PFAS “ultracorti” sotto osservazione - Riflettori sul TFA

PFAS “ultracorti” sotto osservazione - Riflettori sul TFA

TFA: cos’è e perché desta preoccupazione

Il TFA (acido trifluoroacetico) è un PFAS a catena ultracorta (solo due atomi di carbonio) che deriva soprattutto dalla degradazione di composti fluorurati (refrigeranti di nuova generazione, pesticidi/biocidi, fluoropolimeri) e che persiste nelle acque, risultando difficile da rimuovere con i trattamenti convenzionali. Le fonti principali includono scarichi industriali, ricadute atmosferiche, uso agricolo di pesticidi, rifiuti/discariche e termolisi di fluoropolimeri; il contributo naturale è considerato limitato. 

Secondo indagini del Pesticide Action Network (PAN) - una rete internazionale indipendente che promuove la riduzione dei pesticidi - il TFA rappresenta oltre il 98% dei PFAS totali rilevati in acque superficiali e di falda in dieci Paesi europei. È stato ritrovato anche in acque potabili, marine, ghiaccio, piogge e aria.

Perché è un tema caldo in UE 

  • In tutta Europa, cresce l’attenzione regolatoria: il TFA è citato come contaminante emergente nelle acque 
  • Le Agenzie per la Protezione dell’Ambiente stanno eseguendo monitoraggi nelle acque.
  • EFSA nel 2024 ha fissato una DGA (dose giornaliera accettabile) di 0,05 mg/kg di peso corporeo al giorno, espressa come trifluoroacetato di sodio, un sale di TFA
  • A livello di Commissione Europea e con gli Stati Membri vi sono progetti in corso al fine di identificare gli effetti chiave sulla salute e i composti PFAS significativi e rivalutare il parametro “PFAS totali” inclusi l'acido trifluoroacetico (TFA) e i PFAS a catena ultra corta

Ecco i valori guida per il TFA nelle acque destinate al consumo umano in alcuni paesi europei. 

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Cosa succede in Italia

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha evidenziato la crescente preoccupazione per la contaminazione delle acque da acido trifluoroacetico proponendo un limite nelle acque ad uso umano. 

A seguito di questo, in Italia viene introdotto un limite nazionale per il TFA Con il D.Lgs. 19 giugno 2025 n. 102 (in vigore dal 19/07/2025), l’Italia integra/corregge il D.Lgs. 18/2023 sulla qualità dell’acqua potabile e introduce il parametro TFA con valore 10 µg/L (10.000 ng/L), con piena applicazione entro il 12 gennaio 2027.

Il Decreto introduce altre modifiche significative tra cui l’aggiornamento dei parametri PFAS: • Somma PFAS (30 composti): ≤ 0,10 µg/L → obbligo dal 13 gennaio 2026 • 4 PFAS critici (PFOA, PFOS, PFNA, PFHxS): ≤ 0,02 µg/L → obbligo dal 13 gennaio 2026

Il metodo di analisi e il servizio di Mérieux NutriSciences - Italia

I composti fluorurati a catena ultra-corta come il TFA (acido trifluoroacetico), TFMS (acido trifluorometansolfonico), TFS (acido trifluorometansolfinico) e CDFA (acido clorodifluoroacetico) sono composti a basso peso molecolare estremamente polari che risultano molto presenti nelle acque.

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E inoltre…

  • Possiamo analizzare anche i composti fluorurati TFMS, TFS, CDFA ed altri
  • Analizziamo il parametro TFA anche in altre matrici come terreni, rifiuti, biota ed emissioni in atmosfera
  • Analizziamo il TFA anche negli alimenti

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Lamia Fenazi

🌍 Ingegnera Geologa Specializzata In Idrogeologia | Master in Ambiente – Acqua e Ambiente | Competenze in Analisi Ambientali, Laboratorio e Disegno Tecnico.

4 giorni

💧 Un passo importante per proteggere l’ambiente e le acque potabili. Ottimo lavoro di Mérieux NutriSciences Italia nel monitoraggio e nell’analisi dei composti PFAS, a supporto delle iniziative di sostenibilità.

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