Dal Barocco Al Rococò
Dal Barocco Al Rococò
Il “caso Torino”
- Modello di queste piazze sono le
“places royales” (piazze reali) che
sorgono a Parigi: per i duchi di Sa-
voia la monarchia assoluta di Luigi
XIV è un modello di ispirazione;
Fase 2 Secondo Seicento
- Progetta poi un’arteria non ortogonale, che taglia il reticolo delle altre vie
e collega Piazza Castello con il ponte sul Po: alla fine, la strada si apre con
una esedra, che rappresenta un “segno di apertura” verso la campagna
(tutta la zona era allora non urbanizzata);
- Anche in questa zona creata una piazza al centro del nuovo ampliamento,
in questo caso non porticata (Piazza Carlina);
Fase 3 Inizio Settecento
- Divisione orizzontale in due registri e verticale con una serie di lesene giganti;
- L’uso del mattone consente l’impiego di diversi elementi decorativi, come le
cornici delle finestre o le stelle a otto punte che ricorrono nelle lesene;
- L’atrio ellittico
emerge anche
nel cortile in-
terno, con un
elemento con-
vesso;
- In questo cor-
tile applicazio-
ne meno rigida
degli ordini ar-
chitettonici e
ricorso a sem-
plici lesene con
le stelle;
Filippo Juvarra (1678-1736)
- Le vele presentano u-
na cassettonatura a e-
sagoni che ricorda la
cupola di Sant’Andrea
al Quirinale di Bernini;
Filippo Juvarra
Palazzo Madama
1718-1721
Torino
- Commissione dalla
seconda moglie del
duca Carlo Emanue-
le II (detta Madama
Reale, da cui il no-
me): era già in cor-
so il progetto di re-
strutturazione del
castello medievale
in residenza;
- Juvarra realizza soltanto il cosiddet-
to avancorpo: una costruzione di
semplice forma rettangolare, unita
al castello retrostante, di cui costi-
tuisce l’accesso monumentale, con
uno scalone che porta al piano no-
bile;
- Facciata in marmo chiaro (che
contrasta con la massa scura
del castello): al piano terra un
bugnato, al piano nobile due
ordini di aperture (grandi fine-
stre centinate sormontate da
più piccole rettangolari); so-
pra cornicione aggettante sor-
montato da una grande balau-
strata con vasi e statue;
- Commissione di Vittorio
Amedeo II per avere un
palazzo in cui ospitare e
ricevere in occasione delle
battute di caccia nelle te-
nute di sua proprietà;
- Il risultato è un grande
complesso che si armoniz-
za con la campagna;
- Elemento partenza un corpo centra-
le con spazio ellittico dal quale par-
tono quattro bracci agli angoli (cro-
ce di Sant’Andrea): qui ricavati ap-
partamenti reali;
- All’interno lo spazio
più monumentale:
- Grande salone
a tutta altezza
decorato con
gusto piena-
mente rococò
con affreschi,
stucchi ed ele-
menti scolpiti;
- Spazio realizza-
to per feste e
balli nel pieno
stile delle corti
europee dell’e-
poca;
Giambattista Tiepolo
- Nasce a Venezia, dove esordisce negli anni
Venti del Settecento: si forma presso diver-
se botteghe, ma importante per lui la tradi-
zione veneziana del Cinquecento, in parti-
colare Veronese;
- Protagonista rappresenta-
ta come una dama dell’a-
ristocrazia veneziana del
Cinquecento;
https://www.raiscuola.rai.it/storiadellarte/artic
oli/2023/08/Tiepolo-a-Wurzburg--31798aa9-
9624-4590-bb9b-fce80038fba0.html
- Sui lati sono poste le rappresentazioni dei
continenti, raffigurati da quattro donne (cfr.
dipinto di Rubens con Fiumi e i Continenti)
circondate da richiami allegorici;
Impostazione simile,
ma in Tiepolo non un
unico punto di vista
privilegiato: spazio
pensato per essere
osservato da varie
angolazioni;
- Europa rappresentata
come una regina in
trono, circondata
dalle arti nel suo ruolo
di protettrice;
- In alto il ritratto del
vescovo di Wurzburg;
Tiepolo e il figlio
Gian Domenico
(pittura)
Lo stuccatore e
scultore Antonio
Bossi
L’architetto Neumann (era morto da pochi mesi: è rappresentato in abito
militare e seduto su affusto di cannone, come nei funerali)
Particolari di sculture e archi-
tetture, lapide con iscrizione
in lingua inventata e firma e
data 1753
America
Coccodrilli e popo-
lazioni “selvagge”
(teste mozzate in
primo piano e can-
nibali) con figura di
uomo (forse esplo-
ratore) che sta
spiando nascosto
Giambattista e Domenico Tiepolo
Gerolamo Mengozzi Colonna (quadrat.)
Decorazione di Villa Valmanara
1759
Vicenza
- I disegni venivano poi rielaborati (si doveva solitamente “unire” i diversi fo-
gli) e il disegno complessivo era riportato sulla superficie da dipingere: ov-
viamente questa operazione avveniva all’interno dello studio del pittore;
- Sono definite “macchiette” perché sono perlopiù realizzate con macchie di co-
lore steso a campiture uniformi;
«Quella sua certezza illuministica di verità assoluta, volta alla luce dorata, a
traversoni d’ombra, dei pomeriggi inutili in una Venezia che si sbriciola e si
screpola come le rughe» Roberto Longhi
«Tutto viene messo a fuoco con una lucidità impressionante e da questo qua-
dro si potrebbero ricavare una quantità di dettagli, tali da ricavare un intero vo-
lume, perché non c’è nessun elemento che sia trascurato o trattato come un
accessorio di fondo. Tutto è disposto con puntuale e scrupolosissima lucidità,
le distanze, i colori, lo stesso cielo» Federico Zeri
Canaletto
Canal Grande verso est
da Campo San Vio
1727 ca
Edimburgo, National
Gallery of Scotland
- Punto di fuga a dx
con palazzi scorcia-
ti su questo lato;
- Attenzione quindi
concentrata sui pa-
lazzi della riva sx;
- Visione ‘insolita’
di Venezia, non
la zona più ricca
e monumentale
ma ambiente
quasi rustico con
personaggi del
ceto “popolare”;
- Taglio quasi fo-
tografico per la
presenza delle
ombre di edifici
non visibili sulla
sinistra;
- Attenzione al
dato atmosferi-
co che dà un
particolare tono
alla veduta;
- Intonazione
quotidiana;
- Le macchiette,
spt quelle a dx,
hanno un ruolo
nel quadro: sen-
za di loro forse
apparirebbe
vuoto, come un
fondale teatrale
senza attori;
Bernardo Bellotto
Veduta di Torino
dai Giardini Reali
1745 circa
Torino, Galleria
Sabauda
- Il successo lo
porta a lavora-
re per diverse
corti europee:
Dresda, Vien-
na, Monaco,
San Pietrobur-
go, Varsavia;
- Vedute di
Vienna com-
missionate da
Maria Teresa
d’Asburgo;
- Analisi basata
sulla camera
ottica, ma in
realtà applica-
te delle “licen-
ze poetiche”:
intento quindi
non solo docu-
mentario;
Bernardo Bellotto
Varsavia. Chiesa di
Santa Croce
1768-1780
Varsavia, Museo del
Castello Reale