Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
5 visualizzazioni5 pagine

Eschilo Sofocle

Il documento analizza le tragedie di Eschilo e Sofocle, evidenziando temi come la vendetta, la giustizia e il conflitto tra leggi divine e umane. Le opere di Eschilo, come 'Persiani', 'Sette contro Tebe' e 'Orestea', esplorano la condizione umana attraverso la punizione divina e il ruolo della comunità, mentre le tragedie di Sofocle, come 'Antigone', mettono in luce il conflitto tra doveri familiari e leggi statali. Entrambi gli autori utilizzano il coro come elemento fondamentale per commentare e interagire con i personaggi, riflettendo le tensioni sociali e morali del loro tempo.
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
5 visualizzazioni5 pagine

Eschilo Sofocle

Il documento analizza le tragedie di Eschilo e Sofocle, evidenziando temi come la vendetta, la giustizia e il conflitto tra leggi divine e umane. Le opere di Eschilo, come 'Persiani', 'Sette contro Tebe' e 'Orestea', esplorano la condizione umana attraverso la punizione divina e il ruolo della comunità, mentre le tragedie di Sofocle, come 'Antigone', mettono in luce il conflitto tra doveri familiari e leggi statali. Entrambi gli autori utilizzano il coro come elemento fondamentale per commentare e interagire con i personaggi, riflettendo le tensioni sociali e morali del loro tempo.
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 5

ESCHILO

LE TRAGEDIE
● Persiani→ la più antica tragedia, è di contenuto storico. Il suo tema è la vittoria ateniese
di Salamina, vista dal punto di vista dei persiani sconfitti. Protagonista= Serse.
La vittoria di Salamina aveva distrutto la flotta persiana, che portava i viveri ai soldati di
terra, i quali privati del nutrimento, erano destinati alla distruzione.
Capovolgimento del punto di vista→ consolida il valore greco della υβρις. Serse è stato
punito e ha imparato la lezione attraverso il dolore= πάθει μαθος.
Importantissimo in quest’opera è anche l’elemento della “prima volta”. I greci non
parlano mai della contemporaneità, ma la proiettano affidandola alla figura del nemico.
↪︎ punto di vista infatti→ dei Persiani,
[ultima volta che era stato fatto→Frinico. Eschilo al contrario è più rispettoso e non tratta
mai dell’argomento direttamente] solo nell’assemblea si procede alla discussione con
deliberazione di eventi vicini, ma nel teatro la discussione su eventi che porta a
discussione deve essere lontana.

● Sette contro Tebe→ sui figli grava la maledizione di Edipo e dovranno uccidersi fra di
loro. Eteocle prende il potere e scaccia Polinice che, per riconquistare la città, arma un
esercito e si rivolge alla città avversaria Argo. Polinice schiera sette eroi di Argo alle sette
porte di Tebe a cui si oppongono i setti eroi tebani, e Eteocle e Polinice muoiono. La
tragedia si conclude con una scena che si ritiene aggiunta successivamente, in cui il
tribunale di Tebe delibera di lasciare insepolto il cadavere di Polinice, scelta a cui si
oppone la sorella Antigone.
resta fondamentale che alla fine dalla parte della ragione vi sia Eteocle, che pur avendo
respinto Polinice, difende la sua comunità. La funzione del coro è molto forte perché si
presenta ad interagire in maniera molto profonda con i personaggi

● Le Supplici→ racconta la storia delle figlie di Danao in fuga dall’Egitto, considerata una
delle tragedie più antiche di Eschilo grazie a cui ottenne il primo posto nel concorso
tragico. le figlie di Danao scappano con il padre per evitare il matrimonio con i figli del
fratello Egitto. Le supplici arrivano ad Argo dove il re Pelasgo è indeciso se accogliere
per non scatenare l’ira di Zeus oppure rifiutare per non rischiare una guerra con gli Egizi.
l’assemblea, insieme al re, concorda di concedere l’ospitalità, mentre il coro, che nella
tragedia svolge un ruolo importantissimo, celebra da una parte Artemide e la castità e
dall’altra Afrodite e le nozze. La tragedia sarebbe dovuta concludersi con la presa di
Argo, il matrimonio forzato e la strage degli Egizi, uccisi dalle mogli, tranne nel caso di
Ipermestra.
è la prima tragedia della trilogia, l’ordine delle tragedie è stato interpretato come una
tesi-antitesi, in cui c’è uno sviluppo, infatti la prima tragedia apre i giochi, la seconda crea
un dramma, che si risolve nella terza.
Le Danaidi consistono nel coro, che quindi ottiene molta importanza ed è al completo,
sono presenti in scena 50 coristi. In seguito poi vengono ridotti in gruppi.

● Orestea→ unica trilogia legata (trattano stesso tema, conservata integra), presentata alle
dionisie del 358 a.c, ha come centro gli Atridi.
Agamennone: Clitemnestra, sposa di Agamennone che torna dalla guerra di Troia, vuole
ucciderlo per vendicare la morte della figlia IFigenia che era stata assassinata dal padre
per consentire alla flotta Achea di partire. Quando Agamennone arriva porta con sé
Cassandra, sacerdotessa troiana, che prevede tre volte la sua morte con quella di
Agamennone e la vendetta del figlio Oreste. Clitemnestra uccide Agamennone e
Cassandra e rivendica l’omicidio come giusta punizione e si augura che i delitti possano
tra consaguinei possano finire.
Coefore: inizia con l’arrivo ad Argo di Oreste e dell’amico Pilade, con l’intenzione di
vendicare il padre. va a deporre un ciocca di capelli sulla tomba del padre e assiste
all’arrivo del coro di donne argive tra cui riconosce la sorella Elettra. I fratelli si
ricongiungono e pianificano la vendetta e uccidono Egisto, e poi anche se con un certa
esitazione, Clitemnestra evoca le Erinni per vendicarla.
Eumenidi: Oreste, perseguitato dalle Erinni, chiede aiuto ad Apollo che lo esorta a recarsi
ad Atene. Quando ,giunto ad Atene, Oreste viene sorpreso dalle Erinni e difeso da Atena
che lo accoglie nell’areopago dove si terrà un processo sul suo destino. Il tribunale
assolve Oreste grazie al voto determinante di Atena e le Erinni divengono le Eumenidi.
➔ commento dal libro: Unico esempio di tetralogia legata, il tema fondamentale è
quello della giustizia di pertinenza della polis, tanto chè il vero soggetto risulta essere
la Atene con le sue istituzioni. la giustizia di fatto appartiene inizialmente al ghenos
assumendo lo statuto di vendetta: Clitemnestra uccide Agamennone appena tornato da
Troia per vendicare l’assassionio di Ifigenia; in questo caso la giustizia diviene personale
e alimentata da un sentimento privato. Allo stesso modo la vendetta di Oreste si
manifesta come qualcosa di privato ma presenta anche elementi fuori dal ghenos infatti
viene coinvolto Apollo, la sorella Elettra e le coefore troiane. quindi il matricidio risulta
essere espressione della volontà degli dei. Oreste comunque compie un omicidio
terribile, tanto che la madre invoca con il suo ultimo respiro le Erinni, divinità ancestrali
della vendetta legate fortemente al sangue. La catena di delitti si spezza solo con
l’intervento di Atena, infatti la sorte di Oreste viene affidata al tribunale Ateniese che
rappresenta razionalità e ordine.L'obiettivo non risulta essere solo creare un nuovo
sistema giuridico ma anche integrare quello dei ghene, come simboleggia la
trasformazione delle Erinni in Eumenidi.
- passo Agamennone (126): Clitemnestra pronuncia un discorso falso ad Argo e a
suo marito, esaltandone le imprese e mettendo in evidenza la difficoltà della sua
vita da quando era partito. questo tipo di persuasione ha lo scopo di far sentire il
marito al sicuro e non farlo sospettare delle vere intenzioni della moglie.
Clitemnestra dunque usa un’arma tipicamente maschile: il logos, creando una
sorta di rovesciamento. L'abilità dialettica della donna si vede anche quando
riesce a convincere il marito che i modi in cui veniva celebrato non fossero segno
di ubris ma piuttosto un giusto riconoscimento “è bene che chi ha successo si lasci
vincere qualche volta”, dimostrando ancora una volta superiorità.
- passo Coefore (pag 130): Dopo la morte del marito CLitemnestra ha delle visioni
riguardo ad una possibile vendetta dei morti e quindi manda Elettra a offrire
libagioni sulla tomba del padre. Nel passo Elettra mostra estremo dolore che
condivide pienamente con le ancelle, di fatto lei si identifica con queste Troiane
schiave come lei ed esuli, sono inoltre accomunate dall’odio nei confronti di
Citemnestra ed Egisto.
- passo Coefore (pag 134): Oreste vacilla di fronte all’omicidio della madre, preso
dall’indecisione, ma viene immediatamente ripreso dall’amico che gli ricorda la
volontà di Apollo. nonostante ritorni l’aspetto delle vendetta personale, in verità
Oreste risulta essere un semplice “sicario” della volontà divina e infatti ricorre
sempre alla sorte nel suo discorso. e se da una parte il matricidio è considerato un
atto imperdonabile, lasciare impunita Clitemnestra sarebbe impossibile.
- passo Eumenidi (pag 137): la scelta di porre l’Areopago come istituzione che
garantisca la pace non è casuale, di fatto Eschilo fa riferimento ad una riforma
appena attuata da Efialte e Pericle che prevedeva l'abolizione di alcuni poteri
politici come la sorveglianza sulla costituzione e divenne quindi solo addetto ai
delitti di sangue. nel processo si dimostra la vittoria quasi completa di Apollo,
simbolo della ragione, contro le Erinni simbolo della vendetta del ghenos e dei
delitti di sangue.

● Prometeo incatenato→ costituiva una trilogia legata, incentrata sul Titano, benefattore
dell’umanità e per questo punito da Zeus. vi sono alcuni problemi di datazione, dal
momento che è stata ritenuta posteriore a Eschilo, oppure una rielaborazione di un
omonimo dramma eschileo ad oggi non più recuperabile. Metricamente e
linguisticamente che noi ricaviamo dalla formalizzazione delle statistiche della scrittura di
questo dramma non sono compatibili con quelle che ci aspetteremmo.
Il titano Prometeo viene punito perché aveva consegnato il fuoco agli uomini e incatenato
ad una rupe Scizia. Profetizza la caduta di Zeus per la sua arroganza e sopraggiunge Io, di
cui Zeus si era innamorato e che era stata trasformata in vacca da Era, costretta a vagare
tormentata da un tafano. Ermes giunge per conto di Zeus a scoprire quali rovine aspettano
il sovrano e per il suo silenzio Prometeo viene punito ancora.
Tragedia molto feconda nel ‘700→ mette in evidenza la contrapposizione contro il
tiranno. Nelle altre tragedie eschilee, Zeus è colui che mantiene ordine e giustizia, qui è
presentato come un tiranno. come bisogna immaginarsi prometeo? come fantoccio o
attore, ci sono problemi perchè è sempre sulla scena=elemento che mette in dubbio la
paternità eschilea tra questi anche:
+ Zeus che nelle altre produzioni di Eschilo è estremamente ammirato, qui è presentato
come un tiranno destinato a cadere. MA è la prima della trilogia, forse viene presentato in
questo modo per sviluppare in seguito il suo personaggio. Non abbiamo le altre due,
quindi non lo possiamo sapere.

SOFOCLE
Tragedie
- Aiace: si incentra sulla contesa degli eroi greci per le armi di Achille, infine assegnate
ad Odisseo. E infatti Aiace, reso folle da Atena, fa strage di bestiame pensando fossero
Atridi che gli avevano negato le armi. Per la vergogna decide di uccidersi sulla spiaggia
solo dove il corpo verrà ritrovato dalla concubina e sepolto dopo il discorso di Odisseo
sulla precaria sorte umana. Presenta la tipica caratteristica a dittico= nella prima parte è
lui il protagonista, dopo la morte di Aiace inizia la seconda parte, diventa Odisseo il
protagonista e difende la figura del rivale chiedendo che le armi vengano lasciate sulla
sua tomba.
Considerata la più antica tra le tragedie per la presenza di canti di marcia molto comuni
anche in Eschilo in anapesti (breve-breve-lunga), paragonabile al tetrametro trocaico.
- Antigone: (422)Narra le vicende successive alla tragedia dei Sette contro Tebe, infatti
Eteocle e Polinice si sono uccisi in duello e nonostante la volontà di Creonte, re della
città, la sorella Antigone seppellisce il fratello e viene condannata a morte per
questo. Il figlio del sovrano, Emone, si suicida con Antigone per il suo destino e insieme
a loro la madre di Emone, Euridice. Il re quindi è condannato ad un destino di solitudine e
dolore.
In questa tragedia non c’è un personaggio assolutamente positivo. Sia Antigone sia Creonte si
fronteggiano e si scontrano secondo una logica di δισσοι λογοι, quindi senza trovare un punto di
accordo, ma nessuno dei due è privo di negatività nel senso di deviazione sociale.
Antigone→ valore arcaico del genos, senza porsi problemi sociali.
Creonte→ invece presenta una deformata concezione di socialità che prevede l'espulsione degli
elementi non conformi a una dimensione poliatica.
↪︎ quindi nessuno dei due incarna una dimensione di positività.
Altra cosa importante da mettere in evidenza in relazione alle dinamiche→ perché ci possa essere
un approccio dialogico che al tempo veniva portato avanti dalla scuola socratica, gli interlocutori
devono prima accordarsi su un terreno comune. È la parte che precede il dialogo che è
importante, nella quale i personaggi capiscono che cosa intendano con una certa parola per
evitare fraintendimenti.
Invece gli scontri nell’Antigone→ parole che usano termini con implicazioni completamente
differenti e il loro parlarsi non porta da nessuna parte in alcun modo = δισσοι λογοι.
Il dialogo si deve fondare su un terreno comune. Nel momento in cui si deve discutere, bisogna
prima preparare un terreno di significati semantici condivisi. (scontro tra Creonte e Antigone)
Alla fine→ non c’è un πάθει μαθος, quindi i personaggi non imparano, coloro che imparano
sono gli spettatori. Loro devono comprendere gli errori dei personaggi appartenenti al mondo
della prima volta.
L’Antigone è la tragedia delle opposizioni.
- da una parte il γενος
- dall’altra lo Stato
Antigone ha come riferimento il regno dei morti dove sarà accolta da coloro che sono vicini lei.
Fu la messa in scena di questa tragedia a rendere famoso Sofocle e fargli conseguire la carica di
stratego.
Il problema è che Antigone non difende la sua posizione per motivi sociali ma lo fa solo per la
famiglia= non si sente parte della polis e della società, ma si sente solo parte di un legame di
sangue anche con i morti.
Creonte invece considera le leggi della sua città come prevalenti su quelle generali della sepoltura
dei morti→ errore giuridico molto grave→ è inconsapevole perché vive nel mondo della prima
volta.
il corifeo commenta= posizione intermedia tra i due. Coro commentatore e elemento intermedio.
- Trachine:(440) Prende il nome dal coro dalla Tessaglia. La storia tratta della gelosia di
Deianira, moglie di Eracle, partito molto tempo prima. Deianira dà l'incarico al suo araldo
Licia di consegnare a Eracle, che si era innamorato di lole, sua prigioniera, una maglia
intrisa del sangue di Nesso il centauro. il sangue non si rivela essere un filtro d’amore,
come le era stato detto, ma un potente veleno che porta Eracle alla morte e provoca il
suicidio di Deianira.
Risulta sempre bipartita= rogo ed eroicizzazione di Eracle.
- Edipo Re: la datazione è alquanto incerta, ma sicuramente dopo il 430 a.C visto che è
citata la peste di Atene. Una grande epidemia affligge la città di Tebe e questo sarebbe
dovuto per alcuni alla morte di Laio, re precedente, che è attribuita dall’indovino
Tiresia a Edipo, attuale Re.
Edipo caccia Tiresia, ma sembra estremamente preoccupato dall profezia per cui avrebbe
ucciso il padre e sposato la madre, e anche se Giocasta, sua moglie e prima moglie di
Laio, lo rassicura dicendo che non sempre le profezie si avverano visto che il figlio di
Laio era stato ucciso anni prima sul monte. Ma quando Edipo realizza di non essere figlio
di Polibo capisce che le profezie sono tutte vere. e quindi Giocasta si uccide ed Edipo si
acceca. (c’è negazione complesso di Edipo)
Definito “tragedia della conoscenza” → l’indagine verso la verità è caratterizzata dall’”ironia
tragica” la quale nasce dalle discrepanze tra il livello di conoscenza del pubblico e quello dei
personaggi inconsapevoli. Il pubblico, sapendo la verità, sente le parole del personaggio e capisce
che sto cadendo in errore. Il dio che guida questo è Apollo, che non esprime mai la verità in modo
diretto, ma ne parla solamente con allusioni. (primo esempio di ironia tragica→ Andromaca e
Ettore che definiscono “νηπιο” Astianatte).
ES: quando l’indovino, rivelata la verità, viene insultato e cacciato→ topos della letteratura (altro
esempio nell’Iliade→ Calcante che dice ad Agamennone di restituire Criseide e lui lo insulta)
Sull’oracolo di Delfi= “γνωθι σε αυτον” → rimanda all’indovinello che è presente sulla Sfinge.
Quando Edipo arriva a Tebe, quindi capisce l’indovinello perché pensa all’Oracolo a cui era
appena stato.
film pasolini= riprendi appunti
- Elettra: tratta della vendetta di Oreste contro Clitemnestra ed Egisto, infatti con l’aiuto di
Pilade, vecchio pedagogo, Oreste fa finta di essere morto e si introduce a palazza con le
sue presunte ceneri, lì incontra la sorella Elettra a cui si rivela e poi uccidono i traditori.
Riprende il contenuto delle coefore.
- Filottete: I greci abbandonano Filottete sull’isola di Lemno non sopportando le grida di
dolore. A causa di una profezia che aveva predetto la caduta di Troia solo con l’arco di
Filottete, I greci ritornano sull’isola intenzionati ad ingannare l’eroe, compito che viene
affidato a Neottolemo (si emancipa nell’opera e sviluppa affetto e coscienza= non
formazione ma anticipa) da Odisseo. Neottolemo, quasi riuscito nel compito, si pente
all’ultimo e rivela all’eroe l’inganno, torna da Filottete e gli restituisce l’arco e cerca di
persuaderlo ad andare a Troia.
Arriva deus ex machina infatti solo le parole di Eracle a convincere Filottete a tornare a
Troia nonostante l’inganno ricevuto.
(Odisseo è negativo nell’opera mentre appare come buono personaggio prima= gli stessi
personaggi possono essere presentati con sfaccettature differenti= ad Odisseo interessa
l’arco in questo caso, l'oracolo prevede solo la presenza dell’arco per le sorti della guerra)
- Edipo a Colono: datata circa al 405, Edipo cieco e vecchio viene accompagnato dalla
figlia Antigone al demo attico di Colono, che rifiutano la sua richiesta poiché impuro.
Creonte vuole riportare Edipo in patria ma riesce a raggiungere solo le sue figlie Antigone
e Ismene. Alla fine Edipo incontrerà comunque il suo destino di morte, pianto dalle figlie.
- Segugi: Ermes neonato ruba i buoi ad Apollo che chiede aiuto ai Sileni per rintracciarlo.
Quando questi lo ritrovano, Ermes nella grotta sta cantando musiche da lui inventate e
avviene una finale riappacificazione tra i due dei.

Potrebbero piacerti anche