RSIE
            DOS



      Branded content
        Quando la marca                                               SI fa EntERtaInmEnt
      DI maSSImO bOlchI




            UN NUOvO tERRitORiO Si APRE AllA
      fERtilizzAziONE DA PARtE DEi BRAND:
          OltRE lA COmUNiCAziONE ClASSiCA,
               OltRE i fORmAti tRADiziONAli, lA
                                                                                        PInO ROzzI                maRcO mazzInI                DavIDE baRtOlUccI
           mARCA SfRUttA lA fRANtUmAziONE
                                                                                        Executive creative        managing Director            cEO e founder Shado.
               DEi mEDiA E DEllA AUDiENCE PER                                           Director e aD             bU Digital marketing
                                                                                        1861united.               neonetwork.
             DivENtARE “EDitORE” Di SE StESSA.



      Nell’ormai lontano 2003, di fronte a una platea che si interrogava sul futu-      stessi contenuti da fruire”. “E non da oggi”, prosegue Rozzi, “ricordo che
      ro della comunicazione, del marketing e dei media, Steven Heyer, allora           dopo il successo della nostra campagna “Bradipo” per Alfa Romeo, vi fu chi
      Co-president e COO di Coca Cola, espresse una visione in qualche modo             in azienda ebbe l’idea di acquisire i diritti su questo personaggio per farne
      spiazzante, per l’epoca. “Da quando Clark Gable - ricordò Heyer - si è tolto la   il protagonista di contenuti indissolubilmente legati alla marca, declinabile
      camicia nel film Accadde una notte, rimanendo a petto nudo e facendo pre-         su una pluralità di media, dai comics alla sit-com”.
      cipitare le vendite di maglieria intima maschile, l’entertainment e la cultura
      popolare hanno sempre più spesso dimostrato la loro capacità di “vendere”         Costruire audience attive
      prodotti e servizi, di trasformare le marche definendone le caratteristiche       “la nostra value proposition si fonda in larga misura su contenuti video”,
      rilevanti, quelle che facilitano relazioni e transazioni con i consumatori”.      spiega marco mazzini, managing Director BU Digital marketing di Neo-
      Riportando il discorso al presente, “i brand - aggiunse - non hanno biso-         Network, “sempre meno orientati alla sola tv e sempre distribuiti su tutti i
      gno di product placement fini a se stessi: solo gli ingenui possono ancora        canali”. La differenza di fondo è che, mentre di fronte alla tv lo spettatore è
      confondere la presenza con l’impatto”. “Ciò che ci serve - fu la conclusione      sostanzialmente passivo, sul web è l’utente che ha il controllo: interagisce
      - sono idee: idee che aggiungano i valori dell’intrattenimento alle nostre        solo con ciò che lo interessa e partecipa quando è veramente coinvolto.
      marche, e i valori delle nostre marche nell’intrattenimento”. Sette anni sono     “Per questo anziché di target da inseguire e colpire, preferiamo parlare di
      quasi un’era geologica nel contesto attuale di mercato, ma queste parole di       audience attive, da creare e attivare intorno ai valori della marca”, prosegue
      Heyer sono ancora oggi una valida definizione dei branded content, uno dei        mazzini. “Online vige una regola di scambio di valore tra marca e utente.
      terreni che la brand communication va esplorando nell’ottica di sperimen-         Anche per questa ragione cresce il numero delle aziende che si trasforma-
      tare nuove vie e nuove modalità da affiancare agli strumenti più collaudati.      no da advertiser a editori, per offrire contenuti rilevanti per l’audience e
      “Sono convinto ci sia una grande potenzialità nei content”, commenta Pi-          pertinenti all’equity della marca”.
      no Rozzi, Executive Creative Director e AD di 1861united, “l’azienda e la         Creare un’audience attiva e proprietaria (perché legata al sito o ad altri sup-
      marca che da sempre, nei media classici, con la loro presenza interrompono        porti digitali direttamente controllati dall’azienda) è un percorso graduale
      i conteuti, hanno ora la possibilità, e spesso il desiderio, di diventare essi    e innovativo. “Noi identifichiamo quattro fasi: Entertain/Explain, Enga-


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DOSSIER




                                                                                       NASCE SHOOtv lA PRimA
                                                                                       wEB tv DAi CONtENUti
                                                                                       “lEARN fROm fUN”
                                                                                       CURAtA DA tBwAitAliA
                                                                                       Shootv, piattaforma televisiva online gratuita e ad alta definizione, dai contenuti




                                                                                                                                                                                 APPROFONDIMENTI
                                                                                       “learn from fun”, è la prima televisione online appartenente a un gruppo di
                                                                                       comunicazione ed esprime contenuti che esulano completamente dalla pubblicità.
ge, Empower e Evangelize. Si tratta del modello che abbiamo battezzato                 nasce per iniziativa di fedele Usai, amministratore Delegato tbWaItalia, Geo
                                                                                       ceccarelli, Direttore creativo esecutivo tbWaItalia nonchè ideatore e Direttore
“delle 4 E”: in ogni fase la teoria indica da un lato la content proposition
                                                                                       creativo Responsabile di Shootin’ Gun, agenzia che crea contenuti per il web e
da elaborare a partire dai valori di marca e il relativo livello di coinvolgi-         la televisione satellitare, bruno Palma, che vanta diverse esperienze in case di
mento dell’utente; dall’altro la strategia di canale più appropriata per la            produzione e agenzie multimediali, come producer e curatore di contenuti. Shootv,
distribuzione dei contenuti e la creazione dell’audience”. Il risultato è una          visibile dal 1° giugno all’ indirizzo www.shootv.com, ha un palinsesto con una precisa
valorizzazione dell’equity di marca e dell’esperienza di consumo tramite               linea editoriale: dare spazio a idee innovative, intelligenti e originali che abbiano
la produzione di contenuti e iniziative in grado di attirare l’interesse degli         un contenuto di informazione tramite l’intrattenimento.
                                                                                       I programmi offerti hanno un linguaggio volutamente
utenti, coinvolgendoli progressivamente in modo sempre più ricco fino a
                                                                                       semplice e chiaro. Si pone l’obiettivo di dare una
farli diventare veri e propri ambasciatori della marca. “le recenti norme sul          cornice editoriale a ciò che già esiste; Shootv è aperta
product placement televisivo”, conclude mazzini “aprono possibilità molto              a stimoli da tutto il mondo e da chiunque: utenti, altre
interessanti. Noi abbiamo fatto progetti per programmi tv brandizzati anche            agenzie, aziende, l’importante è che condividano la linea
prima del cosiddetto Decreto Romani, ma l’attuale “liberalizzazione”, mi si            editoriale “learn from fun”. Si propone di essere un
passi il termine, consente una maggiore flessibilità, che va da una presenza           amplificatore, un nuovo modello di diffusione di creatività
                                                                                       che si esprime in contenuti di diversa natura. I temi
del brand in forma di placement integrato, paratabellare, a un ruolo attivo
                                                                                       toccati spaziano dalla musica ai cortometraggi,
dell’azienda nella costruzione di programmi su propri input, fino alla rea-            viaggi, sesso, favole per bambini, cucina, fitness e
lizzazione di veri e propri branded format”.                                           documentaristica. “È una sperimentazione, non un
                                                                                       business”, ha dichiarato marco fanfani, country
Storytelling liquido e crossmediale                                                    manager di tbWaItalia. “È tempo che anche le
“i video online crescono in maniera veloce, non è certo una novità”, è                 agenzie di pubblicità, come ogni altra industria,
                                                                                       torni a investire in ricerca”. Su Shootv non sono
l’esordio di Davide Bartolucci, CEO e founder di Shado, “tuttavia si sta
                                                                                       previsti spazi pubblicitari pre o post roll, “ma ci
rivelando più arduo del previsto creare nuove properties. In ogni caso la              sono già tre sponsor, che, negli spazi previsti,
tendenza di fondo del mercato va proprio in direzione dell’estensione del-             concorrono alla copertura dei costi”.
le properties, e questo non può che andare a favore della presenza delle
marche, che dispongono di contenuti e valori propri da diffondere”.
la tecnologia, comunque, modifica anche il linguaggio e la forma espressiva         per estendere le proprie properties inserendo i contenuti in misura cre-
dei contenuti, evolvendo dal classico storytelling a una narrazione diffusa.        scente all’ interno del proprio marketing mix”. ma non mancano esempi di
“Nell’advertising la storia è sostanzialmente “raccontata” dagli spot”, ag-         sperimentazioni più audaci, su cui i clienti ripongono notevoli aspettative.
giunge Bartolucci, “mentre in un approccio legato al branded content le             “l’anno scorso abbiamo realizzato un video channel per la fiorentina”,
storie si esprimono in maniera liquida, attraverso un ventaglio di canali che       conferma Bartolucci, “al cui interno abbiamo lanciato frammenti, una
va dal sito alla web tv, al social media, fino al viral, al guerrilla, al mobile.   breve trasmissione sperimentale all’insegna dell’interattività (ogni pun-
Non è semplice riprogettare i contenuti per la diverse distribuzioni, ma è          tata si chiudeva con un enigma da risolvere per gli spettatori) che è stata
indispensabile per costruire audience crossmediali”. le aziende spesso              distribuita su Current tv, oltre che sul web.
vedono i branded content come estensioni della loro presenza sul web,               Anche per Diesel abbiamo declinato l’evento di presentazione delle colle-
“Attualmente sono molto apprezzati, sia dalle aziende, sia dagli utenti, i          zioni come contenuto di entertaiment. Per illy invece abbiamo realizzato dei
filmati “how to”, quasi didattici, utili per dare dimostrazioni visive.             video di ricette al caffè, che potrebbero essere valide tanto nel palinsesto
vi sono anche marche che invece partono dalle loro campagne advertising             di un canale food, quanto su un eventuale sito di ecommerce”.


                                                                                                                                                                                101

Branded content - Quando la marca si fa entertainment

  • 1.
    RSIE DOS Branded content Quando la marca SI fa EntERtaInmEnt DI maSSImO bOlchI UN NUOvO tERRitORiO Si APRE AllA fERtilizzAziONE DA PARtE DEi BRAND: OltRE lA COmUNiCAziONE ClASSiCA, OltRE i fORmAti tRADiziONAli, lA PInO ROzzI maRcO mazzInI DavIDE baRtOlUccI mARCA SfRUttA lA fRANtUmAziONE Executive creative managing Director cEO e founder Shado. DEi mEDiA E DEllA AUDiENCE PER Director e aD bU Digital marketing 1861united. neonetwork. DivENtARE “EDitORE” Di SE StESSA. Nell’ormai lontano 2003, di fronte a una platea che si interrogava sul futu- stessi contenuti da fruire”. “E non da oggi”, prosegue Rozzi, “ricordo che ro della comunicazione, del marketing e dei media, Steven Heyer, allora dopo il successo della nostra campagna “Bradipo” per Alfa Romeo, vi fu chi Co-president e COO di Coca Cola, espresse una visione in qualche modo in azienda ebbe l’idea di acquisire i diritti su questo personaggio per farne spiazzante, per l’epoca. “Da quando Clark Gable - ricordò Heyer - si è tolto la il protagonista di contenuti indissolubilmente legati alla marca, declinabile camicia nel film Accadde una notte, rimanendo a petto nudo e facendo pre- su una pluralità di media, dai comics alla sit-com”. cipitare le vendite di maglieria intima maschile, l’entertainment e la cultura popolare hanno sempre più spesso dimostrato la loro capacità di “vendere” Costruire audience attive prodotti e servizi, di trasformare le marche definendone le caratteristiche “la nostra value proposition si fonda in larga misura su contenuti video”, rilevanti, quelle che facilitano relazioni e transazioni con i consumatori”. spiega marco mazzini, managing Director BU Digital marketing di Neo- Riportando il discorso al presente, “i brand - aggiunse - non hanno biso- Network, “sempre meno orientati alla sola tv e sempre distribuiti su tutti i gno di product placement fini a se stessi: solo gli ingenui possono ancora canali”. La differenza di fondo è che, mentre di fronte alla tv lo spettatore è confondere la presenza con l’impatto”. “Ciò che ci serve - fu la conclusione sostanzialmente passivo, sul web è l’utente che ha il controllo: interagisce - sono idee: idee che aggiungano i valori dell’intrattenimento alle nostre solo con ciò che lo interessa e partecipa quando è veramente coinvolto. marche, e i valori delle nostre marche nell’intrattenimento”. Sette anni sono “Per questo anziché di target da inseguire e colpire, preferiamo parlare di quasi un’era geologica nel contesto attuale di mercato, ma queste parole di audience attive, da creare e attivare intorno ai valori della marca”, prosegue Heyer sono ancora oggi una valida definizione dei branded content, uno dei mazzini. “Online vige una regola di scambio di valore tra marca e utente. terreni che la brand communication va esplorando nell’ottica di sperimen- Anche per questa ragione cresce il numero delle aziende che si trasforma- tare nuove vie e nuove modalità da affiancare agli strumenti più collaudati. no da advertiser a editori, per offrire contenuti rilevanti per l’audience e “Sono convinto ci sia una grande potenzialità nei content”, commenta Pi- pertinenti all’equity della marca”. no Rozzi, Executive Creative Director e AD di 1861united, “l’azienda e la Creare un’audience attiva e proprietaria (perché legata al sito o ad altri sup- marca che da sempre, nei media classici, con la loro presenza interrompono porti digitali direttamente controllati dall’azienda) è un percorso graduale i conteuti, hanno ora la possibilità, e spesso il desiderio, di diventare essi e innovativo. “Noi identifichiamo quattro fasi: Entertain/Explain, Enga- 100
  • 2.
    DOSSIER NASCE SHOOtv lA PRimA wEB tv DAi CONtENUti “lEARN fROm fUN” CURAtA DA tBwAitAliA Shootv, piattaforma televisiva online gratuita e ad alta definizione, dai contenuti APPROFONDIMENTI “learn from fun”, è la prima televisione online appartenente a un gruppo di comunicazione ed esprime contenuti che esulano completamente dalla pubblicità. ge, Empower e Evangelize. Si tratta del modello che abbiamo battezzato nasce per iniziativa di fedele Usai, amministratore Delegato tbWaItalia, Geo ceccarelli, Direttore creativo esecutivo tbWaItalia nonchè ideatore e Direttore “delle 4 E”: in ogni fase la teoria indica da un lato la content proposition creativo Responsabile di Shootin’ Gun, agenzia che crea contenuti per il web e da elaborare a partire dai valori di marca e il relativo livello di coinvolgi- la televisione satellitare, bruno Palma, che vanta diverse esperienze in case di mento dell’utente; dall’altro la strategia di canale più appropriata per la produzione e agenzie multimediali, come producer e curatore di contenuti. Shootv, distribuzione dei contenuti e la creazione dell’audience”. Il risultato è una visibile dal 1° giugno all’ indirizzo www.shootv.com, ha un palinsesto con una precisa valorizzazione dell’equity di marca e dell’esperienza di consumo tramite linea editoriale: dare spazio a idee innovative, intelligenti e originali che abbiano la produzione di contenuti e iniziative in grado di attirare l’interesse degli un contenuto di informazione tramite l’intrattenimento. I programmi offerti hanno un linguaggio volutamente utenti, coinvolgendoli progressivamente in modo sempre più ricco fino a semplice e chiaro. Si pone l’obiettivo di dare una farli diventare veri e propri ambasciatori della marca. “le recenti norme sul cornice editoriale a ciò che già esiste; Shootv è aperta product placement televisivo”, conclude mazzini “aprono possibilità molto a stimoli da tutto il mondo e da chiunque: utenti, altre interessanti. Noi abbiamo fatto progetti per programmi tv brandizzati anche agenzie, aziende, l’importante è che condividano la linea prima del cosiddetto Decreto Romani, ma l’attuale “liberalizzazione”, mi si editoriale “learn from fun”. Si propone di essere un passi il termine, consente una maggiore flessibilità, che va da una presenza amplificatore, un nuovo modello di diffusione di creatività che si esprime in contenuti di diversa natura. I temi del brand in forma di placement integrato, paratabellare, a un ruolo attivo toccati spaziano dalla musica ai cortometraggi, dell’azienda nella costruzione di programmi su propri input, fino alla rea- viaggi, sesso, favole per bambini, cucina, fitness e lizzazione di veri e propri branded format”. documentaristica. “È una sperimentazione, non un business”, ha dichiarato marco fanfani, country Storytelling liquido e crossmediale manager di tbWaItalia. “È tempo che anche le “i video online crescono in maniera veloce, non è certo una novità”, è agenzie di pubblicità, come ogni altra industria, torni a investire in ricerca”. Su Shootv non sono l’esordio di Davide Bartolucci, CEO e founder di Shado, “tuttavia si sta previsti spazi pubblicitari pre o post roll, “ma ci rivelando più arduo del previsto creare nuove properties. In ogni caso la sono già tre sponsor, che, negli spazi previsti, tendenza di fondo del mercato va proprio in direzione dell’estensione del- concorrono alla copertura dei costi”. le properties, e questo non può che andare a favore della presenza delle marche, che dispongono di contenuti e valori propri da diffondere”. la tecnologia, comunque, modifica anche il linguaggio e la forma espressiva per estendere le proprie properties inserendo i contenuti in misura cre- dei contenuti, evolvendo dal classico storytelling a una narrazione diffusa. scente all’ interno del proprio marketing mix”. ma non mancano esempi di “Nell’advertising la storia è sostanzialmente “raccontata” dagli spot”, ag- sperimentazioni più audaci, su cui i clienti ripongono notevoli aspettative. giunge Bartolucci, “mentre in un approccio legato al branded content le “l’anno scorso abbiamo realizzato un video channel per la fiorentina”, storie si esprimono in maniera liquida, attraverso un ventaglio di canali che conferma Bartolucci, “al cui interno abbiamo lanciato frammenti, una va dal sito alla web tv, al social media, fino al viral, al guerrilla, al mobile. breve trasmissione sperimentale all’insegna dell’interattività (ogni pun- Non è semplice riprogettare i contenuti per la diverse distribuzioni, ma è tata si chiudeva con un enigma da risolvere per gli spettatori) che è stata indispensabile per costruire audience crossmediali”. le aziende spesso distribuita su Current tv, oltre che sul web. vedono i branded content come estensioni della loro presenza sul web, Anche per Diesel abbiamo declinato l’evento di presentazione delle colle- “Attualmente sono molto apprezzati, sia dalle aziende, sia dagli utenti, i zioni come contenuto di entertaiment. Per illy invece abbiamo realizzato dei filmati “how to”, quasi didattici, utili per dare dimostrazioni visive. video di ricette al caffè, che potrebbero essere valide tanto nel palinsesto vi sono anche marche che invece partono dalle loro campagne advertising di un canale food, quanto su un eventuale sito di ecommerce”. 101