Storia
Storia
Società di massa:
La società di massa rappresenta il tessuto sociale contemporaneo, caratterizzato
da una pienezza di elementi. Questa forma sociale, nata durante la seconda
rivoluzione industriale, suscitò opinioni contrastanti: da un lato, fu vista
positivamente poiché favorì la diffusione della democrazia e del benessere;
dall'altro, alcuni la criticano per la sua presunta limitazione della libertà
individuale. L'avvento della società di massa portò con sé la diffusione su vasta
scala dei beni di consumo, rendendo la vita più comoda per molti. Tuttavia, la
vera rivoluzione fu rappresentata dai mass media, quali giornali, radio e, nel
corso del XX secolo, la televisione. Questi strumenti non solo facilitarono la
comunicazione, ma anche incrementarono la produzione e la vendita di merci
nel tempo. Oltre ai mass media, un altro significativo passo avanti si registrò nel
campo dell'istruzione: l'accesso all'istruzione divenne più democratico, non più
riservato all'élite, ma disponibile a tutti i cittadini grazie al finanziamento statale
delle scuole. Inoltre, nella seconda metà dell'Ottocento, si assistette ai primi
movimenti a favore del suffragio femminile, che portarono alla conquista del
diritto di voto da parte delle donne. Questi cambiamenti riflettono una società in
trasformazione, in cui la diffusione della cultura, l'accesso all'istruzione e la
partecipazione politica hanno contribuito a ridefinire il tessuto sociale e le
dinamiche di potere.
Età Giolittiana:
Nel periodo compreso tra il 1901 e il 1914, la figura autorevole di Giolitti
esercitò un'influenza così marcata da guadagnarsi il nome di "età giolittiana".
Questo periodo coincise con la seconda rivoluzione industriale, con particolare
rilevanza nel triangolo industriale del Nord Italia, composto da Torino, Milano e
Genova. Qui, l'industria siderurgica, elettrica e meccanica registrarono notevoli
progressi, con la nascita di importanti marchi come FIAT, LANCIA e ALFA
ROMEO. Tuttavia, la politica protezionistica adottata favorì lo sviluppo
industriale settentrionale a scapito del commercio meridionale, generando
tensioni regionali.
Lo sviluppo industriale portò indubbiamente a miglioramenti nel tenore di vita
medio degli italiani, ma portò anche al sovraffollamento delle città nel tempo.
Giolitti, figura politica complessa, si distinse per un approccio aperto e
democratico nei confronti dei problemi del Nord, ma fu considerato
conservatore e corrotto nell'affrontare le problematiche del Sud, vedendolo
principalmente come una riserva di voti da controllare. Giolitti, mosso da
interessi politici ed economici, oltre che dalle pressioni dell'opinione pubblica,
riprese la politica coloniale invadendo la Libia, allora dominata dalla Turchia.
Nonostante non riuscisse a sopprimere la resistenza libica, si rivolse
direttamente contro la Turchia, conducendo infine al Trattato di Losanna nel
1912, che portò alla cessione della Libia all'Italia. Tuttavia, non fu fatto un
grande investimento nella regione. La guerra in Libia e la conseguente crisi
economica indebolirono il governo di Giolitti, costringendolo a dimettersi nel
1914 e segnando così la fine dell'età giolittiana.
COLLEGAMENTO ITALIANO: GIOVANNI PASCOLI
La I° Guerra Mondiale:
La Prima Guerra Mondiale, che scoppiò nel 1914, fu il risultato di tensioni
politiche, economiche e nazionalistiche in Europa. Le alleanze tra le nazioni,
come la Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria, Italia) e la Triplice Intesa (Francia,
Regno Unito, Russia), contribuirono a rendere la situazione ancora più complessa.
L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico,
a Sarajevo il 28 giugno 1914, fu l'evento scatenante della guerra.
L'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia il 28 luglio 1914, dopo che la
Serbia rifiutò l'ultimatum inviato il 28 luglio. La guerra si estese rapidamente a
livello europeo con l'entrata in azione delle alleanze: la Germania dichiarò
guerra alla Russia il 1º agosto e alla Francia il 3, seguita dall'intervento
britannico il 4 agosto. L'Italia rimase inizialmente neutrale, ma poi dichiarò
guerra all'Austria-Ungheria e alla Germania nel 1916. Il conflitto vide il
passaggio da una guerra di movimento a una guerra di posizione, con l'uso
estensivo delle trincee, soprattutto dopo l'autunno del 1914. Il 31 ottobre 1914,
la Turchia entrò in guerra contro la Russia. Il governo italiano, senza consultare
il parlamento, stipulò segretamente il Patto di Londra con l'Intesa il 26 aprile
1915. L'Italia si impegnò ad entrare in guerra entro un mese e, in caso di
vittoria, avrebbe ottenuto territori occupati e altro ancora. L'Italia uscì dalla
Triplice Alleanza il 3 maggio 1915 e dichiarò guerra all'Austria-Ungheria e alla
Germania nel 1916. L'esercito italiano, comandato dal generale Cadorna, era
male equipaggiato e poco preparato. Dopo alcune difficoltà iniziali, gli austriaci
sfondarono le linee italiane a Caporetto il 24 ottobre 1917. Cadorna lasciò il
comando e venne sostituito dal generale Diaz, che bloccò l'offensiva austriaca il
12 novembre. Nel febbraio del 1917, i tedeschi intensificarono la guerra
sottomarina, cercando di bloccare i rifornimenti ai paesi nemici e isolare
economicamente la Gran Bretagna. Questo danneggiò gli scambi commerciali
con gli Stati Uniti, portando gli USA ad entrare in guerra a fianco dell'Intesa il 6
aprile 1917. La Russia decise di uscire dalla guerra a seguito della rivoluzione
d'ottobre 1917, che portò alla caduta dello zar e all'ascesa al potere dei
bolscevichi. Dopo le battaglie di Marna e di Amiens, l'Intesa respinse l'attacco
delle Potenze Centrali nella primavera del 1918. Questo segnò l'inizio del crollo
degli imperi centrali. Il 29 ottobre 1918, l'Italia sconfisse l'Austria-Ungheria a
Vittorio Veneto e l'11 novembre 1918, dopo l'abdicazione di Guglielmo II e la
nascita della repubblica, la Germania firmò l'armistizio a Rethondes. La guerra
fu combattuta principalmente sulle trincee, sistemi difensivi utilizzati fin
dall'antichità per proteggersi dai nemici. Le trincee erano profonde buche
scavate nel terreno e servivano da rifugio per i soldati, ma erano anche luoghi di
costante morte e sofferenza. Dopo la guerra, nel 1919, si tenne la conferenza di
pace a Parigi. Prevalle la linea punitiva, che prevede risarcimenti ai vincitori e
pesanti sanzioni ai vinti. La Germania fu ritenuta responsabile del conflitto e
dovette pagare enormi danni di guerra, perdendo anche molte colonie. L'Italia
ottenne alcuni territori, ma il trattato di pace portò a significativi cambiamenti
geopolitici in Europa e nel mondo, segnando la fine di quattro grandi imperi.
COLLEGAMENTO ITALIANO: PIRANDELLO, D’ANNUNZIO, UNGARETTI
La Rivoluzione Russa:
Durante tutto l'Ottocento, la Russia rimase una fortezza del conservatorismo
politico e sociale. Tuttavia, il 9 gennaio 1905, migliaia di persone scesero in
piazza a San Pietroburgo, sperando di ottenere aiuto e protezione dallo zar. La
risposta del governo, guidato dall'esercito zarista, fu una violenta repressione,
che causò molte vittime civili. Questo evento scatenò una serie di rivolte e
scioperi in tutta la Russia. Nell'ottobre del 1905, a San Pietroburgo, nacque il
primo soviet, un consiglio di lavoratori che aspirava a prendere il controllo del
governo, con Lev Trockij tra i suoi leader. Nel febbraio del 1917, il regime
zarista fu rovesciato e sostituito da una repubblica, con il potere
temporaneamente nelle mani di un governo provvisorio. In questo contesto,
Vladimir Lenin portò avanti le sue "Tesi di Aprile", che proponevano la pace, il
potere ai soviet e la terra ai contadini. Il 24 maggio 1917, la Guardia Rossa
bolscevica conquistò il Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo, segnando un punto
di svolta nella rivoluzione. In seguito, anche Mosca cadde sotto il controllo
bolscevico. Lenin proclamò la dittatura del proletariato nel gennaio 1918. Dopo
anni di governo autoritario, Lenin si ammalò nel 1922, e il suo successore fu
Josef Stalin.
Il dopoguerra:
Dopo il trattato di Versailles del 1919, molte nazioni europee erano
insoddisfatte. L'Italia considerava la sua vittoria "mutilata" poiché non ottenne
tutti i territori promessi, mentre la Germania si sentiva umiliata per essere stata
considerata responsabile della guerra. Nel 1920, nacque la Società delle
Nazioni, un'organizzazione volta a risolvere i conflitti attraverso la diplomazia,
ma fallì a causa della mancanza di una forza militare efficace. A complicare
ulteriormente le cose, c'erano problemi economici diffusi, tra cui
disoccupazione, debito pubblico e inflazione. Inoltre, il mondo affronta una
grave pandemia di influenza spagnola, che causò migliaia di morti in Europa e
nel resto del mondo. Le fabbriche, prima dedite alla produzione bellica, furono
convertite per scopi civili, per quanto fosse possibile.
COLLEGAMENTO ITALIANO: PIRANDELLO, D’ANNUNZIO, UNGARETTI
Il Fascismo:
Nel periodo del dopoguerra le conseguenze sociali ed economiche furono molto
pesanti. Ci furono migliaia di invalidi a causa della guerra, il debito pubblico
aumentò e la lira perse metà del suo valore con l’inflazione. La guerra aveva
migliorato l’apparato industriale, ma la necessità di riconvertire la produzione
da bellica a civile comportò una maggiore disoccupazione. Nel 1919 nacque il
movimento dei Fasci di Combattimento, fondato da Benito Mussolini. Tra il
1919 e il 1921 si formarono le squadre d’azione fasciste. Nel frattempo, Giolitti
tornò al governo nel 1920 per risolvere il problema della città di Fiume con il
Trattato di Rapallo. Giolitti decise di proclamare nuove elezioni a maggio del
1921, durante le quali ci furono continue violenze dei fascisti. A causa
dell’insuccesso dei liberali nelle elezioni, Giolitti decise di lasciare il governo.
Sempre nel 1921 Mussolini trasformò il suo movimento nel Partito Nazionale
Fascista. Il 24 ottobre 1922 Mussolini ordinò di marciare su Roma per ottenere
il potere governativo. Il re, nonostante le sollecitazioni del governo, non fece
intervenire l’esercito e affidò in seguito a Mussolini l'incarico di formare un
nuovo governo. La dittatura fascista iniziò nel 1925, quando in una conferenza
alla Camera dei Deputati, Mussolini si assunse la responsabilità della morte di
Giacomo Matteotti. Matteotti fu rapito e assassinato dagli squadristi il 10
giugno 1924 per aver denunciato le violenze fasciste in un discorso alla Camera.
Si crearono le leggi fascistissime: poteva esistere un solo partito, il PNF; il capo
del governo era responsabile solo di fronte al re; le autonomie locali vennero
abolite; la stampa venne censurata; vennero dati ampi poteri alla polizia segreta
OVRA. Nel 1926 Mussolini adottò misure protezionistiche: l’Italia doveva
essere autosufficiente, la lira venne rivalutata, e le coltivazioni raggiunsero
risultati positivi, ma l’autarchia indebolì il sistema produttivo del paese. Nel
1935 Mussolini decise di invadere l’Etiopia. Come conseguenza di questa
conquista, l'Italia venne condannata dalla Società delle Nazioni con sanzioni
economiche, che non vennero rispettate, guadagnando consenso a Mussolini.
Questo evento avvicinò Hitler a Mussolini, poiché egli aveva sostenuto la
conquista coloniale italiana. Nel 1936 fu firmato un patto d’amicizia chiamato
Asse Roma-Berlino.
COLLEGAMENTO ITALIANO: D’ANNUNZIO, PIRANDELLO, UNGARETTI