*abitdifferent
Creazione e monitoraggio delle
strategie aziendali
Relatore: Francesco Messina
CentoCinquanta guida il management nella
riorganizzazione aziendale e ne assicura il suo
controllo. Crea valore per le imprese,
condividendo le sfide d'imprenditori e manager
e costruendo rapporti di partnership di lunga
durata.
La nostra vision
Le nostre mission
Gestire l’ordinaria amministrazione Gestire il cambiamento
?
Nessun vento è favorevole per il
marinaio che non sa a quale
porto vuol approdare.
Seneca
I cinque passi della creazione
della mappa strategica
• I step: assessment
• II step: Balanced Scorecard Team
• III step: strategie aziendali
• IV step: obiettivi
• V: mettere tutto insieme
I step: assessment
1. stabilire la mission
2. la vision
3. gli obiettivi strategici
4. le prospettive e i fattori critici per il
successo delle iniziative.
Creare il Balanced Scorecard Team:
stabilire un forte legame tra ciascun membro del
team e l’obiettivo complessivo che vogliamo
costruire, sviluppare una comunicazione
adeguata (calendario condiviso, cartella online
dove reperire i file, chi sostituisce i membri
assenti, etc).
Il piano di comunicazione deve includere i temi e
la periodicità con la quale saranno condivise le
informazioni all’interno del team e che verranno
divulgate all’esterno del team tra gli impiegati.
II step: Balanced Scorecard Team
In questa fase il focus è la
comprensione della strategia, della
cultura e delle capacità
dell’organizzazione al fine di specificare
gli obiettivi strategici, le prospettive e i
fattori critici per il successo (ciò che
l’organizzazione deve fare bene per
raggiungere gli obiettivi strategici).
III step: strategie aziendali
IV step: obiettivi
Durante questa fase la strategia di
business è scomposta in parti più piccole,
dette obiettivi. Gli obiettivi sono i mattoni
di base della strategia, i componenti o le
attività che permettono alla strategia
d’essere completata.
V step: mettere tutto insieme
Questa permette di identificare i legami (le connessioni Se
– Allora). Gli obiettivi, i componenti primi della strategia,
sono connessi e collocati nelle prospettive. La relazione tra
le componenti della strategia è utilizzata per identificare i
“Key Performance” di ciascuna strategia che, presi
insieme, creano il percorso di successo. Possiamo a
questo punto inserire una matrice che contenga nelle
prime due colonne le prospettive e le iniziative e nella
colonna successiva i fattori critici per il successo delle
iniziative e gli obiettivi per ogni fattore critico del successo.
Dimensione Iniziativa Fattori critici
del successo
Obiettivi Responsabile
Si sviluppano adesso i sistemi di misurazione delle performance.
Questo sistema giova a tracciare i progressi strategici ed
operativi. Al fine di sviluppare un sistema di performance utile
bisogna catturare i risultati desiderati dal management e i processi
utilizzati per produrre questi risultati. I risultati desiderati sono
misurati dalla prospettiva interna ed esterna al cliente e i processi
sono misurati dalla prospettiva dei processi interni e delle attività
necessarie per raggiungere le esigenze del cliente.
Sistemi di misurazione delle
performance
La mappa strategica vista al punto precedente può aiutare a
costruire un sistema di misurazioni di performance per ciascun
obiettivo. A quel punto guardiamo alle misure che riteniamo
critiche per assicurare il successo generale (Key Performance
Drivers).
Le relazioni tra i risultati che vogliamo ottenere e
i processi necessari a ottenerli devono essere
ben compresi prima di assegnare le misurazioni
di performance.
Errori tipici: 1
1. tendenza a identificare troppe misure,
sperando che alcune siano buone per
rappresentare la misura della
performance. Una volta identificate molti
indicatori bisognerà lanciarsi alla ricerca dei
dati (spesso non facilmente rintracciabili) e il
lavoro può diventare presto ingestibile.
Errori tipici: 2
2. giungere subito a conclusioni affrettate
circa gli indicatori giusti, senza porre
l’attento giudizio che questa fase delicata
merita. Ciò che può accadere, quindi, è
l’ottenimento di numerosi indicatori, privi di
significato o con scarso significato, che poco
si adattano a rappresentare la vision, la
mission e la strategia dell’azienda.
Gli indicatori sono un mezzo, non un fine.
Devono essere un mezzo per migliorare il processo decisionale. Il
criterio per togliere gli indicatori superflui deve quindi essere in
risposta alla domanda: è importante per eseguire bene la
strategia ed ottenere un processo che opera in modo
efficace? Se la risposta è positiva, è un indicatore da tenere in
considerazione, altrimenti non lo inseriremo nella Balanced
Scorecard.
Presentiamo adesso una modalità per estrapolare Key
Performance Indicators e le iniziative di performance durante i
workshop con il team che dovrà elaborare la Balanced Scorecard,
il c.d. modello logico.
Errori tipici: Come evitarli?
Questo modello ci permette di esplorare la relazione tra quattro
tipologie di misurazione delle performance: Input (ciò che usiamo
per produrre valore), Processi (come trasformiamo gli input in
prodotti e servizi), Output (cosa produciamo) e Outcome (cosa
otteniamo).
Questo modello rafforza la logica della mappa strategica mostrando la
relazione tra le attività che producono buoni risultati. Per le organizzazioni
pubbliche, valido alcune volte per il settore privato, è il caso di aggiungere
un’altra categoria: intermediate outcomes, per catturare le trasformazioni
intermedie che sussistono tra ciò che produciamo e ciò che vogliamo ottenere.
Modello logico
Ecco quindi come funziona la logica dei
perché reiterati:
Se il problema è complesso
Esempio:
1)Non riusciamo ad avere elevati standard nel servizio alla clientela
2)Il cliente non compra più come prima
3)I marmi del Lincoln Memorial si stanno rovinando…
Quando un problema è complesso?
Creazione e monitoraggio delle strategie aziendali

Creazione e monitoraggio delle strategie aziendali

  • 1.
  • 2.
    Creazione e monitoraggiodelle strategie aziendali Relatore: Francesco Messina
  • 3.
    CentoCinquanta guida ilmanagement nella riorganizzazione aziendale e ne assicura il suo controllo. Crea valore per le imprese, condividendo le sfide d'imprenditori e manager e costruendo rapporti di partnership di lunga durata. La nostra vision
  • 4.
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    Gestire l’ordinaria amministrazioneGestire il cambiamento ?
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    Nessun vento èfavorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare. Seneca
  • 7.
    I cinque passidella creazione della mappa strategica • I step: assessment • II step: Balanced Scorecard Team • III step: strategie aziendali • IV step: obiettivi • V: mettere tutto insieme
  • 8.
    I step: assessment 1.stabilire la mission 2. la vision 3. gli obiettivi strategici 4. le prospettive e i fattori critici per il successo delle iniziative.
  • 9.
    Creare il BalancedScorecard Team: stabilire un forte legame tra ciascun membro del team e l’obiettivo complessivo che vogliamo costruire, sviluppare una comunicazione adeguata (calendario condiviso, cartella online dove reperire i file, chi sostituisce i membri assenti, etc). Il piano di comunicazione deve includere i temi e la periodicità con la quale saranno condivise le informazioni all’interno del team e che verranno divulgate all’esterno del team tra gli impiegati. II step: Balanced Scorecard Team
  • 10.
    In questa faseil focus è la comprensione della strategia, della cultura e delle capacità dell’organizzazione al fine di specificare gli obiettivi strategici, le prospettive e i fattori critici per il successo (ciò che l’organizzazione deve fare bene per raggiungere gli obiettivi strategici). III step: strategie aziendali
  • 12.
    IV step: obiettivi Durantequesta fase la strategia di business è scomposta in parti più piccole, dette obiettivi. Gli obiettivi sono i mattoni di base della strategia, i componenti o le attività che permettono alla strategia d’essere completata.
  • 13.
    V step: metteretutto insieme Questa permette di identificare i legami (le connessioni Se – Allora). Gli obiettivi, i componenti primi della strategia, sono connessi e collocati nelle prospettive. La relazione tra le componenti della strategia è utilizzata per identificare i “Key Performance” di ciascuna strategia che, presi insieme, creano il percorso di successo. Possiamo a questo punto inserire una matrice che contenga nelle prime due colonne le prospettive e le iniziative e nella colonna successiva i fattori critici per il successo delle iniziative e gli obiettivi per ogni fattore critico del successo.
  • 15.
    Dimensione Iniziativa Fattoricritici del successo Obiettivi Responsabile
  • 16.
    Si sviluppano adessoi sistemi di misurazione delle performance. Questo sistema giova a tracciare i progressi strategici ed operativi. Al fine di sviluppare un sistema di performance utile bisogna catturare i risultati desiderati dal management e i processi utilizzati per produrre questi risultati. I risultati desiderati sono misurati dalla prospettiva interna ed esterna al cliente e i processi sono misurati dalla prospettiva dei processi interni e delle attività necessarie per raggiungere le esigenze del cliente. Sistemi di misurazione delle performance
  • 17.
    La mappa strategicavista al punto precedente può aiutare a costruire un sistema di misurazioni di performance per ciascun obiettivo. A quel punto guardiamo alle misure che riteniamo critiche per assicurare il successo generale (Key Performance Drivers). Le relazioni tra i risultati che vogliamo ottenere e i processi necessari a ottenerli devono essere ben compresi prima di assegnare le misurazioni di performance.
  • 18.
    Errori tipici: 1 1.tendenza a identificare troppe misure, sperando che alcune siano buone per rappresentare la misura della performance. Una volta identificate molti indicatori bisognerà lanciarsi alla ricerca dei dati (spesso non facilmente rintracciabili) e il lavoro può diventare presto ingestibile.
  • 19.
    Errori tipici: 2 2.giungere subito a conclusioni affrettate circa gli indicatori giusti, senza porre l’attento giudizio che questa fase delicata merita. Ciò che può accadere, quindi, è l’ottenimento di numerosi indicatori, privi di significato o con scarso significato, che poco si adattano a rappresentare la vision, la mission e la strategia dell’azienda.
  • 20.
    Gli indicatori sonoun mezzo, non un fine. Devono essere un mezzo per migliorare il processo decisionale. Il criterio per togliere gli indicatori superflui deve quindi essere in risposta alla domanda: è importante per eseguire bene la strategia ed ottenere un processo che opera in modo efficace? Se la risposta è positiva, è un indicatore da tenere in considerazione, altrimenti non lo inseriremo nella Balanced Scorecard. Presentiamo adesso una modalità per estrapolare Key Performance Indicators e le iniziative di performance durante i workshop con il team che dovrà elaborare la Balanced Scorecard, il c.d. modello logico. Errori tipici: Come evitarli?
  • 21.
    Questo modello cipermette di esplorare la relazione tra quattro tipologie di misurazione delle performance: Input (ciò che usiamo per produrre valore), Processi (come trasformiamo gli input in prodotti e servizi), Output (cosa produciamo) e Outcome (cosa otteniamo). Questo modello rafforza la logica della mappa strategica mostrando la relazione tra le attività che producono buoni risultati. Per le organizzazioni pubbliche, valido alcune volte per il settore privato, è il caso di aggiungere un’altra categoria: intermediate outcomes, per catturare le trasformazioni intermedie che sussistono tra ciò che produciamo e ciò che vogliamo ottenere. Modello logico
  • 22.
    Ecco quindi comefunziona la logica dei perché reiterati:
  • 23.
    Se il problemaè complesso Esempio: 1)Non riusciamo ad avere elevati standard nel servizio alla clientela 2)Il cliente non compra più come prima 3)I marmi del Lincoln Memorial si stanno rovinando… Quando un problema è complesso?