Napoli, 18 marzo 2009 CORSO di FORMAZIONE  RSPP-ASPP I  Dispositivi  di  Protezione  Individuale   dott. Aniello Galdi Università degli Studi di Napoli “FedericoII” Dip. di Scienze Mediche Preventive
D.Lgs. 81/2008 : Datore di lavoro; Dirigente; Preposto; RSPP; Medico Competente; RLS; Lavoratore. Soggetti coinvolti D.Lgs. 475/92: Fabbricante; Mandatario; Commerciante.
DPI chi ??? ... cosa ??!!
 
 
 
 
 
CERTIFICAZIONE  dei  D.P.I.
Categorie dei rischi e dei DPI
Categorie dei rischi e dei DPI
GRAVITA’  DEI  RISCHI  DA  PREVENIRE Tutti gli altri tipi di danni non ricompresi nelle cat. 1 e 3  D P I PROGETTO 1ª  Categoria Semplice rischi di danni fisici di lieve entità 2ª  Categoria Intermedio 3ª  Categoria Complesso rischi di morte o lesioni gravi  ed a carattere permanente
 
Marchio della  Comunità Europea
Organismi di normazione
 
OCCHIO  AL  MARCHIO   Clonato il simbolo europeo Il primo marchio (con la C e la E staccate)  è quello originale della  Unione  Europea   ed  è  posto a garanzia dei prodotti fabbricati nel rispetto delle leggi comunitarie. Quello a fianco è invece il marchio usato dai cinesi sui  loro prodotti e che indica  invece  CHINA EXPORT
Sui DPI oltre al marchio CE sono riportati i seguenti pittogrammi (con le relative norme di riferimento per le  prove di resistenza a:) Rischi meccanici Taglio Rischio Biologico Raggi  ionizzanti Basse temperature Elettricità statica Fuoco e/o Calore Sostanze chimiche
 
 
 
Definizioni PERICOLO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (per esempio materiali o attrezzature di lavoro, metodi, pratiche di lavoro, ecc.) avente il potenziale di causare danni.
Definizioni RISCHIO Probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore.
Uso dei DPI Uso dei DPI I DPI devono essere impiegati quando I RISCHI NON POSSONO ESSERE EVITATI O SUFFICIENTEMENTE RIDOTTI da misure tecniche di prevenzione, da mezzi o sistemi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
Uso dei DPI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE  NON DEVONO ESSERE SOSTITUTIVI DI PROTEZIONI COLLETTIVE QUANDO QUESTE ULTIME SONO TECNICAMENTE REALIZZABILI.
Il DPI è l’ultima barriera a protezione dei rischi di eventuali lesioni La protezione individuale è la logica conseguenza in tutti quei casi in cui la riduzione del rumore alla fonte è insufficiente
Principi fondamentali per l’eliminazione o la riduzione dei rischi professionali
  POLVERI AEROSOL RUMORE RISCHI MECCANICI C ALORE CHIMICI ELETTRICITA’ RISCHIO BIOLOGICO   URTI  SCHIACCIAMENTO ELETTRICITA’ TIPOLOGIA  DEI  D.P.I.
Rumore MECCANICI:           cadute        urti        colpi,impatti        compressioni        tagli        abrasioni        vibrazioni        scivolamenti TERMICI           calore,  fiamme     freddo Elettrici RADIAZIONI          Ionizzanti         NON Ionizzanti Aerosol          Polveri          Fumi            nebbia Gas, Vapori Liquidi            Immersioni            Schizzi   RISCHI BIOLOGICI          Batteri Patogeni          Virus Patogeni          Funghi resp. di micosi             Antig.biol. non microbici RISCHI FISICI   RISCHI CHIMICI  
 
 
Criteri di scelta dei DPI
Obblighi dei lavoratori (D. Lgs. 81/08, art.78) I lavoratori si sottopongono al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti necessari ai sensi dell’art. 43, commi 4 lettera g) e 5. I lavoratori utilizzano i DPI messi loro a disposizione conformemente all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento eventualmente organizzato. I lavoratori: ) hanno cura dei DPI messi a loro disposizione; ) non vi apportano modifiche di propria iniziativa. Al termine dell’utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a loro disposizione.
Panoramica dei DPI
Panoramica dei DPI - Protezione degli arti superiori
Panoramica dei DPI - Protezione del corpo
Panoramica dei DPI - Protezione degli arti inferiori
Panoramica dei DPI Protezione degli arti inferiori
UDITO
Il datore di lavoro deve fornire  i DPI per l’udito a tutti i lavoratori  la cui esposizione quotidiana personale  al rumore (Lep d) supera gli 85 dBa
I DPI devono essere usati solo nel momento in cui è presente il rischio e per quello specifico rischio I DPI devono essere indossati solo se necessari, poiché hanno delle controindicazioni. I DPI non sono strumenti di lavoro, ma strumenti per proteggere il lavoratore da uno specifico rischio. I lavoratori devono esserne informati durante le visite mediche e nel corso dei sopralluoghi. Informativa a RRLLSS nelle RIUNIONI PERIODICHE DI SICUREZZA.
 
PROTETTORI AURICOLARI Interrompono la trasmissione aerea a livello dell’orecchio esterno apportando una notevole riduzione dell’intensità rumorosa.  L’attenuazione non è mai superiore ai 30-40 db,  poiché la restante energia viene trasmessa per via ossea; soltanto con i caschi che isolano tutta la scatola cranica si può avere  un’ulteriore riduzione di 10 db. Non devono essere un fastidio per i lavoratori e devono avere una selettività elevata in modo da non ridurre la possibilità di comunicazione verbale. I dispositivi migliori sono quelli che proteggono l’orecchio dalle alte frequenze lasciando inalterate le frequenze tra i  250-500 Hz  ( voce parlata ).
Esistono tre gruppi di protettori auricolari: Inserti: possono essere presagomati o deformabili, monouso o recuperabili Cuffie: sono formate generalmente da due coppe di materiale plastico rigido rivestite internamente da sostanze isolanti (acqua, aria o schiuma espansa), sono fornite ai bordi da materiale deformabile che ne permette aderenza alle superfici del capo. Caschi: sono costituiti da materiale fonoassorbente come cuoio, sughero, materiale plastico Sono caratterizzati da alti livelli di attenuazione grazie alla loro capacità di ridurre la quantità di energia trasmessa attraverso le ossa craniche
INSERTI AURICOLARI SONO OTOPROTETTORI CHE DEVONO ENTRARE ALL’INTERNO DEL CONDOTTO UDITIVO E SIGILLARLO CONTRO IL RUMORE
Preformato monouso:   pronto per l’uso, adattabile e flessibile, facile da utilizzare, da buttare dopo ogni utilizzo. Occorre attenersi al metodo di introduzione raccomandato dal fabbricante Modellabile riutilizzabile:   richiede maggior impegno nell’educare all’uso, accurata pulizia delle mani prima di iniziare la manipolazione dell’inserto onde evitare di trasferire sporco nell’orecchio l’inserto deve essere poi assottigliato il più possibile tra le dita e poi introdotto nel meato a fondo dove poi si espanderà gradualmente sigillandolo. Se è previsto il riutilizzo esso va lavato leggendo le istruzioni. NB: in questo caso il Responsabile della sicurezza dovrà  esercitare un duplice controllo:  1. Il corretto posizionamento 2. Prescrizioni igieniche
Preformato riutilizzabile:   in gomma siliconica o materiale similare, la coppia è generalmente collegata da un cordoncino, ed è corredata da un astuccio tascabile. Questi inserti sono conformati anatomicamente, molto morbidi dotati di uno stelo che facilita l’introduzione, va individuata la misura per ogni soggetto (esistono varie taglie secondo il modello).  Anche in questo caso valgono le raccomandazioni del fabbricante, sia in termini di modalità d’uso, sia in termini di igiene. Inserti con archetto di collegamento:   versioni dei due modelli precedenti, montate su un archetto che esercita una pressione sugli inserti, mantenendoli stabili nel meato, consente inoltre di portarsi l’otoprotettore appeso al collo nelle pause di utilizzo o spostandosi dentro o fuori dalle aree rumorose. In genere sono disponibili i ricambi della parte inserto. Come per le cuffie è necessario controllare che non vengano fatti tentativi di distorcere  l’archetto per diminuire la pressione degli inserti all’interno del meato. Le prescrizioni per l’inserimento e la manutenzione sono le stesse degli inserti riutilizzabili.
CUFFIE
L’indossaggio  : non frapporre ostacoli di alcun genere tra l’orecchio esterno ed il cuscinetto imbottito della coppa. i soggetti con i capelli lunghi devono tirarli dietro il padiglione dell’orecchio prima di posizionare le coppe. orecchini ed astine di occhiali potrebbero interferire con la perfetta tenuta dei cuscinetti. nel caso di uso combinato con occhiali di sicurezza o correttivi, conviene dare la preferenza a cuffie dotate di cuscinetti molto ampi, di buon spessore e ottima flessibilità, oppure di cuscinetti ad imbottitura liquida che offrono migliore aderenza con un alto grado di confort.  Manutenzione : manutenzione dei cuscinetti e sostituzione degli stessi quando risultino usurati o troppo sporchi (quindi meglio le cuffie con cuscinetti sostituibili o con disponibilità di kit di ricambio). NB:  il Responsabile della sicurezza deve assicurarsi che la cuffia non venga  manomessa in nessun modo
Occorre: informare ed istruire  i lavoratori sull’indossaggio, l’uso e la manutenzione dei DPI attuare un monitoraggio  regolare e vigile dei relativi adempimenti A nche il migliore e più efficace degli otoprotettori quando non è indossato e utilizzato correttamente, o nel caso di un dispositivo riutilizzabile, quando non viene controllato periodicamente per verificarne le condizioni di usura, perde gran parte o addirittura tutta la sua efficienza protettiva.
Caratteristiche di attenuazione, espresse in db ,di alcuni dispositivi di protezione dell’apparato uditivo 24 31 34 40 40 35 50 57 17 32 36 42 45 43 53 61 19 27 30 35 35 39 40 47 9 16 23 26 30 37 33 39 5 12 16 2 28 27 24 30 5 10 15 25 27 18 20 26 4 8 12 24 27 13 15 20 Cotone in fiocchi Inserto cotone  Lana piuma Inserti malleabili Inserti sagomati Cuffie Caschi antirumore Caschi + cuffie o inserti 8 kHz 4 kHz 2 kHz 1 kHz 500 Hz 250 Hz 125 Hz Frequenza  Tipo di protettore
CONSIGLI PER L’USO DEGLI OTOPROTETTORI
Uso di altri DPI Presenza di otiti Ambiente caldo Occorre usare i guanti Lavoro in movimento Possibile toglierle spesso Si usano occhiali Rumore elevato Si suda molto CUFFIE INSERTI CONSIGLI PER L’USO DEI DPI
RISCHIO BIOLOGICO
 
 
 
 
 
 
 
informare è  già  prevenire
 

Dispositivi di protezione individuale (DPi)

  • 1.
    Napoli, 18 marzo2009 CORSO di FORMAZIONE RSPP-ASPP I Dispositivi di Protezione Individuale dott. Aniello Galdi Università degli Studi di Napoli “FedericoII” Dip. di Scienze Mediche Preventive
  • 2.
    D.Lgs. 81/2008 :Datore di lavoro; Dirigente; Preposto; RSPP; Medico Competente; RLS; Lavoratore. Soggetti coinvolti D.Lgs. 475/92: Fabbricante; Mandatario; Commerciante.
  • 3.
    DPI chi ???... cosa ??!!
  • 4.
  • 5.
  • 6.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11.
  • 12.
    GRAVITA’ DEI RISCHI DA PREVENIRE Tutti gli altri tipi di danni non ricompresi nelle cat. 1 e 3 D P I PROGETTO 1ª Categoria Semplice rischi di danni fisici di lieve entità 2ª Categoria Intermedio 3ª Categoria Complesso rischi di morte o lesioni gravi ed a carattere permanente
  • 13.
  • 14.
    Marchio della Comunità Europea
  • 15.
  • 16.
  • 17.
    OCCHIO AL MARCHIO Clonato il simbolo europeo Il primo marchio (con la C e la E staccate) è quello originale della Unione Europea ed è posto a garanzia dei prodotti fabbricati nel rispetto delle leggi comunitarie. Quello a fianco è invece il marchio usato dai cinesi sui loro prodotti e che indica invece CHINA EXPORT
  • 18.
    Sui DPI oltreal marchio CE sono riportati i seguenti pittogrammi (con le relative norme di riferimento per le prove di resistenza a:) Rischi meccanici Taglio Rischio Biologico Raggi ionizzanti Basse temperature Elettricità statica Fuoco e/o Calore Sostanze chimiche
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
    Definizioni PERICOLO Proprietào qualità intrinseca di un determinato fattore (per esempio materiali o attrezzature di lavoro, metodi, pratiche di lavoro, ecc.) avente il potenziale di causare danni.
  • 23.
    Definizioni RISCHIO Probabilitàche sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore.
  • 24.
    Uso dei DPIUso dei DPI I DPI devono essere impiegati quando I RISCHI NON POSSONO ESSERE EVITATI O SUFFICIENTEMENTE RIDOTTI da misure tecniche di prevenzione, da mezzi o sistemi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
  • 25.
    Uso dei DPII DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE NON DEVONO ESSERE SOSTITUTIVI DI PROTEZIONI COLLETTIVE QUANDO QUESTE ULTIME SONO TECNICAMENTE REALIZZABILI.
  • 26.
    Il DPI èl’ultima barriera a protezione dei rischi di eventuali lesioni La protezione individuale è la logica conseguenza in tutti quei casi in cui la riduzione del rumore alla fonte è insufficiente
  • 27.
    Principi fondamentali perl’eliminazione o la riduzione dei rischi professionali
  • 28.
      POLVERI AEROSOLRUMORE RISCHI MECCANICI C ALORE CHIMICI ELETTRICITA’ RISCHIO BIOLOGICO URTI SCHIACCIAMENTO ELETTRICITA’ TIPOLOGIA DEI D.P.I.
  • 29.
    Rumore MECCANICI:         cadute       urti        colpi,impatti        compressioni        tagli        abrasioni        vibrazioni        scivolamenti TERMICI          calore, fiamme    freddo Elettrici RADIAZIONI         Ionizzanti         NON Ionizzanti Aerosol         Polveri         Fumi           nebbia Gas, Vapori Liquidi           Immersioni           Schizzi RISCHI BIOLOGICI         Batteri Patogeni         Virus Patogeni         Funghi resp. di micosi           Antig.biol. non microbici RISCHI FISICI RISCHI CHIMICI  
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33.
    Obblighi dei lavoratori(D. Lgs. 81/08, art.78) I lavoratori si sottopongono al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti necessari ai sensi dell’art. 43, commi 4 lettera g) e 5. I lavoratori utilizzano i DPI messi loro a disposizione conformemente all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento eventualmente organizzato. I lavoratori: ) hanno cura dei DPI messi a loro disposizione; ) non vi apportano modifiche di propria iniziativa. Al termine dell’utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a loro disposizione.
  • 34.
  • 35.
    Panoramica dei DPI- Protezione degli arti superiori
  • 36.
    Panoramica dei DPI- Protezione del corpo
  • 37.
    Panoramica dei DPI- Protezione degli arti inferiori
  • 38.
    Panoramica dei DPIProtezione degli arti inferiori
  • 39.
  • 40.
    Il datore dilavoro deve fornire i DPI per l’udito a tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore (Lep d) supera gli 85 dBa
  • 41.
    I DPI devonoessere usati solo nel momento in cui è presente il rischio e per quello specifico rischio I DPI devono essere indossati solo se necessari, poiché hanno delle controindicazioni. I DPI non sono strumenti di lavoro, ma strumenti per proteggere il lavoratore da uno specifico rischio. I lavoratori devono esserne informati durante le visite mediche e nel corso dei sopralluoghi. Informativa a RRLLSS nelle RIUNIONI PERIODICHE DI SICUREZZA.
  • 42.
  • 43.
    PROTETTORI AURICOLARI Interromponola trasmissione aerea a livello dell’orecchio esterno apportando una notevole riduzione dell’intensità rumorosa. L’attenuazione non è mai superiore ai 30-40 db, poiché la restante energia viene trasmessa per via ossea; soltanto con i caschi che isolano tutta la scatola cranica si può avere un’ulteriore riduzione di 10 db. Non devono essere un fastidio per i lavoratori e devono avere una selettività elevata in modo da non ridurre la possibilità di comunicazione verbale. I dispositivi migliori sono quelli che proteggono l’orecchio dalle alte frequenze lasciando inalterate le frequenze tra i 250-500 Hz ( voce parlata ).
  • 44.
    Esistono tre gruppidi protettori auricolari: Inserti: possono essere presagomati o deformabili, monouso o recuperabili Cuffie: sono formate generalmente da due coppe di materiale plastico rigido rivestite internamente da sostanze isolanti (acqua, aria o schiuma espansa), sono fornite ai bordi da materiale deformabile che ne permette aderenza alle superfici del capo. Caschi: sono costituiti da materiale fonoassorbente come cuoio, sughero, materiale plastico Sono caratterizzati da alti livelli di attenuazione grazie alla loro capacità di ridurre la quantità di energia trasmessa attraverso le ossa craniche
  • 45.
    INSERTI AURICOLARI SONOOTOPROTETTORI CHE DEVONO ENTRARE ALL’INTERNO DEL CONDOTTO UDITIVO E SIGILLARLO CONTRO IL RUMORE
  • 46.
    Preformato monouso: pronto per l’uso, adattabile e flessibile, facile da utilizzare, da buttare dopo ogni utilizzo. Occorre attenersi al metodo di introduzione raccomandato dal fabbricante Modellabile riutilizzabile: richiede maggior impegno nell’educare all’uso, accurata pulizia delle mani prima di iniziare la manipolazione dell’inserto onde evitare di trasferire sporco nell’orecchio l’inserto deve essere poi assottigliato il più possibile tra le dita e poi introdotto nel meato a fondo dove poi si espanderà gradualmente sigillandolo. Se è previsto il riutilizzo esso va lavato leggendo le istruzioni. NB: in questo caso il Responsabile della sicurezza dovrà esercitare un duplice controllo: 1. Il corretto posizionamento 2. Prescrizioni igieniche
  • 47.
    Preformato riutilizzabile: in gomma siliconica o materiale similare, la coppia è generalmente collegata da un cordoncino, ed è corredata da un astuccio tascabile. Questi inserti sono conformati anatomicamente, molto morbidi dotati di uno stelo che facilita l’introduzione, va individuata la misura per ogni soggetto (esistono varie taglie secondo il modello). Anche in questo caso valgono le raccomandazioni del fabbricante, sia in termini di modalità d’uso, sia in termini di igiene. Inserti con archetto di collegamento: versioni dei due modelli precedenti, montate su un archetto che esercita una pressione sugli inserti, mantenendoli stabili nel meato, consente inoltre di portarsi l’otoprotettore appeso al collo nelle pause di utilizzo o spostandosi dentro o fuori dalle aree rumorose. In genere sono disponibili i ricambi della parte inserto. Come per le cuffie è necessario controllare che non vengano fatti tentativi di distorcere l’archetto per diminuire la pressione degli inserti all’interno del meato. Le prescrizioni per l’inserimento e la manutenzione sono le stesse degli inserti riutilizzabili.
  • 48.
  • 49.
    L’indossaggio :non frapporre ostacoli di alcun genere tra l’orecchio esterno ed il cuscinetto imbottito della coppa. i soggetti con i capelli lunghi devono tirarli dietro il padiglione dell’orecchio prima di posizionare le coppe. orecchini ed astine di occhiali potrebbero interferire con la perfetta tenuta dei cuscinetti. nel caso di uso combinato con occhiali di sicurezza o correttivi, conviene dare la preferenza a cuffie dotate di cuscinetti molto ampi, di buon spessore e ottima flessibilità, oppure di cuscinetti ad imbottitura liquida che offrono migliore aderenza con un alto grado di confort. Manutenzione : manutenzione dei cuscinetti e sostituzione degli stessi quando risultino usurati o troppo sporchi (quindi meglio le cuffie con cuscinetti sostituibili o con disponibilità di kit di ricambio). NB: il Responsabile della sicurezza deve assicurarsi che la cuffia non venga manomessa in nessun modo
  • 50.
    Occorre: informare edistruire i lavoratori sull’indossaggio, l’uso e la manutenzione dei DPI attuare un monitoraggio regolare e vigile dei relativi adempimenti A nche il migliore e più efficace degli otoprotettori quando non è indossato e utilizzato correttamente, o nel caso di un dispositivo riutilizzabile, quando non viene controllato periodicamente per verificarne le condizioni di usura, perde gran parte o addirittura tutta la sua efficienza protettiva.
  • 51.
    Caratteristiche di attenuazione,espresse in db ,di alcuni dispositivi di protezione dell’apparato uditivo 24 31 34 40 40 35 50 57 17 32 36 42 45 43 53 61 19 27 30 35 35 39 40 47 9 16 23 26 30 37 33 39 5 12 16 2 28 27 24 30 5 10 15 25 27 18 20 26 4 8 12 24 27 13 15 20 Cotone in fiocchi Inserto cotone Lana piuma Inserti malleabili Inserti sagomati Cuffie Caschi antirumore Caschi + cuffie o inserti 8 kHz 4 kHz 2 kHz 1 kHz 500 Hz 250 Hz 125 Hz Frequenza Tipo di protettore
  • 52.
    CONSIGLI PER L’USODEGLI OTOPROTETTORI
  • 53.
    Uso di altriDPI Presenza di otiti Ambiente caldo Occorre usare i guanti Lavoro in movimento Possibile toglierle spesso Si usano occhiali Rumore elevato Si suda molto CUFFIE INSERTI CONSIGLI PER L’USO DEI DPI
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  • 55.
  • 56.
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    informare è già prevenire
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