Al Complexity Literacy Meeting 2025, edizione interamente dedicata all’intelligenza artificiale, Rossella Porcaro ha presentato come Lettrice il libro "Macchine come me" di Ian McEwan.
Ambientato in una Londra alternativa degli anni Ottanta, dove il corso della storia ha preso direzioni diverse, il romanzo introduce la figura di Adam, un androide acquistato dal protagonista Charlie. Attorno a questa presenza artificiale, McEwan costruisce un intreccio che mette a confronto emozioni, desideri, relazioni e responsabilità umane con la logica, la coerenza e l’intransigenza morale di una macchina programmata per “fare il bene”. L’androide diventa uno specchio che costringe i personaggi – e i lettori – a interrogarsi sul significato di amore, fedeltà, giustizia e libertà.
La forza di questo romanzo sta nella sua capacità di collocare la riflessione sull’IA all’interno di situazioni quotidiane e di relazioni intime, dove emergono contraddizioni e dilemmi difficilmente risolvibili. La macchina non appare come un semplice strumento, ma come un attore sociale a tutti gli effetti, capace di generare conseguenze imprevedibili.
La narrativa, quando affronta temi scientifici e tecnologici, ha il potere di ampliare lo sguardo e di rendere tangibili questioni che altrimenti rimarrebbero astratte. Macchine come me è un esempio di come la letteratura possa diventare strumento di pensiero complesso, portando alla luce l’intreccio tra etica, tecnologia e relazioni umane.