D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

PERCORSO FORMATIVO PER RESPONSABILI E
ADDETTI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
in applicazione del D. Lgs 106/2009
Unità didattica B3.4.2:

MOVIMENTAZIONE MERCI: APPARECCHI DI
SOLLEVAMENTO, MEZZI DI TRASPORTO.

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PRINCIPI GENERALI

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La normativa di riferimento
•

•

D.Lgs. 106/09 Testo unico Sicurezza
• Titolo III Capo 1 Uso attrezzature di lavoro
• All. V “Requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro ….”
• All. VI “Disposizioni concernenti l’uso delle attrezzature di lavoro ….”
…. Decreti di recepimento “Direttive di Prodotto”

Per i lavori di scavo
• TITOLO XI (protezione dalle atmosfere esplosive, artt. 287-288)
• CAPO II , articoli 289-296
• ALLEGATO XI : rischi particolari per lavori in pozzi, sterri, sotterranei e gallerie.
• ALLEGATO XLIX (49) classificazione delle aree soggette a atmosfere esplosive
• IL DPR 128/ 1959 “NORME DI POLIZIA NELLE MINIERE E CAVE”
(escavazioni a cielo aperto e in sotterraneo - articoli dal 104 al 132)
Per i trasporti su strada
D.Lgs. 285/92 Codice della Strada
•Art. 114
Circolazione su strada delle macchine operatrici
•Art. 115
Requisiti per la guida dei veicoli
•Art. 168
Trasporto materiali pericolose
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Apparecchi di sollevamento
- macchine particolari • Gli apparecchi di sollevamento sono, per così dire,
delle macchine particolari.
• Per questo motivo devono essere costruiti
conformemente alla direttiva macchine e alle
specifiche norme armonizzate.
• Inoltre, la legislazione nazionale dispone che gli
apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200
kg siano soggetti alla prima verifica (omologazione) e
a verifiche periodiche (annuali).
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Omologazione e verifica
periodica
• La targhetta di immatricolazione ISPESL deve
essere apposta in maniera ben visibile e non
rimovibile sulla macchina.
• Il libretto di omologazione deve accompagnare il
mezzo nei suoi spostamenti operativi.
• I verbali devono essere conservati per almeno 3
anni.
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Apparecchi di sollevamento
- Verifiche UTENTE

ISPESL

Primo anno
Anni successivi
Trimestrali e controlli

DIPARTIMENTO
PREVENZIONE

Libretto verifiche

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Apparecchi di sollevamento
- denuncia Apparecchio non marchiato
ce

Apparecchio marchiato ce

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Dispositivi
• Sotto il profilo della sicurezza, gli apparecchi di
sollevamento sono caratterizzati da:
• limitatori, che comandano
– l’arresto
– la limitazione dei movimenti
– delle funzioni dell’apparecchio di sollevamento;
• indicatori, che forniscono all’operatore
– le informazioni necessarie, visive e/o sonore, al corretto
comando dell’apparecchio, entro prestabiliti limiti operativi.
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Dispositivi
•
•
•
•

I limitatori comprendono:
limitatori di carico;
limitatori di funzioni;
limitatori di movimento (sollevamento, discesa, rotazione,
scorrimento, posizione del carrello, manovra del braccio);
limitatori di prestazione (di sbiecamento, di avvolgimento
fune, di svolgimento fune, di velocità di rotazione, di velocità
di sollevamento e di discesa del carico, di velocità di
scorrimento, di velocità di traslazione, valvole di sicurezza
circuiti idraulici).

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Dispositivi
•
•
•

•

Gli indicatori possono dividersi in:
indicatori di carico;
indicatori di movimento (corsa, sbraccio, inclinazione di
braccio);
indicatori di prestazioni (di sbiecamento, di inclinazione
dell’apparecchio, di rotazione del tamburo, di allentamento
della fune);
indicatori relativi alle condizioni dell’ambiente circostante.

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Dispositivi

•
•
•
•

Gli apparecchi con carico massimo d’utilizzazione superiore a
1.000 kg o il cui momento di rovesciamento è pari almeno a
40.000 N•m devono essere dotati di dispositivi che avvertono il
conducente e impediscono i movimenti pericolosi del carico in
caso di sovraccarico della macchina, sia:
per eccesso di carico massimo di utilizzazione;
per superamento dei momenti dovuti a tali carichi;
di superamento dei momenti che tendono al rovesciamento
dovuti in particolare al carico sollevato.
le macchine, devono essere munite di dispositivo che segnali al
conducente l’eventuale sovraccarico e impedisca i movimenti
pericolosi.
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Accessori di sollevamento e
imbracatura
servono alla realizzazione o all’impiego di una braca,
ganci ad occhiello, maniglie, anelli, golfari, ecc.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura
componenti o attrezzature
non collegate alle macchine
e disposte tra la macchina e
il carico oppure sul carico
per consentirne la presa.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura
• Gli accessori di sollevamento devono recare i
seguenti marchi:
– identificazione del fabbricante;
– identificazione del materiale quando questa informazione è
necessaria per la compatibilità dimensionale;
– identificazione del carico massimo di utilizzazione;
– marcatura CE.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura
•Gli accessori di sollevamento devono essere
accompagnati da istruzioni d’uso su:
– condizioni normali di esercizio;
– prescrizioni per l’uso, il montaggio e la
manutenzione;
– limiti di utilizzazione
• Vita utile
• Portata limite
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Accessori di sollevamento e
imbracatura
• Le funi di acciaio usate nei mezzi di sollevamento sono
composte da un’anima centrale, che può essere di
natura tessile o d’acciaio, sulla quale sono avvolti a
spirale i cosiddetti trefoli, composti da un certo numero
di fili d’acciaio, pure essi avvolti a spirale.
• Carico di rottura proporzionale alla sezione
dell’acciaio.
Piegature,
schiacciamento,
deformazione
rottura dei fili.

Riducono la resistenza

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Accessori di sollevamento e
imbracatura
• Le catene costituite con acciaio speciale sono formate da maglie
semplici o da maglie con traversino.
• È vietato effettuare saldature sulle catene, anche nelle riparazioni,
con procedimenti ad arco o al cannello, in quanto non danno
sufficienti garanzie di tenuta.
• Per le catene la valutazione di difetti e cricche del materiale dovuti
all’usura non è sempre apprezzabile ad occhio nudo;
Il rischio di rottura improvvisa è frequente.
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Accessori di sollevamento e
imbracatura
• Le funi o cinghie sintetiche sono costituite da filati avvolti a
matassa e inguainati in un doppio tessuto. In questo tipo di
accessorio d’imbracatura, l’elemento portante, la matassa
interna, non viene a contatto con il carico e non ne può quindi
essere danneggiato.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura

I coefficienti di sicurezza delle brache sono definiti in
maniera differente a livello europeo e nazionale. In Italia, il
D.Lgs. 106/09 All. V fissa:
•in generale:
– 6 per le funi metalliche;
– 10 per le funi composte di fibre;
– 5 per le catene;

•Per gli argani a motore nei cantieri
– 8 per le funi e le catene degli argani a motore.

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COLORE

VIOLA

1000

2000

1400

1000

800

VERDE

2000

4000

2800

2000

1600

GIALLO

3000

6000

4200

3000

2400

GRIGIO

4000

8000

5600

4000

3200

ROSSO

5000

10000

7000

5000

4000

MARRONE

6000

12000

8400

6000

4800

AZZURRO

8000

16000

11200

8000

6400

ARANCIO

10000

20000

14000

10000

8000

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Portata imbracatura
Si abbia una braca a 2 bracci con
portata in verticale di 10.000 kg e
si voglia conoscere la portata con
un angolo al vertice di 70°
(l’angolo si può rilevare dal
rapporto tra la lunghezza di
ciascun braccio L e la distanza
degli attacchi A).
Si divide la portata in verticale
(10.000 kg) per il coefficiente letto
sulla tabella in corrispondenza
dell’angolo al vertice di 70°
(C=1.221)
P= 10.000/1.221= 8.190 kg
portata effettiva con angolo al
vertice 70°

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Accessori di sollevamento e
imbracatura
I ganci in commercio possono essere:
1. con sistema di sicurezza  a manicotto (in cui la chiusura del manicotto 
avviene per gravità);
2. con gancio a contrappeso (in cui il contrappeso, ruotando intorno allo 
spinotto, si richiude automaticamente per il peso proprio) (a);
3. con gancio con nottolino di chiusura e molla di richiamo (simile a quello 
con il contrappeso, in cui la chiusura avviene per richiamo di una molla di 
“carica”) (b).

a)

b)

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Accessori di sollevamento e
imbracatura

I ganci devono essere sostituiti:
• se per l’usura presentano una riduzione delle dimensioni
originarie indicate nel certificato di origine, del 10%;
• se il sistema di chiusura dell’imbocco non è funzionante;
• se sono eccessivamente deformati.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura

•

•
•
•

Le funi dovranno essere prontamente messe fuori uso, in
linea generale, quando:
si verificano più di tre fili entro la lunghezza di un passo
d’uomo o uno o più fili in prossimità degli attacchi o fili rotti
all’interno della fune;
vi sono segni d’usura ed abrasione;
l’usura produce l’appiattimento dei fili esterni e la riduzione
del loro diametro;
il valore della riduzione del diametro della fune è maggiore di
un terzo.
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Accessori di sollevamento e
imbracatura

• Le funi e catene devono essere sottoposte a verifica
periodica trimestrale a cura del datore di lavoro e da
parte di persona competente. Il risultato delle
operazioni di controllo deve essere riportato nel
libretto "verbale-verifiche", servendosi degli appositi
spazi.
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Accessori di sollevamento e
imbracatura
Per i carichi di grandi dimensioni e specialmente di notevoli dimensioni è
necessario adottare bilancieri o bilancini. Il tipo più semplice di bilanciere è
una traversa che può essere sagomata superiormente in modo da servire di
appoggio e trattenuta per brache ad anello, oppure munita inferiormente di
ganci per appendervi gli estremi dei tiranti.

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Accessori di sollevamento e
imbracatura

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Accessori di sollevamento e
imbracatura

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2

LA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

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Movimentazione carichi
TIPOLOGIA APPARECCHI:
• Gru a torre
– rotante in basso
– rotante in alto
– traslante e rotante

• Argani
– A cavalletto
– A bandiera

• Gru semoventi
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Movimentazione carichi
RISCHI COMUNI
POSIZIONAMENTO
ROVESCIAMENTO

CEDIMENTO STRUTTURA

CADUTA DEL CARICO

TERRENO
CARICO
VENTO
TIRI PERICOLOSI
MANUTENZIONE
DIFETTI
TIRI OBLIQUI
DISTANZE
ABILITA’ GRUISTA
MISURE TECNICHE

URTO CONTRO OSTACOLI
INTERFERENZA CON PERSONE
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Movimentazione carichi
Rovesciamento
POSIZIONAMENTO CORRETTO
•
•
•
•
•

PORTANZA DEL TERRENO
• (eventuale calcolo)
ORIZZONTALITA’ DEL TERRENO
ORIZZONTALITA’ DEL CARRO BASE
ZAVORRE
STABILIZZATORI + RIPARTITORI
CARICO

•CONTROLLARE
TABELLA DELLE PORTATE
•EVITARE
L’OSCILLAZIONE
FERMATE O AVVIAMENTI BRUSCHI

SOLLEVAMENTO
•VIETARE
TIRI OBLIQUI
TIRI DI FORZA

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Movimentazione carichi
Rovesciamento
AZIONE DEL VENTO

SU
APPARECCHIO
CARICO

•APPARECCHIO
GRU A TORRE IN SERVIZIO : max 72 km/h
GRU A TORRE SCARICHE E ANCORATE : max 150 km/h
AUTOGRU : seguire le indicazioni del costruttore (in genere 36-50 km/h)
CARICO
VA VERIFICATO CASO PER CASO!
di solito sul libretto d’uso il costruttore da’ la superficie massima
del carico esposta al vento
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Movimentazione carichi
Rovesciamento

CADUTA DEL CARICO
CONTROLLO PERIODICO DELLE FUNI DI SOLLEVAMENTO
SOSTITUZIONE FUNI quando necessario
ANNOTARE SUL LIBRETTO
CONTROLLO DEI FINE CORSA
ROTTURA DEL CARICO

VERIFICARE SE PUO’ RESISTERE
ALLE SOLLECITAZIONI
EVITARE AGGANCIAMENTI O URTI

ROTTURA DELL’IMBRACATURA
IMBRACATURA ESEGUITA MALE ………..
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URTO CONTRO OSTACOLI
OSTACOLI IN GENERE E OPERE
PROVVISIONALI
Distanza minima: 70 cm tra sagoma della
gru e ostacolo

ALTRE GRU
•PROGETTAZIONE
PREVENTIVA
•ARRESTI DI FINE CORSA
•COORDINAMENTO UNICO
LINEE ELETTRICHE AEREE
Distanza minima:
5 m tra sagoma della gru e linea

IL MANOVRATORE DEVE AVERE
PERFETTA VISIBILITA’ DI:
•BINARI DI SCORRIMENTO (se presenti)
•PUNTO DI CARICO
•PUNTO DI SCARICO
•PERCORSO DEL CARICO
Altrimenti
SEGNALATORI che devono
utilizzare il codice segnali
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CEDIMENTO DELLA STUTTURA PORTANTE
EVITARE TIRI OBLIQUI
Gli apparecchi di sollevamento sono
calcolati per sollevare carichi sulla
verticale

FUORI SERVIZIO in caso di
deformazioni di elementi o difetti
Rivolgersi a ditta specializzata

MANUTENZIONE PERIODICA
come indicato dal costruttore
REVISIONE GENERALE
quando previsto

EVITARE INTERVENTI
ARTIGIANALI

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INTERFERENZA CON PERSONE
DURANTE LE OPERAZIONI PERSONE A DEBITA DISTANZA

MISURE ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
•DIVIETO DI SOSTARE O TRANSITARE SOTTO I CARICHI
SOSPESI
•RECINZIONE DELLE ZONE A RISCHIO
•PROTEZIONE POSTI DI LAVORO
SOTTOSTANTI (betoniere, molazze, sega
circolare…)
•SEGNALAZIONE
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L’OPERATORE
DEV’ESSERE

DEVE AVERE

DEVE SAPER STIMARE

DEVE CONOSCERE

Ben addestrato
In idonee condizioni psico-fisiche
Scelto dal responsabile del cantiere
attenzione
senso di responsabilità
prontezza di riflessi
Distanze, profondità, altezze
Condizioni di equilibrio carichi
Pesi, velocità

Il mezzo usato
La sua meccanica
I suoi collegamenti elettrici
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Movimentazione carichi
Basamento gru

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Movimentazione carichi
Basamento gru
F1

F2

F3

F4

L

L

V

M

H

h

h

Pp

R

σt

L

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Lavorazioni da svolgere a cura del Committente del(montatore gru) prima dell’arrivo della gru a torre
in cantiere.
DICHIARAZIONE DI IDONEITA’ PIANO DI APPOGGIO GRU
Il sottoscritto…………………………………………nato a………………………...il…………
Residente in……….Prov.……………Via………………………………n°… nella qualità sua di Legale
rappresentante della Ditta/Impresa……………… con sede legale in………………………
Via……………………………... n°…
in riferimento alle norme di sicurezza e igiene del lavoro vigenti secondo quanto previsto dal D. Lgs. 106/09
all. VI punto 3.1.3, sotto la propria responsabilita’
DICHIARA
1) che il piano d’appoggio della gru a torre marca………………………mod………………..
N.F. ..………………….matr. ENPI/ISPESL………………………………………………
da installare nel cantiere sito in… …………………Via……………………………………
in postazione fissa /traslante, previa valutazione di tecnico abilitato a norma di legge, è idoneo a sopportare
senza cedimenti i carichi massimi gravanti sui punti di appoggio (ruote o stabilizzatori) dichiarati dal
costruttore.
2) che nel raggio di azione della gru non esistono linee elettriche a distanza inferiore a QUANTO PREVISTO
DAL D. Lgs. 106/09 ALL IX e dall’ ART. 83 del D.Lgs 81/08 come modif. dall’art 52 del D.Lgs 106/09
Data……………………..
FIRMA LEGGIBILE DEL DICHIARANTE ………………………………….

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Portanza terreno 1

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Portanza terreno 2

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A rigore
Calcolare la portanza ammissibile – 1/3 qlim
Calcolare la tensione dovuta ai carichi ed alle forze in gioco
Verifichi che σ < σamm
E verificare poi lo spessore del basamento a punzonamento

in soldoni
- prendere il peso della zavorra di basamento e di contrappeso (sono a libretto)
- prendere la massa del telaio senza zavorra della gru (e' sempre a libretto)
- prendere il carico massimo sopportabile dalla gru allo sbraccio massimo (sempre a libretto)
fare la somma delle quantità,
prevedere che su ognuno di quei piedi potrà andare prima o poi quel carico totale massimo.
Può sembrare eccessivo, ma e' quello che avviene in cantiere ogni giorno.
I limitatori sono tarati per sganciare quando tutti gli altri piedi quasi si stanno per alzare.
Se il freno della fune di tiro blocca di colpo per intervento del limitatore, il carico frena la sua corsa di colpo,
la gru comincia a ciondolare tutta, -azione dinamica- ne deriva che le piattine a volte possono alzarsi.
quindi con la risultante verificare a punzonamento il basamento sotto al piede semplicemente alle tensioni
ammissibili,
Ciascun piede ha dei piatti da 20-30cm sicuramente poggiati su un'altra piastra,
verificare il punzonamento quindi su un perimetro di un quadrato da 40x40 minimo, ricavandone lo spessore
di tutta la platea o dei plinti disgiunti.
l'importante e' lavorare su terreno non di riporto, nemmeno se rullato
verificare la pressione sul terreno in base a quella risultante massima su un piede e avremo un rassicurante
– coefficiente di ignoranza - con vento neve acqua, il plinto resterà li; si piegherà o ribalterà la gru, ma il
plinto non cede.
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Movimentazione carichi
Basamento gru

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Movimentazione carichi

Capacità portante superfici posizionamento mezzi
sollevamento
Situazione
Le autogrù e le gru a torre devono poter
scaricare tutte le forze (peso proprio, coppia,
forza del vento) sul terreno (sottofondo).

Misure
L’ubicazione e gli accessi per le autogrù e le
gru a torre, così come le fondazioni
della gru, devono essere scelti in modo che
possano resistere ai carichi (sollecitazioni
nell’angolo e sforzi di taglio). Bisogna
ovviamente tenere conto della portata del
terreno.

Pericolo/rischio
Il cedimento del basamento comporta il
crollo della gru con conseguenze gravi per
i beni materiali e le persone (a volte fatali).
Di norma il crollo di una gru è sottoposto
d’ufficio ad un’indagine, che spesso porta
ad un procedimento penale.
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Movimentazione carichi
Capacità portante superfici posizionamento mezzi
sollevamento

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Movimentazione carichi
Rovesciamento
Capacità portante superfici posizionamento mezzi
sollevamento

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Movimentazione carichi

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Movimentazione carichi
Interferenza con ostacoli fissi

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Movimentazione carichi
Gru interferenti

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Movimentazione carichi
Gru interferenti

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Movimentazione carichi
Gru interferenti

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Mezzi di sollevamento carichi
MANUTENZIONE E REVISIONE

ASPETTI PARTICOLARI
TENERE NOTA DELLA “storia della gru”
FAR EFFETTUARE I CONTROLLI PERIODICI DI MANUTENZIONE E DI
REVISIONE GENERALE (UNI 9927)
ATTUARE LE PRESCRIZIONI A SEGUITO DEI CONTROLLI
FREQUENZA DEI CONTROLLI MANUTENTIVI
•SECONDO LE INDICAZIONI DEL COSTRUTTORE
•TENER CONTO DELLE SITUAZIONI PARTICOLARI NELL’USO DEL MEZZO
ALMENO 1 VOLTA ALL’ANNO CONTROLLO DI UN TECNICO ESPERTO
(ISO 9927)
PER GLI APPARECCHI TRASFERIBILI:
OGNI 4 ANNI CONTROLLO DI UN INGEGNERE ESPERTO (ISO 9927)
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MANUTENZIONE E REVISIONE
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
REVISIONE GENERALE
QUANDO?
•

In caso di “FREQUENZA” DI DIFETTI SPECIFICI

•

DETERIORAMENTO CONDIZIONI STRUTTURE E MECCANISMI

•

SERVIZI PARTICOLARMENTE GRAVOSI (vicini ai limiti costruttivi)

DA PARTE DI CHI?
INGEGNERE ESPERTO:
•

ESPERIENZA NEL SETTORE COSTRUZIONE,PROGETTAZIONE,
CONTROLLI ISPETTIVI DI APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO

•

CON LA STRUMENTAZIONE NECESSARIA
RELAZIONE DI REVISIONE GENERALE (ISO 9927)
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I LAVORI DI SCAVO A CIELO APERTO (OPEN PIT) E
IN SOTTERRANEO
DEFINIZIONI

SCAVI IN SUPERFICIE. si effettuano per:
•fondare o realizzare strutture
•interrare condotte
•produzione materie prime minerali
SCAVI IN SOTTERRANEO. si realizzano per:
•realizzare gallerie stradali e ferroviarie
•ricavare materie prime minerali
I MATERIALI DA SCAVARE POSSONO ESSERE:
•rocce omogenee di varia origine
•terra sciolta o costipata non coerente e facilmente disgregabile per via meccanica
o a causa di presenza d’acqua.
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I LAVORI DI SCAVO A CIELO APERTO (OPEN PIT) E
IN SOTTERRANEO
I PRINCIPALI RISCHI CORRELATI
le attività di scavo modificano la configurazione delle masse rocciose o di terra e
possono produrre carichi eccessivi, aumento del contenuto di acqua, rigonfiamenti,
perdita di tensione capillare, alterazione chimica, ribaltamento o scorrimento secondo
piani di frattura, determinando:

•FENOMENI IMPUTABILI ALLA GRAVITÀ (FRANE, CROLLI) A DECORSO
LENTO O RAPIDO.
•IMPROVVISE IRRUZIONI DI ACQUA.
•SVILUPPO DI GAS.

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Principali rischi dovuti all'uso delle macchine movimento
terra
• Investimento
o con lo schiacciamento di persone o cose in marcia avanti o indietro del mezzo
nella zona di lavoro (gallerie, piazzali, cantieri, ecc).
• Ribaltamento del mezzo
o con il rischio di schiacciamento di persone estranee o dello stesso operatore.
• Rischi dovuti al cattivo funzionamento o stato di manutenzione del mezzo
o (vibrazioni, rumore, ecc.).
• Rischi dall'ambiente circostante
o (polvere, cadute di materiale dall'alto, ecc).
• Rischi per uso improprio del mezzo, ad esempio
o lavori di demolizione, senza le specifiche attrezzature o senza la cabina di
protezione ROPS - FOPS, per il rischio di caduta di materiale sul mezzo o sulla
cabina
o Salita del mezzo sul carrellone e relativo ribaltamento senza l'uso della specifica
attrezzatura come le rampe o utilizzando strutture di fortuna o in presenza di
ghiaccio (cingoli o ruote in gomma che scivolano), ecc.
• Schiacciamento causato da cedimenti di parte della struttura, durante i lavori di
manutenzione o riparazione.
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

1.
2.
3.
4.
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6.
7.
8.

SOLUZIONI
RUSPA - ESCAVATORE
1. Non utilizzare i tubi come appiglio In caso di lesione per contatto con il
RISCHI
fluido contattare sempre un medico
Impianto idraulico
Contatto con braccio e benna
2. Non far avvicinare persone durante il
Perdita stabilità trattrice
lavoro nel raggio d’azione
Schiacciamento tra sedile e trattrice
3. Operare con trattrice in piano, non
Inalazione vapori durante rifornimento
superando la portata ammessa
Circolazione stradale
Ribaltamento
4. Utilizzare puntoni di irrigidimento
Uso improprio della benna
5. Apporre segnaletica ed attenersi al
(leva, arpione,sollevamento)
Codice della strada
6. Non rimuovere le protezioni
7. Utilizzare le cinture di sicurezza
8. Durante il rifornimento evitare i
contatti e l’inspirazione di vapori
9. Usare la benna solo per lo scavo

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

CAMION - AUTOCARRO
SOLUZIONI
RISCHI
1. Rotture meccaniche
2. Investimento
3. Perdita stabilità automezzo
4. interferenza con altri mezzi su
strada o in cantiere
5. Ribaltamento
6. Guida in stato di ebrezza

1. Garantire la corretta manutenzione
dei mezzi
2. Garantire l’assenza di personale nel
raggio d’azione della macchina
3. Garantire la stabilità del mezzo
4. Non superare la portata ammessa
5. Attenersi al Codice della strada e alla
segnaletica di cantiere
6. Non rimuovere le protezioni ed
utilizzare le cinture di sicurezza
7. Limitare l’uso di alcol in cantiere

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

I DOZER CON RIPPER
CARATTERISTICHE
SONO MACCHINE PESANTI E POTENTI,
MONTATE SU CINGOLI, SICURE
DISPONGONO DI BENNE SPINGENTI DI
GRANDI DIMENSIONI E DENTE DA
SCASSOPOSTERIORE.SONO NECESSARI
SPAZI IDONEI E OPERATORI
SPECIALIZZATI. LAVORANO SU
PENDENZE ELEVATE

RISCHI
ESPOSIZIONE ALLE POLVERI
RUMORE-VIBRAZIONI
POSSIBILE RIBALTAMENTO
LATERALE.
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

CARATTERISTICHE

I MARTELLONI AD URTO

POSSEGGONO ALTA PRODUTTIVITÀ NELLE DEMOLIZ.
SECONDARIE AD URTO DI MATERIALI ABBATTUTI E NEL
DISGAGGIO DEI BLOCCHI GIÀ IN DISTACCO. MOLTO
MOBILI E PRECISI.
RISCHI / PERICOLI
ESPOSIZIONE ALLE SCHEGGE DEL
PERSONALE. DA UTILIZZARE IN ZONE
CONFINATE.
DISTACCO IMPROVVISO E IMPREVISTO DI
BLOCCHI MALFERMI IN FASE DI
DISGAGGIO.

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Macchine e traffico stradale
Per le lavorazioni in presenza di traffico
veicolare

Osservare le norme del
codice della strada, quelle
dell’ente gestore e la
segnaletica stradale

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Macchine e traffico di cantiere
L’autocarro non deve effettuare manovre
di intralcio per i mezzi di carico
Il conducente dell’autocarro si avvicinerà
alla zona di carico solo quando il mezzo
che lo precede la ha lasciata

Si sistemerà in modo da non interferire
con la pista di cantiere permetteno il
transito agli altri mezzi d’opera
Non superare i limiti di velocità sia su strada
che fissate per le piste di cantiere
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Macchine e traffico di cantiere
Verificare il funzionamento dei Verificare il funzionamento
comandi guida e freni
dell’avvisatore acustico e del
girofaro

Seguire le indicazioni del
preposto sulle piste da
percorrere e sulle procedure
di accesso e uscita dal
cantiere
Percorrere solo le piste di
cantiere

Verificare il corretto fun-zionamento
della
spia
luminosa
e
dell’avvisatore acustico indica-tori
di cassone non abbassato

Evitare i terreni instabili e le
situazioni di scarsa
percorribilità per dimensioni e
portata della sede stradale

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Interferenza fra macchine in cantiere
Durante il carico, posizionare il mezzo
garantendone la stabilità ed assicurandosi che
il mezzo sia quello adatto all’attività da
svolgere
L’escavatorista dovrà operare con cabina del
mezzo chiusa e con sistema di segnalazione
acustico e luminoso azionati

Durante il carico il conducente non deve
rimanere a bordo del mezzo
Eccezione: dumper con sistema di
protezione della cabina

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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Uso di macchine in cantiere 1
Verificare prima delle fasi di scarico che il
terreno sia in piano e privo di asperità
Non caricare il cassone oltre le capacità
previste e consentite
Seguire sempre percorsi adeguati alla
stabilità del mezzo e non effettuare manovre
azzardate
Marciare tenendo sempre il cassone
abbassato e tenere sempre in funzione i
sistemi automatici di allarme e blocco

La manovra di avvicinamento alla zona di
scarico verrà assistita a terra da un
moviere che agevolerà le attività specie
con scarsa visibilità

Mantenere sgombro il posto di guida e
assicurarsi una buona visibilità in ogni
situazione
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Uso di macchine in cantiere 2

Non utilizzare l’escavatore per
sollevare carichi se non ha
l’omologazione

Azionare il blocco dei Comandi
prima di parcheggiare il mezzo
tenendo conto delle condizioni di
stabilità senza creare intralci

Verificare l’assenza di lavoratori nel
raggio d’azione del mezzo durante le
operazioni
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

Uso di macchine in cantiere 3
Al termine del turno di lavoro avvisare il responsabile della gestione e
manutenzione dei mezzi delle eventuali anomalie del mezzo utilizzato
L’operatore
subentrante
deve
assicurarsi che il mezzo abbia avuto la
manutenzione necessaria a ripri-stinare
le normali condizioni
Il conducente è l’unico responsabile del
mezzo
e
deve
provvedere
alla
manutenzione ordinaria del mezzo in
dotazione
e
far
riparare
tempestivamente i guasti da personale
specializzato
Eseguire le operazioni di revisione e
pulizia necessarie all’impiego del-la
macchina segnalando eventuali guasti

Eseguire la manutenzione secondo le
specifiche indicazioni riportate sul libretto
d’uso e manutenzione
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D. Lgs. 81/2008 – Modulo B3

RISCHI
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Uso di macchine in cantiere 4

SOLUZIONI

Investimento
interferenza con altri mezzi su 1. Garantire l’assenza di personale nel
strada o in cantiere
raggio d’azione della macchina
Contatto con sostanze nocive 2. Non rimuovere le protezioni
e inalazione di vapori dannosi
3. Utilizzare gli otoprotettori
Ipoacusia da rumore,
Contatto accidentale con
macchine operatrici,
Contatto accidentale con
organi in movimento

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12 inail movimentazione-merci_sollevamento_trasporto

  • 1.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 PERCORSO FORMATIVO PER RESPONSABILI E ADDETTI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE in applicazione del D. Lgs 106/2009 Unità didattica B3.4.2: MOVIMENTAZIONE MERCI: APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO, MEZZI DI TRASPORTO. 1 di 70
  • 2.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 1 PRINCIPI GENERALI 2 di 70
  • 3.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 La normativa di riferimento • • D.Lgs. 106/09 Testo unico Sicurezza • Titolo III Capo 1 Uso attrezzature di lavoro • All. V “Requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro ….” • All. VI “Disposizioni concernenti l’uso delle attrezzature di lavoro ….” …. Decreti di recepimento “Direttive di Prodotto” Per i lavori di scavo • TITOLO XI (protezione dalle atmosfere esplosive, artt. 287-288) • CAPO II , articoli 289-296 • ALLEGATO XI : rischi particolari per lavori in pozzi, sterri, sotterranei e gallerie. • ALLEGATO XLIX (49) classificazione delle aree soggette a atmosfere esplosive • IL DPR 128/ 1959 “NORME DI POLIZIA NELLE MINIERE E CAVE” (escavazioni a cielo aperto e in sotterraneo - articoli dal 104 al 132) Per i trasporti su strada D.Lgs. 285/92 Codice della Strada •Art. 114 Circolazione su strada delle macchine operatrici •Art. 115 Requisiti per la guida dei veicoli •Art. 168 Trasporto materiali pericolose 3 di 70
  • 4.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Apparecchi di sollevamento - macchine particolari • Gli apparecchi di sollevamento sono, per così dire, delle macchine particolari. • Per questo motivo devono essere costruiti conformemente alla direttiva macchine e alle specifiche norme armonizzate. • Inoltre, la legislazione nazionale dispone che gli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 kg siano soggetti alla prima verifica (omologazione) e a verifiche periodiche (annuali). 4 di 70
  • 5.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Omologazione e verifica periodica • La targhetta di immatricolazione ISPESL deve essere apposta in maniera ben visibile e non rimovibile sulla macchina. • Il libretto di omologazione deve accompagnare il mezzo nei suoi spostamenti operativi. • I verbali devono essere conservati per almeno 3 anni. 5 di 70
  • 6.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Apparecchi di sollevamento - Verifiche UTENTE ISPESL Primo anno Anni successivi Trimestrali e controlli DIPARTIMENTO PREVENZIONE Libretto verifiche 6 di 70
  • 7.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Apparecchi di sollevamento - denuncia Apparecchio non marchiato ce Apparecchio marchiato ce 7 di 70
  • 8.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Dispositivi • Sotto il profilo della sicurezza, gli apparecchi di sollevamento sono caratterizzati da: • limitatori, che comandano – l’arresto – la limitazione dei movimenti – delle funzioni dell’apparecchio di sollevamento; • indicatori, che forniscono all’operatore – le informazioni necessarie, visive e/o sonore, al corretto comando dell’apparecchio, entro prestabiliti limiti operativi. 8 di 70
  • 9.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Dispositivi • • • • I limitatori comprendono: limitatori di carico; limitatori di funzioni; limitatori di movimento (sollevamento, discesa, rotazione, scorrimento, posizione del carrello, manovra del braccio); limitatori di prestazione (di sbiecamento, di avvolgimento fune, di svolgimento fune, di velocità di rotazione, di velocità di sollevamento e di discesa del carico, di velocità di scorrimento, di velocità di traslazione, valvole di sicurezza circuiti idraulici). 9 di 70
  • 10.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Dispositivi • • • • Gli indicatori possono dividersi in: indicatori di carico; indicatori di movimento (corsa, sbraccio, inclinazione di braccio); indicatori di prestazioni (di sbiecamento, di inclinazione dell’apparecchio, di rotazione del tamburo, di allentamento della fune); indicatori relativi alle condizioni dell’ambiente circostante. 10 di 70
  • 11.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Dispositivi • • • • Gli apparecchi con carico massimo d’utilizzazione superiore a 1.000 kg o il cui momento di rovesciamento è pari almeno a 40.000 N•m devono essere dotati di dispositivi che avvertono il conducente e impediscono i movimenti pericolosi del carico in caso di sovraccarico della macchina, sia: per eccesso di carico massimo di utilizzazione; per superamento dei momenti dovuti a tali carichi; di superamento dei momenti che tendono al rovesciamento dovuti in particolare al carico sollevato. le macchine, devono essere munite di dispositivo che segnali al conducente l’eventuale sovraccarico e impedisca i movimenti pericolosi. 11 di 70
  • 12.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura servono alla realizzazione o all’impiego di una braca, ganci ad occhiello, maniglie, anelli, golfari, ecc. 12 di 70
  • 13.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura componenti o attrezzature non collegate alle macchine e disposte tra la macchina e il carico oppure sul carico per consentirne la presa. 13 di 70
  • 14.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • Gli accessori di sollevamento devono recare i seguenti marchi: – identificazione del fabbricante; – identificazione del materiale quando questa informazione è necessaria per la compatibilità dimensionale; – identificazione del carico massimo di utilizzazione; – marcatura CE. 14 di 70
  • 15.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura •Gli accessori di sollevamento devono essere accompagnati da istruzioni d’uso su: – condizioni normali di esercizio; – prescrizioni per l’uso, il montaggio e la manutenzione; – limiti di utilizzazione • Vita utile • Portata limite 15 di 70
  • 16.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • Le funi di acciaio usate nei mezzi di sollevamento sono composte da un’anima centrale, che può essere di natura tessile o d’acciaio, sulla quale sono avvolti a spirale i cosiddetti trefoli, composti da un certo numero di fili d’acciaio, pure essi avvolti a spirale. • Carico di rottura proporzionale alla sezione dell’acciaio. Piegature, schiacciamento, deformazione rottura dei fili. Riducono la resistenza 16 di 70
  • 17.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • Le catene costituite con acciaio speciale sono formate da maglie semplici o da maglie con traversino. • È vietato effettuare saldature sulle catene, anche nelle riparazioni, con procedimenti ad arco o al cannello, in quanto non danno sufficienti garanzie di tenuta. • Per le catene la valutazione di difetti e cricche del materiale dovuti all’usura non è sempre apprezzabile ad occhio nudo; Il rischio di rottura improvvisa è frequente. 17 di 70
  • 18.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • Le funi o cinghie sintetiche sono costituite da filati avvolti a matassa e inguainati in un doppio tessuto. In questo tipo di accessorio d’imbracatura, l’elemento portante, la matassa interna, non viene a contatto con il carico e non ne può quindi essere danneggiato. 18 di 70
  • 19.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura I coefficienti di sicurezza delle brache sono definiti in maniera differente a livello europeo e nazionale. In Italia, il D.Lgs. 106/09 All. V fissa: •in generale: – 6 per le funi metalliche; – 10 per le funi composte di fibre; – 5 per le catene; •Per gli argani a motore nei cantieri – 8 per le funi e le catene degli argani a motore. 19 di 70
  • 20.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 COLORE VIOLA 1000 2000 1400 1000 800 VERDE 2000 4000 2800 2000 1600 GIALLO 3000 6000 4200 3000 2400 GRIGIO 4000 8000 5600 4000 3200 ROSSO 5000 10000 7000 5000 4000 MARRONE 6000 12000 8400 6000 4800 AZZURRO 8000 16000 11200 8000 6400 ARANCIO 10000 20000 14000 10000 8000 20 di 70
  • 21.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Portata imbracatura Si abbia una braca a 2 bracci con portata in verticale di 10.000 kg e si voglia conoscere la portata con un angolo al vertice di 70° (l’angolo si può rilevare dal rapporto tra la lunghezza di ciascun braccio L e la distanza degli attacchi A). Si divide la portata in verticale (10.000 kg) per il coefficiente letto sulla tabella in corrispondenza dell’angolo al vertice di 70° (C=1.221) P= 10.000/1.221= 8.190 kg portata effettiva con angolo al vertice 70° 21 di 70
  • 22.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura I ganci in commercio possono essere: 1. con sistema di sicurezza  a manicotto (in cui la chiusura del manicotto  avviene per gravità); 2. con gancio a contrappeso (in cui il contrappeso, ruotando intorno allo  spinotto, si richiude automaticamente per il peso proprio) (a); 3. con gancio con nottolino di chiusura e molla di richiamo (simile a quello  con il contrappeso, in cui la chiusura avviene per richiamo di una molla di  “carica”) (b). a) b) 22 di 70
  • 23.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura I ganci devono essere sostituiti: • se per l’usura presentano una riduzione delle dimensioni originarie indicate nel certificato di origine, del 10%; • se il sistema di chiusura dell’imbocco non è funzionante; • se sono eccessivamente deformati. 23 di 70
  • 24.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • • • • Le funi dovranno essere prontamente messe fuori uso, in linea generale, quando: si verificano più di tre fili entro la lunghezza di un passo d’uomo o uno o più fili in prossimità degli attacchi o fili rotti all’interno della fune; vi sono segni d’usura ed abrasione; l’usura produce l’appiattimento dei fili esterni e la riduzione del loro diametro; il valore della riduzione del diametro della fune è maggiore di un terzo. 24 di 70
  • 25.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura • Le funi e catene devono essere sottoposte a verifica periodica trimestrale a cura del datore di lavoro e da parte di persona competente. Il risultato delle operazioni di controllo deve essere riportato nel libretto "verbale-verifiche", servendosi degli appositi spazi. 25 di 70
  • 26.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura Per i carichi di grandi dimensioni e specialmente di notevoli dimensioni è necessario adottare bilancieri o bilancini. Il tipo più semplice di bilanciere è una traversa che può essere sagomata superiormente in modo da servire di appoggio e trattenuta per brache ad anello, oppure munita inferiormente di ganci per appendervi gli estremi dei tiranti. 26 di 70
  • 27.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura 27 di 70
  • 28.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Accessori di sollevamento e imbracatura 28 di 70
  • 29.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 2 LA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI 29 di 70
  • 30.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi TIPOLOGIA APPARECCHI: • Gru a torre – rotante in basso – rotante in alto – traslante e rotante • Argani – A cavalletto – A bandiera • Gru semoventi 30 di 70
  • 31.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi RISCHI COMUNI POSIZIONAMENTO ROVESCIAMENTO CEDIMENTO STRUTTURA CADUTA DEL CARICO TERRENO CARICO VENTO TIRI PERICOLOSI MANUTENZIONE DIFETTI TIRI OBLIQUI DISTANZE ABILITA’ GRUISTA MISURE TECNICHE URTO CONTRO OSTACOLI INTERFERENZA CON PERSONE 31 di 70
  • 32.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Rovesciamento POSIZIONAMENTO CORRETTO • • • • • PORTANZA DEL TERRENO • (eventuale calcolo) ORIZZONTALITA’ DEL TERRENO ORIZZONTALITA’ DEL CARRO BASE ZAVORRE STABILIZZATORI + RIPARTITORI CARICO •CONTROLLARE TABELLA DELLE PORTATE •EVITARE L’OSCILLAZIONE FERMATE O AVVIAMENTI BRUSCHI SOLLEVAMENTO •VIETARE TIRI OBLIQUI TIRI DI FORZA 32 di 70
  • 33.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Rovesciamento AZIONE DEL VENTO SU APPARECCHIO CARICO •APPARECCHIO GRU A TORRE IN SERVIZIO : max 72 km/h GRU A TORRE SCARICHE E ANCORATE : max 150 km/h AUTOGRU : seguire le indicazioni del costruttore (in genere 36-50 km/h) CARICO VA VERIFICATO CASO PER CASO! di solito sul libretto d’uso il costruttore da’ la superficie massima del carico esposta al vento 33 di 70
  • 34.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Rovesciamento CADUTA DEL CARICO CONTROLLO PERIODICO DELLE FUNI DI SOLLEVAMENTO SOSTITUZIONE FUNI quando necessario ANNOTARE SUL LIBRETTO CONTROLLO DEI FINE CORSA ROTTURA DEL CARICO VERIFICARE SE PUO’ RESISTERE ALLE SOLLECITAZIONI EVITARE AGGANCIAMENTI O URTI ROTTURA DELL’IMBRACATURA IMBRACATURA ESEGUITA MALE ……….. 34 di 70
  • 35.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 URTO CONTRO OSTACOLI OSTACOLI IN GENERE E OPERE PROVVISIONALI Distanza minima: 70 cm tra sagoma della gru e ostacolo ALTRE GRU •PROGETTAZIONE PREVENTIVA •ARRESTI DI FINE CORSA •COORDINAMENTO UNICO LINEE ELETTRICHE AEREE Distanza minima: 5 m tra sagoma della gru e linea IL MANOVRATORE DEVE AVERE PERFETTA VISIBILITA’ DI: •BINARI DI SCORRIMENTO (se presenti) •PUNTO DI CARICO •PUNTO DI SCARICO •PERCORSO DEL CARICO Altrimenti SEGNALATORI che devono utilizzare il codice segnali 35 di 70
  • 36.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 CEDIMENTO DELLA STUTTURA PORTANTE EVITARE TIRI OBLIQUI Gli apparecchi di sollevamento sono calcolati per sollevare carichi sulla verticale FUORI SERVIZIO in caso di deformazioni di elementi o difetti Rivolgersi a ditta specializzata MANUTENZIONE PERIODICA come indicato dal costruttore REVISIONE GENERALE quando previsto EVITARE INTERVENTI ARTIGIANALI 36 di 70
  • 37.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 INTERFERENZA CON PERSONE DURANTE LE OPERAZIONI PERSONE A DEBITA DISTANZA MISURE ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI •DIVIETO DI SOSTARE O TRANSITARE SOTTO I CARICHI SOSPESI •RECINZIONE DELLE ZONE A RISCHIO •PROTEZIONE POSTI DI LAVORO SOTTOSTANTI (betoniere, molazze, sega circolare…) •SEGNALAZIONE 37 di 70
  • 38.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 L’OPERATORE DEV’ESSERE DEVE AVERE DEVE SAPER STIMARE DEVE CONOSCERE Ben addestrato In idonee condizioni psico-fisiche Scelto dal responsabile del cantiere attenzione senso di responsabilità prontezza di riflessi Distanze, profondità, altezze Condizioni di equilibrio carichi Pesi, velocità Il mezzo usato La sua meccanica I suoi collegamenti elettrici 38 di 70
  • 39.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Basamento gru 39 di 70
  • 40.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Basamento gru F1 F2 F3 F4 L L V M H h h Pp R σt L 40 di 70
  • 41.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Lavorazioni da svolgere a cura del Committente del(montatore gru) prima dell’arrivo della gru a torre in cantiere. DICHIARAZIONE DI IDONEITA’ PIANO DI APPOGGIO GRU Il sottoscritto…………………………………………nato a………………………...il………… Residente in……….Prov.……………Via………………………………n°… nella qualità sua di Legale rappresentante della Ditta/Impresa……………… con sede legale in……………………… Via……………………………... n°… in riferimento alle norme di sicurezza e igiene del lavoro vigenti secondo quanto previsto dal D. Lgs. 106/09 all. VI punto 3.1.3, sotto la propria responsabilita’ DICHIARA 1) che il piano d’appoggio della gru a torre marca………………………mod……………….. N.F. ..………………….matr. ENPI/ISPESL……………………………………………… da installare nel cantiere sito in… …………………Via…………………………………… in postazione fissa /traslante, previa valutazione di tecnico abilitato a norma di legge, è idoneo a sopportare senza cedimenti i carichi massimi gravanti sui punti di appoggio (ruote o stabilizzatori) dichiarati dal costruttore. 2) che nel raggio di azione della gru non esistono linee elettriche a distanza inferiore a QUANTO PREVISTO DAL D. Lgs. 106/09 ALL IX e dall’ ART. 83 del D.Lgs 81/08 come modif. dall’art 52 del D.Lgs 106/09 Data…………………….. FIRMA LEGGIBILE DEL DICHIARANTE …………………………………. 41 di 70
  • 42.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Portanza terreno 1 42 di 70
  • 43.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Portanza terreno 2 43 di 70
  • 44.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 A rigore Calcolare la portanza ammissibile – 1/3 qlim Calcolare la tensione dovuta ai carichi ed alle forze in gioco Verifichi che σ < σamm E verificare poi lo spessore del basamento a punzonamento in soldoni - prendere il peso della zavorra di basamento e di contrappeso (sono a libretto) - prendere la massa del telaio senza zavorra della gru (e' sempre a libretto) - prendere il carico massimo sopportabile dalla gru allo sbraccio massimo (sempre a libretto) fare la somma delle quantità, prevedere che su ognuno di quei piedi potrà andare prima o poi quel carico totale massimo. Può sembrare eccessivo, ma e' quello che avviene in cantiere ogni giorno. I limitatori sono tarati per sganciare quando tutti gli altri piedi quasi si stanno per alzare. Se il freno della fune di tiro blocca di colpo per intervento del limitatore, il carico frena la sua corsa di colpo, la gru comincia a ciondolare tutta, -azione dinamica- ne deriva che le piattine a volte possono alzarsi. quindi con la risultante verificare a punzonamento il basamento sotto al piede semplicemente alle tensioni ammissibili, Ciascun piede ha dei piatti da 20-30cm sicuramente poggiati su un'altra piastra, verificare il punzonamento quindi su un perimetro di un quadrato da 40x40 minimo, ricavandone lo spessore di tutta la platea o dei plinti disgiunti. l'importante e' lavorare su terreno non di riporto, nemmeno se rullato verificare la pressione sul terreno in base a quella risultante massima su un piede e avremo un rassicurante – coefficiente di ignoranza - con vento neve acqua, il plinto resterà li; si piegherà o ribalterà la gru, ma il plinto non cede. 44 di 70
  • 45.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Basamento gru 45 di 70
  • 46.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Capacità portante superfici posizionamento mezzi sollevamento Situazione Le autogrù e le gru a torre devono poter scaricare tutte le forze (peso proprio, coppia, forza del vento) sul terreno (sottofondo). Misure L’ubicazione e gli accessi per le autogrù e le gru a torre, così come le fondazioni della gru, devono essere scelti in modo che possano resistere ai carichi (sollecitazioni nell’angolo e sforzi di taglio). Bisogna ovviamente tenere conto della portata del terreno. Pericolo/rischio Il cedimento del basamento comporta il crollo della gru con conseguenze gravi per i beni materiali e le persone (a volte fatali). Di norma il crollo di una gru è sottoposto d’ufficio ad un’indagine, che spesso porta ad un procedimento penale. 46 di 70
  • 47.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Capacità portante superfici posizionamento mezzi sollevamento 47 di 70
  • 48.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Rovesciamento Capacità portante superfici posizionamento mezzi sollevamento 48 di 70
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    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi 49 di 70
  • 50.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Interferenza con ostacoli fissi 50 di 70
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    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Gru interferenti 51 di 70
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    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Gru interferenti 52 di 70
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    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Movimentazione carichi Gru interferenti 53 di 70
  • 54.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Mezzi di sollevamento carichi MANUTENZIONE E REVISIONE ASPETTI PARTICOLARI TENERE NOTA DELLA “storia della gru” FAR EFFETTUARE I CONTROLLI PERIODICI DI MANUTENZIONE E DI REVISIONE GENERALE (UNI 9927) ATTUARE LE PRESCRIZIONI A SEGUITO DEI CONTROLLI FREQUENZA DEI CONTROLLI MANUTENTIVI •SECONDO LE INDICAZIONI DEL COSTRUTTORE •TENER CONTO DELLE SITUAZIONI PARTICOLARI NELL’USO DEL MEZZO ALMENO 1 VOLTA ALL’ANNO CONTROLLO DI UN TECNICO ESPERTO (ISO 9927) PER GLI APPARECCHI TRASFERIBILI: OGNI 4 ANNI CONTROLLO DI UN INGEGNERE ESPERTO (ISO 9927) 54 di 70
  • 55.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 MANUTENZIONE E REVISIONE APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO REVISIONE GENERALE QUANDO? • In caso di “FREQUENZA” DI DIFETTI SPECIFICI • DETERIORAMENTO CONDIZIONI STRUTTURE E MECCANISMI • SERVIZI PARTICOLARMENTE GRAVOSI (vicini ai limiti costruttivi) DA PARTE DI CHI? INGEGNERE ESPERTO: • ESPERIENZA NEL SETTORE COSTRUZIONE,PROGETTAZIONE, CONTROLLI ISPETTIVI DI APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO • CON LA STRUMENTAZIONE NECESSARIA RELAZIONE DI REVISIONE GENERALE (ISO 9927) 55 di 70
  • 56.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 I LAVORI DI SCAVO A CIELO APERTO (OPEN PIT) E IN SOTTERRANEO DEFINIZIONI SCAVI IN SUPERFICIE. si effettuano per: •fondare o realizzare strutture •interrare condotte •produzione materie prime minerali SCAVI IN SOTTERRANEO. si realizzano per: •realizzare gallerie stradali e ferroviarie •ricavare materie prime minerali I MATERIALI DA SCAVARE POSSONO ESSERE: •rocce omogenee di varia origine •terra sciolta o costipata non coerente e facilmente disgregabile per via meccanica o a causa di presenza d’acqua. 56 di 70
  • 57.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 I LAVORI DI SCAVO A CIELO APERTO (OPEN PIT) E IN SOTTERRANEO I PRINCIPALI RISCHI CORRELATI le attività di scavo modificano la configurazione delle masse rocciose o di terra e possono produrre carichi eccessivi, aumento del contenuto di acqua, rigonfiamenti, perdita di tensione capillare, alterazione chimica, ribaltamento o scorrimento secondo piani di frattura, determinando: •FENOMENI IMPUTABILI ALLA GRAVITÀ (FRANE, CROLLI) A DECORSO LENTO O RAPIDO. •IMPROVVISE IRRUZIONI DI ACQUA. •SVILUPPO DI GAS. 57 di 70
  • 58.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Principali rischi dovuti all'uso delle macchine movimento terra • Investimento o con lo schiacciamento di persone o cose in marcia avanti o indietro del mezzo nella zona di lavoro (gallerie, piazzali, cantieri, ecc). • Ribaltamento del mezzo o con il rischio di schiacciamento di persone estranee o dello stesso operatore. • Rischi dovuti al cattivo funzionamento o stato di manutenzione del mezzo o (vibrazioni, rumore, ecc.). • Rischi dall'ambiente circostante o (polvere, cadute di materiale dall'alto, ecc). • Rischi per uso improprio del mezzo, ad esempio o lavori di demolizione, senza le specifiche attrezzature o senza la cabina di protezione ROPS - FOPS, per il rischio di caduta di materiale sul mezzo o sulla cabina o Salita del mezzo sul carrellone e relativo ribaltamento senza l'uso della specifica attrezzatura come le rampe o utilizzando strutture di fortuna o in presenza di ghiaccio (cingoli o ruote in gomma che scivolano), ecc. • Schiacciamento causato da cedimenti di parte della struttura, durante i lavori di manutenzione o riparazione. 58 di 70
  • 59.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. SOLUZIONI RUSPA - ESCAVATORE 1. Non utilizzare i tubi come appiglio In caso di lesione per contatto con il RISCHI fluido contattare sempre un medico Impianto idraulico Contatto con braccio e benna 2. Non far avvicinare persone durante il Perdita stabilità trattrice lavoro nel raggio d’azione Schiacciamento tra sedile e trattrice 3. Operare con trattrice in piano, non Inalazione vapori durante rifornimento superando la portata ammessa Circolazione stradale Ribaltamento 4. Utilizzare puntoni di irrigidimento Uso improprio della benna 5. Apporre segnaletica ed attenersi al (leva, arpione,sollevamento) Codice della strada 6. Non rimuovere le protezioni 7. Utilizzare le cinture di sicurezza 8. Durante il rifornimento evitare i contatti e l’inspirazione di vapori 9. Usare la benna solo per lo scavo 59 di 70
  • 60.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 CAMION - AUTOCARRO SOLUZIONI RISCHI 1. Rotture meccaniche 2. Investimento 3. Perdita stabilità automezzo 4. interferenza con altri mezzi su strada o in cantiere 5. Ribaltamento 6. Guida in stato di ebrezza 1. Garantire la corretta manutenzione dei mezzi 2. Garantire l’assenza di personale nel raggio d’azione della macchina 3. Garantire la stabilità del mezzo 4. Non superare la portata ammessa 5. Attenersi al Codice della strada e alla segnaletica di cantiere 6. Non rimuovere le protezioni ed utilizzare le cinture di sicurezza 7. Limitare l’uso di alcol in cantiere 60 di 70
  • 61.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 I DOZER CON RIPPER CARATTERISTICHE SONO MACCHINE PESANTI E POTENTI, MONTATE SU CINGOLI, SICURE DISPONGONO DI BENNE SPINGENTI DI GRANDI DIMENSIONI E DENTE DA SCASSOPOSTERIORE.SONO NECESSARI SPAZI IDONEI E OPERATORI SPECIALIZZATI. LAVORANO SU PENDENZE ELEVATE RISCHI ESPOSIZIONE ALLE POLVERI RUMORE-VIBRAZIONI POSSIBILE RIBALTAMENTO LATERALE. 61 di 70
  • 62.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 CARATTERISTICHE I MARTELLONI AD URTO POSSEGGONO ALTA PRODUTTIVITÀ NELLE DEMOLIZ. SECONDARIE AD URTO DI MATERIALI ABBATTUTI E NEL DISGAGGIO DEI BLOCCHI GIÀ IN DISTACCO. MOLTO MOBILI E PRECISI. RISCHI / PERICOLI ESPOSIZIONE ALLE SCHEGGE DEL PERSONALE. DA UTILIZZARE IN ZONE CONFINATE. DISTACCO IMPROVVISO E IMPREVISTO DI BLOCCHI MALFERMI IN FASE DI DISGAGGIO. 62 di 70
  • 63.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Macchine e traffico stradale Per le lavorazioni in presenza di traffico veicolare Osservare le norme del codice della strada, quelle dell’ente gestore e la segnaletica stradale 63 di 70
  • 64.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Macchine e traffico di cantiere L’autocarro non deve effettuare manovre di intralcio per i mezzi di carico Il conducente dell’autocarro si avvicinerà alla zona di carico solo quando il mezzo che lo precede la ha lasciata Si sistemerà in modo da non interferire con la pista di cantiere permetteno il transito agli altri mezzi d’opera Non superare i limiti di velocità sia su strada che fissate per le piste di cantiere 64 di 70
  • 65.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Macchine e traffico di cantiere Verificare il funzionamento dei Verificare il funzionamento comandi guida e freni dell’avvisatore acustico e del girofaro Seguire le indicazioni del preposto sulle piste da percorrere e sulle procedure di accesso e uscita dal cantiere Percorrere solo le piste di cantiere Verificare il corretto fun-zionamento della spia luminosa e dell’avvisatore acustico indica-tori di cassone non abbassato Evitare i terreni instabili e le situazioni di scarsa percorribilità per dimensioni e portata della sede stradale 65 di 70
  • 66.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Interferenza fra macchine in cantiere Durante il carico, posizionare il mezzo garantendone la stabilità ed assicurandosi che il mezzo sia quello adatto all’attività da svolgere L’escavatorista dovrà operare con cabina del mezzo chiusa e con sistema di segnalazione acustico e luminoso azionati Durante il carico il conducente non deve rimanere a bordo del mezzo Eccezione: dumper con sistema di protezione della cabina 66 di 70
  • 67.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Uso di macchine in cantiere 1 Verificare prima delle fasi di scarico che il terreno sia in piano e privo di asperità Non caricare il cassone oltre le capacità previste e consentite Seguire sempre percorsi adeguati alla stabilità del mezzo e non effettuare manovre azzardate Marciare tenendo sempre il cassone abbassato e tenere sempre in funzione i sistemi automatici di allarme e blocco La manovra di avvicinamento alla zona di scarico verrà assistita a terra da un moviere che agevolerà le attività specie con scarsa visibilità Mantenere sgombro il posto di guida e assicurarsi una buona visibilità in ogni situazione 67 di 70
  • 68.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Uso di macchine in cantiere 2 Non utilizzare l’escavatore per sollevare carichi se non ha l’omologazione Azionare il blocco dei Comandi prima di parcheggiare il mezzo tenendo conto delle condizioni di stabilità senza creare intralci Verificare l’assenza di lavoratori nel raggio d’azione del mezzo durante le operazioni 68 di 70
  • 69.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 Uso di macchine in cantiere 3 Al termine del turno di lavoro avvisare il responsabile della gestione e manutenzione dei mezzi delle eventuali anomalie del mezzo utilizzato L’operatore subentrante deve assicurarsi che il mezzo abbia avuto la manutenzione necessaria a ripri-stinare le normali condizioni Il conducente è l’unico responsabile del mezzo e deve provvedere alla manutenzione ordinaria del mezzo in dotazione e far riparare tempestivamente i guasti da personale specializzato Eseguire le operazioni di revisione e pulizia necessarie all’impiego del-la macchina segnalando eventuali guasti Eseguire la manutenzione secondo le specifiche indicazioni riportate sul libretto d’uso e manutenzione 69 di 70
  • 70.
    D. Lgs. 81/2008– Modulo B3 RISCHI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Uso di macchine in cantiere 4 SOLUZIONI Investimento interferenza con altri mezzi su 1. Garantire l’assenza di personale nel strada o in cantiere raggio d’azione della macchina Contatto con sostanze nocive 2. Non rimuovere le protezioni e inalazione di vapori dannosi 3. Utilizzare gli otoprotettori Ipoacusia da rumore, Contatto accidentale con macchine operatrici, Contatto accidentale con organi in movimento 70 di 70