Riassunti Prima Guerra Mondiale e Rivoluzione Russa
Riassunti Prima Guerra Mondiale e Rivoluzione Russa
Le grandi concause:
a) concorrenza austro-russa per predominio sui Balcani dove si agitava il nazionalismo slavo;
b) contrasto franco-tedesco per l’Alsazia-Lorena (perdute dai francesi nella guerra franco-prussiana
del 1870 – revanchismo) e desiderio di contrastare e ridurre la preponderanza militare e industriale
tedesca;
c) contrasto anglo- tedesco per il predominio commerciale sui mari e nel mondo;
d) contrasto italo-austriaco per le terre “irredente” (Trento e Trieste) e per l’espansione sui Balcani;
e) diffusa cultura nazionalista e militarista, darwinismo sociale e imperialismo.
Causa scatenante:
28 luglio 1914: attentato di Sarajevo, l’Austria dichiara guerra a Serbia per frenare il nazionalismo e
l’irredentismo slavo.
1 e 3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Russia, poi alla Francia che stavano mobilitandosi
(pensava ad una rapida guerra di movimento); l’Italia si dichiara neutrale perché la Triplice Alleanza
era solo difensiva.
4 agosto: l’invasione del neutrale Belgio provoca l’entrata in guerra dell’Inghilterra;
15 agosto: anche il Giappone si schiera contro la Germania e subito s’impossessa delle sue colonie
in Cina.
Settembre: l’esercito francese ferma l’avanzata nella gigantesca battaglia della Marna; si forma il
fronte occidentale di 800 km e il fronte orientale all’interno dei confini russi: inizia la guerra di
trincea.
31 ottobre: la Turchia si schiera con Germania e Austria.
1915 maggio: l’Inghilterra attua un blocco navale contro gli Imperi Centrali, questi rispondono con
la guerra sottomarina. Affondamento Lusitania (nave passeggeri con americani a bordo).
26 aprile: patto di Londra – 24 maggio: Italia dichiara guerra all’Austria nonostante i neutralisti
(socialisti, cattolici, giolittiani) fossero più degli interventisti (di destra: D’Annunzio, di sinistra:
Mussolini), ma il governo conservatore di Salandra vede nella guerra un’occasione industriale,
antisocialista e patriottica (quarta guerra indipendenza).
Due anni di guerra di logoramento: l’entrata in guerra dell’Italia causa l’apertura di un nuovo
fronte, ma non provoca grossi problemi agli Imperi Centrali in quanto l’esercito italiano è male
armato, poco preparato e guidato in maniera inadeguata e antiquata (generale Cadorna); nel
giugno del 1916 gli austriaci arrivano fino ad Asiago (Strafexpedition), ma poi devono retrocedere
fino a Gorizia perché impegnati a respingere i russi sul fronte orientale; Salandra si dimette e si
forma un governo di unità nazionale presieduto da Boselli.
1916 (21 febbraio): offensiva tedesca di Verdun (600.000 morti); controffensiva di Somme (un
milione di morti – primi carri armati in azione); sui mari la flotta inglese domina e sconfigge quella
tedesca (battaglia dello Jutland).
1917: anno della svolta
Febbraio: ribellione in Russia contro lo zar Nicola II e proclamazione repubblica.
6 aprile 1917: gli USA dichiarano guerra perché danneggiati commercialmente dai sottomarini
tedeschi e inviano soldati e mezzi militari (presidente Wilson).
Nei paesi belligeranti cresce la protesta della gente contro la guerra; papa Benedetto XV la
definisce un’inutile strage (1° agosto 1917).
Ottobre: i bolscevichi guidati da Lenin prendono il potere in Russia e dichiarano la Repubblica dei
soviet (consigli di fabbrica)
24 ottobre: disfatta di Caporetto, che Provoca la cacciata di Cadorna sostituito col generale
Armando Diaz; fu poi formato un nuovo governo presieduto da Vittorio Orlando e il 12 novembre
si riuscì a bloccare l’avanzata austriaca sul Piave. Tutto il paese si mobilita per evitare l’invasione e
un anno dopo l’esercito italiano sconfigge a Vittorio Veneto quello austriaco che si arrende.
Marzo 1918: pace di Brest-Litovsk.
Luglio 1918: grandi scontri sulla Marna sfavorevoli all’esercito degli Imperi Centrali.
Agosto 1918: inizia la ritirata.
Novembre 1918: si giunge alla resa totale. L’impero austro-ungarico si disgrega completamente:
Austria e Germania si proclamano repubbliche, abdicano l’imperatore austriaco e il kaiser tedesco.
Alla vigilia della Grande Guerra, l'Impero russo mostrava segnali di crisi legati a profondi
cambiamenti sociali, economici e politici. L'industrializzazione aveva prodotto una classe operaia in
crescita (da 2 a 4 milioni tra il 1900 e il 1913), mentre la popolazione restava in gran parte
composta da contadini. Nel contesto politico, il Partito Operaio Socialdemocratico Russo, fondato
nel 1898, si divise nel 1903 in bolscevichi, guidati da Lenin e sostenitori di una rivoluzione
socialista, e menscevichi, fautori di un approccio graduale e borghese. Parallelamente, il Partito
Socialista-Rivoluzionario rappresentava i contadini e promuoveva il terrorismo per la
redistribuzione delle terre.
Il Primo ministro Stolypin tentò una "modernizzazione autoritaria" con riforme agrarie per
sostenere l'industrializzazione e reprimendo duramente i movimenti rivoluzionari. La sua morte nel
1911 lasciò il regime privo di una guida forte, mentre lo zar Nicola II perdeva credibilità, anche a
causa dell'influenza negativa del mistico Rasputin a corte.
Alla vigilia della Prima guerra mondiale, la Russia era economicamente dinamica, con
un'industrializzazione in crescita, ma politicamente fragile, guidata da una classe dirigente
indebolita e da un sovrano inadeguato.