. Creando percorsi per ogni risorsa o linea di business, essendo abbastanza flessibile da differenziare o regolare la risposta dei consumatori alle proprie politiche, potrebbe davvero fare la differenza.
L'uniche domande che mi sento di presentare alle compagnie sono le seguenti:
Chi sta guidando l'IoT per le compagnie di assicurazione?
Chi dovrebbe guidare le iniziative IoT per le compagnie?
Mentre altri settori si rivolgono a Chief Data Officers e persino Chief Analytics, le compagnie insurance hanno bisogno di una nuova figura connessa che non esiste in maniera così definita al momento all’interno del mercato italiano.
Prendiamo in considerazione i progetti telematici che coinvolgono i team UW,
Sinistri, I.T. e il servizio clienti.
Ogni area ha il proprio set di dati, attorno a ciascuno cliente, e vuole assumere la proprietà di tali informazioni, ma il sistema funziona meglio quando tutti condividono il proprio set di DB parlando una lingua univoca, integrando ed interagendo su un solo tavolo di lavoro.
Pochi assicuratori hanno attualmente un team o un PM IoT in grado di gestire tutte queste
aree nelle operazioni giornaliere e nella definizione degli obiettivi a lungo termine.
L'IoT sta spostando molte delle informazioni e delle decisioni a monte, così tanto impattanti da convincere i vari CDA da immaginare un nuovo ruolo. La combinazione chiave di questo ruolo e la figura davvero innovativa è la capacità di dirigere il trattamento dei dati e quindi legare eventuali approfondimenti per convertire gli affari, gli obiettivi, i processi ed i potenziali guadagni.
L’industria assicurativa dovrà testare una varietà di informazioni così trasversali da sperimentare la vera capacità di adattamento della struttura, trovando nella flessibilità la vera forza organizzativa.
Chi sarà in grado di cambiare ed evolvere avrà la capacità di vedere quello che gli altri non vedono, leggendo un dato nella sua totalità e non soffermandosi solo su una zona di “competenza o di comfort"