2000-2010:
10 anni di comunicazione pubblica

        COSA E’ CAMBIATO E PERCHÈ?
…ricapitolando…




•Relazionali
•Di comunicazione
                         •Elementare-orizzontale
•Motivazionali
                         •Funzionale
•Tecnico informatiche
                         •Divisionale
                         •Matrice
                         •A progetto
L’evoluzione della comunicazione pubblica in Italia
…dalla direttiva 7 febbraio 2002

• Con l'entrata in vigore della legge del 7 giugno 2000, n. 150 (…) la
   comunicazione pubblica cessa di essere un segmento
   aggiuntivo e residuale dell'azione delle pubbliche
   amministrazioni, e ne diviene parte integrante, così come accade da
   decenni alle imprese che agiscono nel mercato dei prodotti e dei servizi.

• Per consentire il pieno raggiungimento di questi obiettivi, le pubbliche
  amministrazioni devono:
    1) dare avvio e sviluppo alle strutture deputate alla
       realizzazione delle attività di informazione, portavoce e ufficio stampa, e di
       comunicazione, ufficio per le relazioni con il pubblico;
    2) promuoverne il pieno raccordo operativo sotto forma di
       coordinamento e attraverso una adeguata struttura organizzativa.
Presenza di una struttura di coordinamento




Indagine Urp degli Urp – Poligoni irregolari 2004
Dove si colloca la comunicazione nella PA




Indagine Urp degli Urp – Poligoni irregolari 2004
Il passaggio “chiave”: dall’URP all’Ufficio Comunicazione


2. Le competenze del comunicatore pubblico vanno al di là di quanto identificato con le
   figure professionali delineate dalla legge 150/2000.

4. E’ importante identificare i processi di comunicazione dell’ente sviluppando sempre più
   competenze diffuse di comunicazione.

6. E’ necessario garantire una perfetta collaborazione fra URP, Portavoce e Ufficio stampa
   e comunque coordinare tutte le iniziative di comunicazione degli uffici
   convogliandole in un unico ufficio.




  Osservatorio
Un modello possibile
       Un unico centro di competenza come ufficio di staff alle dipendenze
                dell’organo direttivo della Camera (Segretario generale).


                                      portavoce

                        Front office:
                     reception, Call center..

                          URP
                     UfficioStampa
    Servizi /progetti esterni di
         comunicazione



                                                  Uffici tecnici
Enti locali, aziende speciali partner,
società di consulenza esterne
Chi parla con chi oggi nella vostra Camera?

Pubblici esterni                Studi professionali/Società di consulenza
                                                        Istituzioni locali e nazionali
                                 Artigiani, Imprese e associazioni di categoria
Comunicazione Integrata




                                                        Giornalisti
                                  Studenti e cittadini di ogni età




Pubblici interni
Il secondo passaggio “chiave”: la pianificazione



Più lo scenario si
complica, più è
indispensabile
pianificare.
… di cosa parleremo oggi e domani..
Communication Trends

           PARTE I
     (MODELLI E INTERNET)
Il valore dello “strumento”



           Un gioco per capire….
Modello lineare di comunicazione
Il processo di codifica/decodifica




           La comunicazione non è un modello lineare.
La comunicazione non è “spedire” un messaggio attraverso un canale
            ma appunto “mettere in comune” qualcosa.
Le componenti della comunicazione


La comunicazione è un
processo circolare.
I processi di codifica e
decodifica dei messaggi
rendono incerto il destino
della comunicazione.
Il feedback aiuta a
comprendere i meccanismi
di de-codifica del
destinatario.
Non due ma tre linguaggi a confronto
L’esito finale del processo
di comunicazione
(ciò che viene
effettivamente
comunicato) è un
compromesso, un punto
di incontro fra
linguaggi diversi:
dell’emittente, del
destinatario, ma anche
del mezzo prescelto che
ha un proprio codice
espressivo, una sorta di
rigidità di
comunicazione.

Il comunicatore è colui
che conosce e sa
interpretare al meglio
questi tre linguaggi e la
loro evoluzione nella
cultura del tempo.
Il difficile del comunicare


Ciò che cogliamo del mondo esterno viene filtrato dai nostri modi di
 essere individuali, dalla nostra cultura personale, dalle esperienze




                          FILTRI PERSONALI

    “Noi traduciamo sempre il linguaggio dell’altro nel nostro”
Modello percettivo della comunicazione


•   La comunicazione è piena di malintesi => i destinatari
    percepiscono e interpretano i messaggi (passaggio soggettivo –
    soggettività) creando nella loro mente un significato.



               Ciò che viene percepito è la realtà
Le linee orizzontali sono parallele?
Qual è il centro più grande nei 2 disegni?
Uomo o Donna?




         “Noi prendiamo una
         manciata di sabbia
         dal panorama infinito
         delle percezioni
         e la chiamiamo mondo”
         Robert Pirsing
E’ giovane o vecchia?
E lei?
Communication Trends: Internet e PA oggi
Internet e Pubblica Amministrazione oggi


•   Tutta la PA centrale, gli enti regionali e provinciali hanno un sito Internet
    compreso il 92,2% dei comuni con più di 10mila abitanti.

•   83 siti web su 100 offrono servizi non-informativi

•   Il 21% dei siti ha una newsletter

•   24 su 100 sono “siti interattivi” (es. pagamenti online, cambi di residenza, …)

•   Oltre il 67% delle amministrazioni italiane pensa di realizzare “un nuovo sito”
    nel prossimo biennio

•   Oltre il 23% della spesa complessiva per la comunicazione istituzionale ha
    riguardato Internet, Intranet o Extranet
L’evoluzione dei siti della PA
Internet: evoluzione in Italia e nel mondo
Che cosa è il Web 2.0?


   La definizione fu data da Tim O’Reilly, vice-
    presidente della omonima casa editrice di libri, nel
    2004 durante una conferenza in cui fece notare che
    Internet dopo la crisi del 2001 si stava trasformando.
    Era ormai una tecnologia matura come appunto la
    crisi indicava.

   Con il termine Web 2.0 si indica tutta la nuova
    generazione di siti e servizi online con una
    forte interazione e collaborazione da parte
    dell’utente.
I principi del Web 2.0 secondo O’Reilly


•   T
    The Long TailI piccoli siti rappresentano il grosso del contenuto internet; nicchie ristrette
    rappresentano il grosso delle applicazioni internet possibili.
    Perciò: fate leva sul customer-self service e sulla gestione dei dati algoritmici per
    raggiungere l’intero web, le periferie e non solo il centro, la lunga coda e non solo la testa.
                                                                    l

•   Data is the Next Intel InsideLe applicazioni sono sempre più guidate dai dati.
    Perciò: Per un vantaggio competitivo, cercate di possedere una fonte di dati unica e
    difficile da ricreare.
Che cosa è il Web 2.0?




 Users Add ValueLa chiave per un vantaggio competitivo nelle applicazioni internet è il
  grado in cui gli utenti sono in grado di aggiungere i propri dati a quelli che voi fornite. Perciò:
  Non limitate la vostra “architettura partecipativa” allo sviluppo del software. Coinvolgete i
  vostri utenti sia implicitamente, sia esplicitamente nell’aggiungere valore alla vostra
  applicazione.

 Network Effects by DefaultSolo una piccola percentuale di utenti si prenderà la briga di
  aggiungere valore alla vostra applicazione. Perciò: Impostate di default un sistema per
  aggregare i dati degli utenti come effetto dell'utilizzo della vostra applicazione.
Che cosa è il Web 2.0?

•   Some Rights Reserved.
    La protezione della proprietà intellettuale limita il riutilizzo e previene
    la sperimentazione.
    Perciò: Quando i benefici vengono dall’adozione collettiva e non dalla
    restrizione privata, assicuratevi che le barriere all'adozione siano
    basse. Seguite gli standard esistenti e utilizzate le licenze con il
    minimo di restrizioni possibili. Progettate per l’"hackability" e la
    "remixability."


•   The Perpetual BetaQuando i dispositivi e i programmi sono collegati
    a internet, le applicazioni non sono più manufatti software, bensì
    servizi in continuo sviluppo.
    Perciò: Non inserite più nuove funzioni in versioni monolitiche ma, al
    contrario, aggiungetele regolarmente come parte della normale
    esperienza dell’utente. Impegnate i vostri utenti come
    collaudatori in tempo reale e dotate il servizio di strumenti di
    controllo così saprete come la gente usa le nuove funzioni.
Che cosa è il Web 2.0?

1.   Cooperate, Don't ControlLe applicazioni Web 2.0
     consistono in una rete di data service che collaborano. Perciò:
     Offrite interfacce per i web service e syndication dei contenuti
     e riutilizzate i data service degli altri. Supportate modelli di
     programmazione leggeri che consentono sistemi di
     abbinamento non rigidi.


 Software Above the Level of a Single DeviceIl PC non è
  più l’unico dispositivo che consente l’accesso alle applicazioni
  internet e le applicazioni che sono limitate a un solo dispositivo
  hanno un valore inferiore rispetto a quelle che sono connesse.
  Perciò: Progettate dall’inizio la vostra applicazione perché sia
  in grado di integrare servizi su dispositivi portatili, PC e server
  internet.

      Sempre O’Reilly definisce Internet come nuovo
      “sistema operativo” o “piattaforma” che fornisce
      servizi da ogni device.
Servizi web 1.0 vs web 2.0
Web 2.0 e PA: cosa comporta?
Communication Trends

           PARTE I I
     (NON SOLO INTERNET…)
Quali strumenti utilizza la vostra Camera?



      Scrivete in 30 secondi tutti gli strumenti di
      comunicazione che vi vengono in mente….
Un tentativo di classificazione…

Pubblici esterni
                                                       CRM
                           Sito Internet e strumenti online di promozione
                                                       Eventi esterni
Comunicazione Integrata




                                          Prodotti editoriali e multimediali
                                                        Pubblicità, Affissioni, sponsorizzazioni
                                                       Pubbliche relazioni
                                                       Avvisi, moduli, cartellonistica….

                          Comunicazioni interne (mail, lettere, circolari)
                                                       Eventi interni e riunioni
                                                             Sito Intranet
                                                       Pubblicazioni ad uso interno (es. newsletter)

Pubblici interni
Quali strumenti utilizza la vostra Camera?



           … e ora proviamo a definirli…
Evoluzioni negli strumenti di comunicazione
Quanti tipi di eventi organizziamo?

                     Congresso/Convegno

                     Meeting/Riunioni

                     Fiera
Eventi interni
                     Conferenza stampa
Eventi per i media
                     Eventi di Formazione
Eventi esterni
                     Seminario/Workshop/Road Show

                     Press Tour

                     Convention dei dipendenti

                     Fam Trip

                     Eventi di mktg e promozione del territorio

                         Sponsorizzazione-Patrocinio di eventi
Ma cosa è un “evento”?
Prova a ricordare un evento personale privato che
              giudicheresti riuscito
    (es. matrimonio, compleanno, concerto)


   Quali fattori ne hanno fatto un successo..??


         Proviamo a stilare una lista…
Un tentativo di definizione

Un evento è qualcosa di rilevante
   e significativo che accade,
        in un dato luogo,
  in un determinato momento,
   investendo l’esperienza di
      determinate persone
Pro e contro della comunicazione ad eventi


             Svantaggi                      Vantaggi

   Budget più elevati         Permette di creare contatti e
    rispetto ad altri           relazioni “profonde”
    interventi di              Permette di far provare/vedere
    comunicazione               meglio prodotti/servizi
   Richiede organizzazione    E’ “memorabile”
   Rischio delle Attività
    puntuali
Un nuovo elemento
Gli elementi della customer experience


Ogni qualvolta un cliente interagisce
con l’azienda, si forma una percezione
dei suoi prodotti/servizi, dei brand e
dell’azienda stessa ovvero fa customer
experience.                                La mente   THINK
     L’experiential marketing è
     portare i propri clienti a
     relazionarsi con l’azienda ed i
     suoi brands, stimolando la
                                          I sensi SENSE
                                         Le emozioni FEEL
     mente, i sensi, le emozioni, il
     comportamento e/o il modo di
     relazionarsi con gli altri.


                          Il comportamento          ACT
              Le relazioni                     RELATE
              interpersonali
Experiential marketing
Il cliente di un negozio così come l’utente di un servizio pubblico non
    acquistano prodotti/servizi. Essi piuttosto fanno un’esperienza.
              L’esperienza può essere positiva o negativa…




                       enza of frite?
                 esperi
       E voi che
Gli experience providers

     L’evento di consumo e l’esperienza ad esso collegata non si esaurisce con l’acquisto del
     prodotto o con il suo consumo effettivo. Esistono tanti momenti di contatto tra
     consumatore e azienda, di cui il “punto vendita” è solo una parte.. I punti di contatto
     con l’azienda e i suoi servizi/prodotti sono tanti e si possono utilizzare diverse leve
     (experience providers).


                    La comunicazione                                   Identità visiva/verbale
pubblicità, pubbliche relazioni, annual reports,                                     nomi, loghi, simboli, claim….
brochure, newsletter, cataloghi….

                                                                       La presenza del prodotto
             Le persone
                                                                      design, packaging, display nei punti vendita….
     forza vendita, addetti al servizio clienti, supporto
     tecnico, dipendenti, top management….

                                                                                            Co-branding
     Web e Media elettronici                                 eventi di marketing, sponsorships, alleanze e partnership,
                                                             licensing, presenza dei prodotti in film o in televisione….
 sito internet, intranet, CD-ROM, sistemi di
 risposta automatici, pubblicità on-line….                                    negozi, spazi pubblici, uffici, fabbriche, sedi….
                                                     Spazi espositivi
Cosa è esperienza..


Intrattenere,                    Coinvolgere
divertire                        , Far fare




Far
     +                                +
                                 Permettere
apprendere,                      di
far conoscere                    partecipare,
                                 di esserci


                Valore per l’azienda
Evoluzioni negli strumenti di comunicazione
Evoluzioni e Tendenze
La pubblicità sembra
perdere il suo potere
oppure trovarne uno
nuovo..

Adesso che i clienti
possono controllare le
informazioni, la
reputazione è tutto.

Una relazione sincera
con gli utenti premia.

Un cliente insoddisfatto
non gestito è una
campagna pubblicitaria
fallita.

                           “la nostra migliore pubblicità
                                sono i nostri clienti”
Cosa genera la fiducia dei consumatori?
       Oltre 40 milioni di Europei           1 Europeo su 5 ha
    non hanno effettuato un acquisto   cambiato la propria opinione
      dopo aver letto dei commenti      su un prodotto o un servizio
          pubblicati su un blog        dopo averne letto su un blog




Si fida degli strumenti
di comunicazione
sotto riportati?

• Blog
• Siti Internet indipendenti
• Televisione
• Carta Stampata
• Radio




                                                              Fonte: Ipsos, Gennaio 2007
Avreste il coraggio di
dire lo stesso per un
servizio che non
funziona o per un
modulo sbagliato?



Una comunicazione
“sincera” rafforza la
credibilità del mittente.



Anche gli errori si
possono, anzi si devono
comunicare.

                            Seggioloni pericolosi
La pubblicità “contestuale”
La pubblicità contestuale in negozio:
    il mobile in-store marketing
Evoluzioni negli strumenti di comunicazione
L’invasione delle mucche




              Sponsor: Latte Sano
L’invasione delle mucche




Sponsor: Provincia di Brindisi



                                    Sponsor: Caffè Trombetta
Tutti pazzi… per amore!
Pubblicità “esperienziale” che diventa servizio


Servizio Wi-Fi gratuito
sponsorizzato dalla Toyota
per sottolineare il proprio
impegno per l’ambiente e, al
contempo, l’evoluzione
tecnologica dei propri
prodotti.
Coerente con il
posizionamento della nuova
auto ibrida PRIUS.
La tendenza della ricerca di
spazi sempre nuovi di
comunicazione collegati ad un
esperienza piacevole.
La coerenza con la campagna istituzionale




 L’elemento della
 margherita crea
 continuità fra allestimenti
 in esterna e
 comunicazione
 pubblicitaria sulla stampa.
Il ritorno dell’affissione… ma digitale

Sull’autobus o sopra il
bancone del McDonald le
affissioni vengono sempre
più sostituite da schermi
(digital signage).
Secondo le previsioni
della più famosa
agenzia di pubblicità al
mondo – la leo burnett
- saremo un popolo di
schermi al plasma.


Quali usi ne potrebbe
fare la vostra Camera?

Comunicazione pubblica in italia a 10 anni dalla legge 15/2000

  • 1.
    2000-2010: 10 anni dicomunicazione pubblica COSA E’ CAMBIATO E PERCHÈ?
  • 2.
    …ricapitolando… •Relazionali •Di comunicazione •Elementare-orizzontale •Motivazionali •Funzionale •Tecnico informatiche •Divisionale •Matrice •A progetto
  • 3.
  • 4.
    …dalla direttiva 7febbraio 2002 • Con l'entrata in vigore della legge del 7 giugno 2000, n. 150 (…) la comunicazione pubblica cessa di essere un segmento aggiuntivo e residuale dell'azione delle pubbliche amministrazioni, e ne diviene parte integrante, così come accade da decenni alle imprese che agiscono nel mercato dei prodotti e dei servizi. • Per consentire il pieno raggiungimento di questi obiettivi, le pubbliche amministrazioni devono: 1) dare avvio e sviluppo alle strutture deputate alla realizzazione delle attività di informazione, portavoce e ufficio stampa, e di comunicazione, ufficio per le relazioni con il pubblico; 2) promuoverne il pieno raccordo operativo sotto forma di coordinamento e attraverso una adeguata struttura organizzativa.
  • 5.
    Presenza di unastruttura di coordinamento Indagine Urp degli Urp – Poligoni irregolari 2004
  • 6.
    Dove si collocala comunicazione nella PA Indagine Urp degli Urp – Poligoni irregolari 2004
  • 7.
    Il passaggio “chiave”:dall’URP all’Ufficio Comunicazione 2. Le competenze del comunicatore pubblico vanno al di là di quanto identificato con le figure professionali delineate dalla legge 150/2000. 4. E’ importante identificare i processi di comunicazione dell’ente sviluppando sempre più competenze diffuse di comunicazione. 6. E’ necessario garantire una perfetta collaborazione fra URP, Portavoce e Ufficio stampa e comunque coordinare tutte le iniziative di comunicazione degli uffici convogliandole in un unico ufficio. Osservatorio
  • 8.
    Un modello possibile Un unico centro di competenza come ufficio di staff alle dipendenze dell’organo direttivo della Camera (Segretario generale). portavoce Front office: reception, Call center.. URP UfficioStampa Servizi /progetti esterni di comunicazione Uffici tecnici Enti locali, aziende speciali partner, società di consulenza esterne
  • 9.
    Chi parla conchi oggi nella vostra Camera? Pubblici esterni Studi professionali/Società di consulenza Istituzioni locali e nazionali Artigiani, Imprese e associazioni di categoria Comunicazione Integrata Giornalisti Studenti e cittadini di ogni età Pubblici interni
  • 10.
    Il secondo passaggio“chiave”: la pianificazione Più lo scenario si complica, più è indispensabile pianificare.
  • 11.
    … di cosaparleremo oggi e domani..
  • 12.
    Communication Trends PARTE I (MODELLI E INTERNET)
  • 13.
    Il valore dello“strumento” Un gioco per capire….
  • 14.
    Modello lineare dicomunicazione
  • 15.
    Il processo dicodifica/decodifica La comunicazione non è un modello lineare. La comunicazione non è “spedire” un messaggio attraverso un canale ma appunto “mettere in comune” qualcosa.
  • 16.
    Le componenti dellacomunicazione La comunicazione è un processo circolare. I processi di codifica e decodifica dei messaggi rendono incerto il destino della comunicazione. Il feedback aiuta a comprendere i meccanismi di de-codifica del destinatario.
  • 17.
    Non due matre linguaggi a confronto L’esito finale del processo di comunicazione (ciò che viene effettivamente comunicato) è un compromesso, un punto di incontro fra linguaggi diversi: dell’emittente, del destinatario, ma anche del mezzo prescelto che ha un proprio codice espressivo, una sorta di rigidità di comunicazione. Il comunicatore è colui che conosce e sa interpretare al meglio questi tre linguaggi e la loro evoluzione nella cultura del tempo.
  • 18.
    Il difficile delcomunicare Ciò che cogliamo del mondo esterno viene filtrato dai nostri modi di essere individuali, dalla nostra cultura personale, dalle esperienze FILTRI PERSONALI “Noi traduciamo sempre il linguaggio dell’altro nel nostro”
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    Modello percettivo dellacomunicazione • La comunicazione è piena di malintesi => i destinatari percepiscono e interpretano i messaggi (passaggio soggettivo – soggettività) creando nella loro mente un significato. Ciò che viene percepito è la realtà
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    Le linee orizzontalisono parallele?
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    Qual è ilcentro più grande nei 2 disegni?
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    Uomo o Donna? “Noi prendiamo una manciata di sabbia dal panorama infinito delle percezioni e la chiamiamo mondo” Robert Pirsing
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    Internet e PubblicaAmministrazione oggi • Tutta la PA centrale, gli enti regionali e provinciali hanno un sito Internet compreso il 92,2% dei comuni con più di 10mila abitanti. • 83 siti web su 100 offrono servizi non-informativi • Il 21% dei siti ha una newsletter • 24 su 100 sono “siti interattivi” (es. pagamenti online, cambi di residenza, …) • Oltre il 67% delle amministrazioni italiane pensa di realizzare “un nuovo sito” nel prossimo biennio • Oltre il 23% della spesa complessiva per la comunicazione istituzionale ha riguardato Internet, Intranet o Extranet
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    Internet: evoluzione inItalia e nel mondo
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    Che cosa èil Web 2.0?  La definizione fu data da Tim O’Reilly, vice- presidente della omonima casa editrice di libri, nel 2004 durante una conferenza in cui fece notare che Internet dopo la crisi del 2001 si stava trasformando. Era ormai una tecnologia matura come appunto la crisi indicava.  Con il termine Web 2.0 si indica tutta la nuova generazione di siti e servizi online con una forte interazione e collaborazione da parte dell’utente.
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    I principi delWeb 2.0 secondo O’Reilly • T The Long TailI piccoli siti rappresentano il grosso del contenuto internet; nicchie ristrette rappresentano il grosso delle applicazioni internet possibili. Perciò: fate leva sul customer-self service e sulla gestione dei dati algoritmici per raggiungere l’intero web, le periferie e non solo il centro, la lunga coda e non solo la testa. l • Data is the Next Intel InsideLe applicazioni sono sempre più guidate dai dati. Perciò: Per un vantaggio competitivo, cercate di possedere una fonte di dati unica e difficile da ricreare.
  • 31.
    Che cosa èil Web 2.0?  Users Add ValueLa chiave per un vantaggio competitivo nelle applicazioni internet è il grado in cui gli utenti sono in grado di aggiungere i propri dati a quelli che voi fornite. Perciò: Non limitate la vostra “architettura partecipativa” allo sviluppo del software. Coinvolgete i vostri utenti sia implicitamente, sia esplicitamente nell’aggiungere valore alla vostra applicazione.  Network Effects by DefaultSolo una piccola percentuale di utenti si prenderà la briga di aggiungere valore alla vostra applicazione. Perciò: Impostate di default un sistema per aggregare i dati degli utenti come effetto dell'utilizzo della vostra applicazione.
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    Che cosa èil Web 2.0? • Some Rights Reserved. La protezione della proprietà intellettuale limita il riutilizzo e previene la sperimentazione. Perciò: Quando i benefici vengono dall’adozione collettiva e non dalla restrizione privata, assicuratevi che le barriere all'adozione siano basse. Seguite gli standard esistenti e utilizzate le licenze con il minimo di restrizioni possibili. Progettate per l’"hackability" e la "remixability." • The Perpetual BetaQuando i dispositivi e i programmi sono collegati a internet, le applicazioni non sono più manufatti software, bensì servizi in continuo sviluppo. Perciò: Non inserite più nuove funzioni in versioni monolitiche ma, al contrario, aggiungetele regolarmente come parte della normale esperienza dell’utente. Impegnate i vostri utenti come collaudatori in tempo reale e dotate il servizio di strumenti di controllo così saprete come la gente usa le nuove funzioni.
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    Che cosa èil Web 2.0? 1. Cooperate, Don't ControlLe applicazioni Web 2.0 consistono in una rete di data service che collaborano. Perciò: Offrite interfacce per i web service e syndication dei contenuti e riutilizzate i data service degli altri. Supportate modelli di programmazione leggeri che consentono sistemi di abbinamento non rigidi.  Software Above the Level of a Single DeviceIl PC non è più l’unico dispositivo che consente l’accesso alle applicazioni internet e le applicazioni che sono limitate a un solo dispositivo hanno un valore inferiore rispetto a quelle che sono connesse. Perciò: Progettate dall’inizio la vostra applicazione perché sia in grado di integrare servizi su dispositivi portatili, PC e server internet. Sempre O’Reilly definisce Internet come nuovo “sistema operativo” o “piattaforma” che fornisce servizi da ogni device.
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    Servizi web 1.0vs web 2.0
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    Web 2.0 ePA: cosa comporta?
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    Communication Trends PARTE I I (NON SOLO INTERNET…)
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    Quali strumenti utilizzala vostra Camera? Scrivete in 30 secondi tutti gli strumenti di comunicazione che vi vengono in mente….
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    Un tentativo diclassificazione… Pubblici esterni CRM Sito Internet e strumenti online di promozione Eventi esterni Comunicazione Integrata Prodotti editoriali e multimediali Pubblicità, Affissioni, sponsorizzazioni Pubbliche relazioni Avvisi, moduli, cartellonistica…. Comunicazioni interne (mail, lettere, circolari) Eventi interni e riunioni Sito Intranet Pubblicazioni ad uso interno (es. newsletter) Pubblici interni
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    Quali strumenti utilizzala vostra Camera? … e ora proviamo a definirli…
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    Quanti tipi dieventi organizziamo? Congresso/Convegno Meeting/Riunioni Fiera Eventi interni Conferenza stampa Eventi per i media Eventi di Formazione Eventi esterni Seminario/Workshop/Road Show Press Tour Convention dei dipendenti Fam Trip Eventi di mktg e promozione del territorio Sponsorizzazione-Patrocinio di eventi
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    Ma cosa èun “evento”?
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    Prova a ricordareun evento personale privato che giudicheresti riuscito (es. matrimonio, compleanno, concerto) Quali fattori ne hanno fatto un successo..?? Proviamo a stilare una lista…
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    Un tentativo didefinizione Un evento è qualcosa di rilevante e significativo che accade, in un dato luogo, in un determinato momento, investendo l’esperienza di determinate persone
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    Pro e controdella comunicazione ad eventi Svantaggi Vantaggi  Budget più elevati  Permette di creare contatti e rispetto ad altri relazioni “profonde” interventi di  Permette di far provare/vedere comunicazione meglio prodotti/servizi  Richiede organizzazione  E’ “memorabile”  Rischio delle Attività puntuali
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    Gli elementi dellacustomer experience Ogni qualvolta un cliente interagisce con l’azienda, si forma una percezione dei suoi prodotti/servizi, dei brand e dell’azienda stessa ovvero fa customer experience. La mente THINK L’experiential marketing è portare i propri clienti a relazionarsi con l’azienda ed i suoi brands, stimolando la I sensi SENSE Le emozioni FEEL mente, i sensi, le emozioni, il comportamento e/o il modo di relazionarsi con gli altri. Il comportamento ACT Le relazioni RELATE interpersonali
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    Experiential marketing Il clientedi un negozio così come l’utente di un servizio pubblico non acquistano prodotti/servizi. Essi piuttosto fanno un’esperienza. L’esperienza può essere positiva o negativa… enza of frite? esperi E voi che
  • 49.
    Gli experience providers L’evento di consumo e l’esperienza ad esso collegata non si esaurisce con l’acquisto del prodotto o con il suo consumo effettivo. Esistono tanti momenti di contatto tra consumatore e azienda, di cui il “punto vendita” è solo una parte.. I punti di contatto con l’azienda e i suoi servizi/prodotti sono tanti e si possono utilizzare diverse leve (experience providers). La comunicazione Identità visiva/verbale pubblicità, pubbliche relazioni, annual reports, nomi, loghi, simboli, claim…. brochure, newsletter, cataloghi…. La presenza del prodotto Le persone design, packaging, display nei punti vendita…. forza vendita, addetti al servizio clienti, supporto tecnico, dipendenti, top management…. Co-branding Web e Media elettronici eventi di marketing, sponsorships, alleanze e partnership, licensing, presenza dei prodotti in film o in televisione…. sito internet, intranet, CD-ROM, sistemi di risposta automatici, pubblicità on-line…. negozi, spazi pubblici, uffici, fabbriche, sedi…. Spazi espositivi
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    Cosa è esperienza.. Intrattenere, Coinvolgere divertire , Far fare Far + + Permettere apprendere, di far conoscere partecipare, di esserci Valore per l’azienda
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    La pubblicità sembra perdereil suo potere oppure trovarne uno nuovo.. Adesso che i clienti possono controllare le informazioni, la reputazione è tutto. Una relazione sincera con gli utenti premia. Un cliente insoddisfatto non gestito è una campagna pubblicitaria fallita. “la nostra migliore pubblicità sono i nostri clienti”
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    Cosa genera lafiducia dei consumatori? Oltre 40 milioni di Europei 1 Europeo su 5 ha non hanno effettuato un acquisto cambiato la propria opinione dopo aver letto dei commenti su un prodotto o un servizio pubblicati su un blog dopo averne letto su un blog Si fida degli strumenti di comunicazione sotto riportati? • Blog • Siti Internet indipendenti • Televisione • Carta Stampata • Radio Fonte: Ipsos, Gennaio 2007
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    Avreste il coraggiodi dire lo stesso per un servizio che non funziona o per un modulo sbagliato? Una comunicazione “sincera” rafforza la credibilità del mittente. Anche gli errori si possono, anzi si devono comunicare. Seggioloni pericolosi
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    La pubblicità contestualein negozio: il mobile in-store marketing
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    L’invasione delle mucche Sponsor: Latte Sano
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    L’invasione delle mucche Sponsor:Provincia di Brindisi Sponsor: Caffè Trombetta
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    Pubblicità “esperienziale” chediventa servizio Servizio Wi-Fi gratuito sponsorizzato dalla Toyota per sottolineare il proprio impegno per l’ambiente e, al contempo, l’evoluzione tecnologica dei propri prodotti. Coerente con il posizionamento della nuova auto ibrida PRIUS. La tendenza della ricerca di spazi sempre nuovi di comunicazione collegati ad un esperienza piacevole.
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    La coerenza conla campagna istituzionale L’elemento della margherita crea continuità fra allestimenti in esterna e comunicazione pubblicitaria sulla stampa.
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    Il ritorno dell’affissione…ma digitale Sull’autobus o sopra il bancone del McDonald le affissioni vengono sempre più sostituite da schermi (digital signage). Secondo le previsioni della più famosa agenzia di pubblicità al mondo – la leo burnett - saremo un popolo di schermi al plasma. Quali usi ne potrebbe fare la vostra Camera?