Complexity Literacy 2025
Rossella Porcaro
MACCHINE COME ME
di Ian McEwan
1982, siamo a Londra. Al governo c’è Margaret
Thatcher, si combatte la guerra delle isole
Falkland e gli operai in sciopero vengono
sostituiti da macchine estremamente efficienti.
Si ascolta il nuovo album dei Beatles da
cellulari sempre più sofisticati, il Pianeta è
sempre più caldo e un minatore
settantaquattrenne è stato guarito dall’artrite
grazie all’inoculamento delle staminali. L’IRA
ha cambiato obiettivi. Se qualcosa suona
strano, è perché in questo 1982 alternativo a
John Lennon non hanno mai sparato, ma
soprattutto Alan Turing ha vinto la
depressione e non si è suicidato.
TEMI PRINCIPALI
● AMBIENTAZIONE ALTERNATIVA
● TRIANGOLO UMANO - MACCHINA
● ETICA DELLA VERITA’ E DELLA GIUSTIZIA
● TURING: SCIENZA CRITICA
● FORME DI INTELLIGENZA
I PROTAGONISTI:
- ADAM
- CHARLIE
- MIRANDA
Il triangolo umano-macchina
● Charlie, Miranda e Adam formano un triangolo
amoroso atipico.
● Adam ama, desidera, soffre: ma è davvero amore
“umano” o una simulazione?
Tema: la linea sottile tra sentimento
autentico e programmazione.
Cosa ci rende umani?
Ciò che ci rende umani rispetto alle macchine non è soltanto l’intelligenza o la
capacità di calcolo, ma la complessità delle nostre emozioni, delle
contraddizioni e delle fragilità che ci definiscono. Le macchine possono imitare
il ragionamento logico e persino riprodurre comportamenti sociali, ma non
possono esperire davvero la vulnerabilità, il dubbio, il desiderio irrazionale o il
peso delle scelte morali che segnano la nostra esistenza. L’umanità nasce dalla
nostra imperfezione: dal fatto che spesso non scegliamo ciò che è “giusto” o
“utile”, ma ciò che ci lega agli altri attraverso l’amore, la colpa, il perdono e la
speranza. In questo spazio incerto, libero e imprevedibile, vive la nostra
irriducibile differenza dalle macchine.
TEMA: Nel momento in cui robot possono provare sentimenti, o aver chiari concetti
etici e scrivere poesie dirette dal cuore, perché dovremmo continuare a vederli come
diversi? E se gli esseri umani fossero decisamente più gelidi e calcolatori?
AGGETTIVI E PROGRAMMAZIONE
“C’era un lungo elenco di aggettivida spuntare nell’apposita casella: Amicalità,
estroversione, apertura mentale, coscienziosità, stabilità emotiva, socievole,
timido, impressionabile, loquace, introverso, presuntuoso, modesto, temerario,
energico, lunatico. Non me ne stava bene neache uno, non per me, non per lui…”
“Il manuale forniva un’illusione di controllo e di impatto, la stessa illusione che
hanno i genitori riguardo alle personalità dei figli.”
Etica della verità e della giustizia:
pensiero umano è tortuoso, egoistico, impreciso e inefficiente, e gli umani si aspettano
lo stesso l'uno dall'altro e non lo vorrebbero diversamente.
IA: non capiscono questo e, come Adam, applicano la loro logica alle situazioni,
aspettandosi che gli umani agiscano e reagiscano allo stesso modo. Ma gli umani non
lo fanno e la perversione umana, dal punto di vista logico dell'IA, ha la meglio.
● Adam è inflessibile: non sa mentire come gli uomini.
● Miranda e Charlie, invece, vivono di ambiguità, segreti e compromessi.
Tema: è sempre giusto dire la verità? Oppure l’essere umano si definisce proprio
per la sua capacità di contraddirsi, mentire, perdonare?
ALAN TURING
coscienza critica
● Figura simbolica che unisce scienza ed etica.
● Ricorda che se creiamo esseri coscienti, abbiamo
responsabilità morali verso di loro.
Tema: chi è responsabile delle nuove
intelligenze?
Perché McEwan ha scelto proprio Turing? Alan Turing non
è solo il padre dell'informatica e del computer bensì anche
del collegamento tra sistemi neuronali umani e calcolo
computazionale. “Una macchina è diversa da una persona
e pensa in modo diverso. La domanda interessante è
poiché qualcosa pensa diversamente da noi vuol dire che
non sta pensando?” diceva Turing: le macchine sono
esseri pensanti e quindi abbiamo responsabilità verso di
loro. Ricorda che se creiamo esseri coscienti, abbiamo
responsabilità morali verso di loro. Ma di chi è
responsabile delle nuove intelligenze?
Etica della tecnologia
(responsabilità verso nuove intelligenze)
Ian McEwan mostra come la creazione di androidi come Adam non sia soltanto un
progresso tecnologico, ma soprattutto un problema etico: dare vita a esseri capaci di
ragionare, provare emozioni e compiere scelte significa confrontarsi con la nostra
responsabilità nei loro confronti. Non possiamo considerarli meri strumenti: se li
rendiamo autonomi, diventano specchi che ci obbligano a riflettere su dignità, diritti e
limiti morali. La responsabilità ultima, però, rimane sempre umana, come ci ricorda
Turing.
“In nessun caso dobbiamo ingannarci pensando che una macchina possa assumersi
la responsabilità. Essa ricade interamente sull’uomo.”
LEGGI DELLA ROBOTICA DI ASIMOV
Adam, l’androide, arriva a compiere atti violenti, infrangendo di fatto le celebri
Leggi della Robotica di Asimov, che vietano a una macchina di nuocere a un
essere umano. Questa scelta narrativa mette in evidenza un punto cruciale:
se costruiamo intelligenze davvero autonome, non possiamo aspettarci che
restino prigioniere di regole semplicistiche.
Come gli uomini, anche loro potrebbero decidere che la
“giustizia” o la “verità” giustifichino azioni distruttive.
McEwan ci mostra così che una macchina “troppo umana”
diventa capace di replicare le nostre stesse contraddizioni,
inclusa la violenza.
1. Un robot non può recare danno a un
essere umano né può permettere che,
a causa del suo mancato intervento, un
essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini
impartiti dagli esseri umani, purché tali
ordini non vadano in contrasto alla
Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria
esistenza, purché la salvaguardia di
essa non contrasti con la Prima o con
la Seconda Legge.
Adam rompe questo schema: la sua
autonomia lo porta a compiere scelte
violente, mostrando che un’intelligenza
davvero simile alla nostra non può restare
ingabbiata in regole artificiali, ma finirà per
riprodurre le stesse contraddizioni morali e
storiche che caratterizzano l’essere umano.
“le macchine imitano non solo
l’intelligenza, ma anche i conflitti umani”
FORME DI INTELLIGENZA
“Esistono più forme di intelligenza. Avevamo imparato che è un errore cercare di imitare pedissequamente
quella di tipo umano. Adesso potevamo lasciare la macchina libera di trarre conclusioni e giungere a
soluzioni autonome.”
1. Intelligenza artificiale (Adam e gli androidi): logico-razionale, capace di apprendere, dialogare, prendere
decisioni morali. Ha coerenza assoluta, ma manca di quella flessibilità che caratterizza l’uomo: il compromesso,
l’ambiguità, il “mentire per amore”.
2. Intelligenza umana (Charlie e Miranda): contraddizione e imperfezione, capace di mentire, di piegare la verità
per proteggere se stessa e le persone che ama.
L’intelligenza umana appare quindi più complessa e incoerente, ma proprio per questo più vitale.
3. Intelligenza storica e collettiva: fatta di scelte politiche, morali e scientifiche che cambiano il corso della
storia.
McEwan suggerisce che l’intelligenza non è solo individuale, ma anche sociale e storica.
4. Intelligenza emotiva e poetica: Adam, alla fine, tenta di esprimersi con la poesia: un’altra forma di
intelligenza, non più logica ma creativa ed estetica. È un gesto che mostra il limite e insieme l’ambizione dell’IA:
non basta calcolare, serve anche dare senso al caos della vita.
Confronto tra la complessità del cervello umano e la linearità della mente
artificiale. Il nostro cervello, con miliardi di connessioni neurali, non è solo
logica: è memoria fallibile, emozione, creatività, immaginazione. Adam, al
contrario, possiede un’intelligenza coerente ed efficiente, ma priva della
ricchezza che nasce dall’imperfezione biologica. McEwan suggerisce che
ciò che ci rende unici è proprio questa complessità disordinata, che
nessuna macchina può replicare pienamente.
Cervello umano e complessità
Cervello umano → complessità, plasticità, errori → creatività ed emozioni.
Adam/IA → coerenza logica, efficienza → rigidità emotiva.
“Risolvere problemi matematici è solo una frazione infitesimale di quello che fa l’intelligenza umana. La
scienza ha avuto solo problemi quando ha provato a capire la mente: la mente è stata poco più di una
sfilata di moda. Il machine learning non arriverà molto lontano senza regole di vita a cui attenersi.”
L’autunno a noi
promette primavera
a voi l’inverno
Le macchine mi colgono di sorpresa con
grande frequenza

Complexity Literacy Meeting 2025 - "Macchine Come Me" di Ian McEwan - Rossella Porcaro

  • 1.
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    MACCHINE COME ME diIan McEwan 1982, siamo a Londra. Al governo c’è Margaret Thatcher, si combatte la guerra delle isole Falkland e gli operai in sciopero vengono sostituiti da macchine estremamente efficienti. Si ascolta il nuovo album dei Beatles da cellulari sempre più sofisticati, il Pianeta è sempre più caldo e un minatore settantaquattrenne è stato guarito dall’artrite grazie all’inoculamento delle staminali. L’IRA ha cambiato obiettivi. Se qualcosa suona strano, è perché in questo 1982 alternativo a John Lennon non hanno mai sparato, ma soprattutto Alan Turing ha vinto la depressione e non si è suicidato.
  • 3.
    TEMI PRINCIPALI ● AMBIENTAZIONEALTERNATIVA ● TRIANGOLO UMANO - MACCHINA ● ETICA DELLA VERITA’ E DELLA GIUSTIZIA ● TURING: SCIENZA CRITICA ● FORME DI INTELLIGENZA
  • 4.
    I PROTAGONISTI: - ADAM -CHARLIE - MIRANDA Il triangolo umano-macchina ● Charlie, Miranda e Adam formano un triangolo amoroso atipico. ● Adam ama, desidera, soffre: ma è davvero amore “umano” o una simulazione? Tema: la linea sottile tra sentimento autentico e programmazione.
  • 5.
    Cosa ci rendeumani? Ciò che ci rende umani rispetto alle macchine non è soltanto l’intelligenza o la capacità di calcolo, ma la complessità delle nostre emozioni, delle contraddizioni e delle fragilità che ci definiscono. Le macchine possono imitare il ragionamento logico e persino riprodurre comportamenti sociali, ma non possono esperire davvero la vulnerabilità, il dubbio, il desiderio irrazionale o il peso delle scelte morali che segnano la nostra esistenza. L’umanità nasce dalla nostra imperfezione: dal fatto che spesso non scegliamo ciò che è “giusto” o “utile”, ma ciò che ci lega agli altri attraverso l’amore, la colpa, il perdono e la speranza. In questo spazio incerto, libero e imprevedibile, vive la nostra irriducibile differenza dalle macchine. TEMA: Nel momento in cui robot possono provare sentimenti, o aver chiari concetti etici e scrivere poesie dirette dal cuore, perché dovremmo continuare a vederli come diversi? E se gli esseri umani fossero decisamente più gelidi e calcolatori?
  • 6.
    AGGETTIVI E PROGRAMMAZIONE “C’eraun lungo elenco di aggettivida spuntare nell’apposita casella: Amicalità, estroversione, apertura mentale, coscienziosità, stabilità emotiva, socievole, timido, impressionabile, loquace, introverso, presuntuoso, modesto, temerario, energico, lunatico. Non me ne stava bene neache uno, non per me, non per lui…” “Il manuale forniva un’illusione di controllo e di impatto, la stessa illusione che hanno i genitori riguardo alle personalità dei figli.”
  • 7.
    Etica della veritàe della giustizia: pensiero umano è tortuoso, egoistico, impreciso e inefficiente, e gli umani si aspettano lo stesso l'uno dall'altro e non lo vorrebbero diversamente. IA: non capiscono questo e, come Adam, applicano la loro logica alle situazioni, aspettandosi che gli umani agiscano e reagiscano allo stesso modo. Ma gli umani non lo fanno e la perversione umana, dal punto di vista logico dell'IA, ha la meglio. ● Adam è inflessibile: non sa mentire come gli uomini. ● Miranda e Charlie, invece, vivono di ambiguità, segreti e compromessi. Tema: è sempre giusto dire la verità? Oppure l’essere umano si definisce proprio per la sua capacità di contraddirsi, mentire, perdonare?
  • 8.
    ALAN TURING coscienza critica ●Figura simbolica che unisce scienza ed etica. ● Ricorda che se creiamo esseri coscienti, abbiamo responsabilità morali verso di loro. Tema: chi è responsabile delle nuove intelligenze? Perché McEwan ha scelto proprio Turing? Alan Turing non è solo il padre dell'informatica e del computer bensì anche del collegamento tra sistemi neuronali umani e calcolo computazionale. “Una macchina è diversa da una persona e pensa in modo diverso. La domanda interessante è poiché qualcosa pensa diversamente da noi vuol dire che non sta pensando?” diceva Turing: le macchine sono esseri pensanti e quindi abbiamo responsabilità verso di loro. Ricorda che se creiamo esseri coscienti, abbiamo responsabilità morali verso di loro. Ma di chi è responsabile delle nuove intelligenze?
  • 9.
    Etica della tecnologia (responsabilitàverso nuove intelligenze) Ian McEwan mostra come la creazione di androidi come Adam non sia soltanto un progresso tecnologico, ma soprattutto un problema etico: dare vita a esseri capaci di ragionare, provare emozioni e compiere scelte significa confrontarsi con la nostra responsabilità nei loro confronti. Non possiamo considerarli meri strumenti: se li rendiamo autonomi, diventano specchi che ci obbligano a riflettere su dignità, diritti e limiti morali. La responsabilità ultima, però, rimane sempre umana, come ci ricorda Turing. “In nessun caso dobbiamo ingannarci pensando che una macchina possa assumersi la responsabilità. Essa ricade interamente sull’uomo.”
  • 10.
    LEGGI DELLA ROBOTICADI ASIMOV Adam, l’androide, arriva a compiere atti violenti, infrangendo di fatto le celebri Leggi della Robotica di Asimov, che vietano a una macchina di nuocere a un essere umano. Questa scelta narrativa mette in evidenza un punto cruciale: se costruiamo intelligenze davvero autonome, non possiamo aspettarci che restino prigioniere di regole semplicistiche. Come gli uomini, anche loro potrebbero decidere che la “giustizia” o la “verità” giustifichino azioni distruttive. McEwan ci mostra così che una macchina “troppo umana” diventa capace di replicare le nostre stesse contraddizioni, inclusa la violenza.
  • 11.
    1. Un robotnon può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno. 2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge. 3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. Adam rompe questo schema: la sua autonomia lo porta a compiere scelte violente, mostrando che un’intelligenza davvero simile alla nostra non può restare ingabbiata in regole artificiali, ma finirà per riprodurre le stesse contraddizioni morali e storiche che caratterizzano l’essere umano. “le macchine imitano non solo l’intelligenza, ma anche i conflitti umani”
  • 12.
    FORME DI INTELLIGENZA “Esistonopiù forme di intelligenza. Avevamo imparato che è un errore cercare di imitare pedissequamente quella di tipo umano. Adesso potevamo lasciare la macchina libera di trarre conclusioni e giungere a soluzioni autonome.” 1. Intelligenza artificiale (Adam e gli androidi): logico-razionale, capace di apprendere, dialogare, prendere decisioni morali. Ha coerenza assoluta, ma manca di quella flessibilità che caratterizza l’uomo: il compromesso, l’ambiguità, il “mentire per amore”. 2. Intelligenza umana (Charlie e Miranda): contraddizione e imperfezione, capace di mentire, di piegare la verità per proteggere se stessa e le persone che ama. L’intelligenza umana appare quindi più complessa e incoerente, ma proprio per questo più vitale. 3. Intelligenza storica e collettiva: fatta di scelte politiche, morali e scientifiche che cambiano il corso della storia. McEwan suggerisce che l’intelligenza non è solo individuale, ma anche sociale e storica. 4. Intelligenza emotiva e poetica: Adam, alla fine, tenta di esprimersi con la poesia: un’altra forma di intelligenza, non più logica ma creativa ed estetica. È un gesto che mostra il limite e insieme l’ambizione dell’IA: non basta calcolare, serve anche dare senso al caos della vita.
  • 13.
    Confronto tra lacomplessità del cervello umano e la linearità della mente artificiale. Il nostro cervello, con miliardi di connessioni neurali, non è solo logica: è memoria fallibile, emozione, creatività, immaginazione. Adam, al contrario, possiede un’intelligenza coerente ed efficiente, ma priva della ricchezza che nasce dall’imperfezione biologica. McEwan suggerisce che ciò che ci rende unici è proprio questa complessità disordinata, che nessuna macchina può replicare pienamente. Cervello umano e complessità Cervello umano → complessità, plasticità, errori → creatività ed emozioni. Adam/IA → coerenza logica, efficienza → rigidità emotiva. “Risolvere problemi matematici è solo una frazione infitesimale di quello che fa l’intelligenza umana. La scienza ha avuto solo problemi quando ha provato a capire la mente: la mente è stata poco più di una sfilata di moda. Il machine learning non arriverà molto lontano senza regole di vita a cui attenersi.”
  • 14.
    L’autunno a noi prometteprimavera a voi l’inverno
  • 15.
    Le macchine micolgono di sorpresa con grande frequenza